Unità/Bologna: Dalle Torri al crescentone lo striscione dei 5mila contro i tagli della Gelmini
Docenti, presidi, genitori e studenti hanno manifestato per il tempo pieno e contro i tagli del governo. «Difendiamo la scuola pubblica», si legge sullo striscione da 200 metri. E una bimba aggiunge: «Sono una guerrigliera».
ALICE LORETI
Più di 5 mila persone hanno riempito ieri il centro di Bologna per manifestare contro la riforma Gelmini. Mamme, papà, docenti e presidi, aiutati da bambini e ragazzi delle scuole medie e superiori di tutta la regione, hanno srotolato in via Rizzoli uno striscione lungo 200 metri, preparato dall’Assemblea delle Scuole.
Il colpo d’occhio è bellissimo: dalle Due Torri, il serpentone di stoffa con scritto «No ai tagli. Difendiamo la scuola pubblica», arriva fino a piazza Maggiore. Con pennarelli e bombolette spray, ognuno ha arricchito il lungo stendardo con disegni e frasi contro il ministro. Tommaso, 8 anni e mezzo si sdraia sullo striscione, per scrivere: «W la scuola pubblica senza tagli». Maria disegna la Gelmini con due grossi denti, intenta a mangiare due maestre su un piatto. «Stasera per cena insalata di insegnanti», scrive su una nuvoletta modello fumetto. Di fianco, un suo compagno di classe cambia il menu: «Oggi per pranzo puré di Gelmini». Un’altra bambina con il suo pennarello rosso scrive a caratteri cubitali: «Io sono una guerrigliera».
maestro unico
Non mancano poi i commenti sul maestro unico: «Un maestro solamente è un pensiero deprimente». Dopo un veloce girotondo attorno allo striscione, genitori, insegnanti ed alunni partono in corteo, sollevando il serpentone. Ogni «pezzo» di stoffa ha il suo coro. C’è chi canta: «La scuola vincerà, Gelmini se ne andrà», chi intona: «La scuola costa, l’ignoranza è gratis» e c’è chi saltella urlando: «Chi non salta la Gelmini è». I bambini più piccoli restano sotto allo striscione, alzando le mani e facendolo ondeggiare.
Da via Rizzoli, il corteo sfila per Ugo Bassi, fino a piazza Malpighi. Dopo una breve pausa riparte, per tornare in via Ugo Bassi e fermarsi in piazza Maggiore. «È un’iniziativa bellissima» commenta il segretario cittadino del Pd, Andrea De Maria, accompagnato dalla deputata dell’Italia dei Valori, Silvana Mura. Anche l’assessore provinciale alla Scuola, Paolo Rebaudengo ed il segretario Cgil-Scuola, Sandra Soster, lodano la manifestazione.
Giovanni Cocchi, dell’Assemblea delle Scuole, raccoglie i moduli alternativi di iscrizione provenienti da tutti gli istituti della regione. Alla fine, quelli raccolti- che saranno consegnati oggi al capo di Dipartimento del ministero della Pubblica Istruzione da delegazioni di genitori e docenti di tutta Italia - sono 23 mila a Bologna e provincia; 3850 a Parma; 3100 a Cesena; 2000 a Carpi e 1500 a Reggio Emilia. «È stato un successo – dice Mirco Pieralisi, dell’Assemblea -. A Bologna le iscrizioni sono state 38 mila e 23 mila famiglie hanno compilato il modulo. I genitori chiedono di non smantellare la scuola pubblica, mantenendo il tempo pieno e le compresenze. Il ministro non può fare gli organici sulla base delle 27 ore, non è questo quello che le famiglie vogliono».