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Unità/Bologna: L’Usr non arretra: Comune e Regione difendono Turci

Garagnani oggi tornerà a chiedere un telefono verde per «raccogliere segnalazioni sui presidianti anti -Gelmini»

28/08/2009
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l'Unità

Secondo il capogruppo Lorenzo Tomassini e il deputato Giuliano Cazzola infatti la posizione della preside è «insostenibile», perché incompatibile con quella di eletta in Comune. Ma in difesa della libertà di espressione di Turci si schierano direttamente il Comune, con il sindaco Flavio Delbono, e la Regione con l’assessore Giovanni Sedioli, oltre ai candidati alla segreteria regionale del Pd, Mariangela Bastico e Stefano Bonaccini. Davanti a tanto clamore Limina intanto non arretra di un passo: «Quello che avevo da dire l’ho scritto a Garagnani, lì c’è il mio pensiero. Ho solo ribadito delle norme di galateo istituzionale all’interno della pubblica amministrazione». Parole che galvanizzano Garagnani, che oggi tornerà a chiedere un telefono verde per «raccogliere segnalazioni sui presidianti anti -Gelmini»: il telefono spia su cui insiste da anni. «Si conferme il nostro allarme - commenta allora Delbono -: i presidi hanno il diritto di criticare il ministro, come un dipendente del Comune ha il diritto di criticare il sindaco». «Ai dirigenti scolastici deve essere garantita autonomia di giudizio e non appiattimento di consenso sulle linee del governo», rilancia Sedioli: «I tagli ci sono, le difficoltà sono evidenti, la discussione è inevitabile e necessaria». La lealtà dei presidi? «Si misura dalla loro dedizione in un quadro sempre più difficile». A.COM.