Unità/Bologna: La Cgil: «Classi con troppi bimbi Il problema vero sono i tagli»
«Ricevo almeno 5-6 telefonate al giorno di dirigenti che non sanno dove sbattere la testa: questa è la situazione della scuola bolognese, altro che richiamare all'ordine i presidi». Sandra Soster, segretaria bolognese della Flc-C
«Ricevo almeno 5-6 telefonate al giorno di dirigenti che non sanno dove sbattere la testa: questa è la situazione della scuola bolognese, altro che richiamare all'ordine i presidi». Sandra Soster, segretaria bolognese della Flc-Cgil, replica così all'Usr, che ha ammonito Daniela Turci, dirigente scolastica ed esponente Pd, di non criticare pubblicamente la Gelmini. Per la Soster, la Turci «ha fatto benissimo» a denunciare i tagli agli organici. Del resto, «un dirigente scolastico ha la responsabilità di rispondere alle esigenze delle famiglie e di garantire la qualità dell'offerta formativa di una scuola pubblica degna di questo nome». Insomma, continua la sindacalista, «invece di richiamare all'ordine, il Ministero si preoccupi di non favorire la scuola privata continuando a smantellare quel minimo di credibilità e qualità che ha la scuola pubblica». Qualche esempio? «Con 66 ragazzi, compresi i portatori di handicap, si autorizzano due classi di medie a Sala Bolognese, ma scherziamo?».
E proprio ieri, a Calderara di Reno, il problema del sovraffollamento è stato portato in piazza dalla protesta dei genitori. Con lo slogan «I bambini non sono sardine», le mamme e i papà degli alunni delle scuole medie di Calderara di Reno (Bologna) hanno manifestato per la divisione dei 109 alunni in 4 classi anzichè nelle 5 previste. Il che significa 27-28 alunni per classe, contro i 22 dell'anno scorso: un problema anche di sicurezza, visto che le aule rischiano di essere fuori norma.