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Unità-Bologna-La Cgil scuola: "La Conferenza Stato Regioni può fermare la Moratti"

15 Settembre 2005 La Cgil scuola: "La Conferenza Stato Regioni può fermare la Moratti" Appello a Errani. Il sindacato fa il punto sull'avvio dell'anno scolastico: "Decine di contenziosi". I...

15/09/2005
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l'Unità

15 Settembre 2005

La Cgil scuola: "La Conferenza Stato Regioni può fermare la Moratti"

Appello a Errani. Il sindacato fa il punto sull'avvio dell'anno scolastico: "Decine di contenziosi". Il caso dei docenti assunti e "licenziati" al liceo Artistico di Bologna: "Qualcuno ha sbagliato e ora siamo senza lavoro"

L'Emilia-Romagna fermi la riforma Moratti per le superiori, negando il suo parere alla conferenza Stato Regioni che oggi si riunirà a Roma sotto la guida di Vasco Errani. Un appello rivolto al presidente della Regione da numerose associazioni, in testa la Cgil scuola di Bologna. Che insieme avverte: altro che insegnanti tutti in cattedra, "quest'anno scolastico sarà quello dell'esclusione, dell'incertezza didattica per la mancanza di risorse con cui attuare la Riforma già approvata, dell'instabilità degli organici - spiega la segretaria Nara Orsi -: abbiamo moltissimi contenziosi, anche casi di persone assunte e poi "licenziate"". Come è successo a due insegnanti, nominati dal Csa di Bologna al Liceo artistico, che solo dopo aver firmato la presa di servizio - rinunciando ad altre possibilità - hanno scoperto che i loro posti "non esistevano". "Una situazione kafkiana - si sfoga Giovanni Bolognesi, uno dei due -. Mi ritrovo senza lavoro nonostante sia in alto in graduatoria, e sembra che nessuno pagherà per questo".
Dunque non è solo emergenza materne, dove pure si segnalano i maggiori problemi: 2300 le famiglie senza scuola d'infanzia in regione, 500 solo in provincia di Bologna. Un quadro definito "gravissimo" dallo stesso Errani: "Gli alunni in regione crescono mentre gli insegnanti calano, i tagli di risorse imposti dal Governo si traducono in tagli sui diritti". L'assessore regionale alla scuola Mariangela Bastico ha chiesto un incontro urgente al ministro Moratti, la presidente della Provincia Beatrice Draghetti invierà una delegazione a Roma. Ma c'è un'altra carta da giocare, spiega Orsi, ora che il governo si prepara ad approvare "una riforma della scuola secondaria e della docenza universitaria che può cambiare il modello sociale del paese". Perché porta discriminazione precoce in base al censo, dequalificazione dell'offerta, meno ore obbligatorie per tutti, come scrivono ad Errani diversi comitati di genitori e docenti (di Bologna, Imola, Ferrara, Ravenna, Carpi, Parma, Rimini). Ora, nota Orsi, il parere della Conferenza Stato Regioni non è vincolante, ma è obbligatorio: se le regioni rifiutassero di esprimerlo, "la riforma si blocca. E la nostra regione ha un ruolo non secondario nella Conferenza".
La Cgil di Bologna fa poi il punto sui problemi del nuovo anno, oggi al via nella maggioranza delle scuole. Alle elementari a causa dell'aumento di alunni si sono sdoppiate classi per cui non ci sono docenti, "così spesso le prime vengono coperte con i "ritagli" di altri insegnanti". E poi l'instabilità degli organici: "Quest'anno non ci sono graduatorie sbagliate ma molti errori nel calcolo dei posti disponibili. Solo da noi sono passati una cinquantina di contenziosi". Esemplare il caso del Liceo artistico. "Ho scelto un posto per Discipline pittoriche, il mio sogno - racconta Giovanni Bolognese, 49 anni - e così ho perso il diritto ad altre supplenze. Solo dopo mi hanno spiegato che il posto in realtà non c'era.
Il preside Marco Roccia mi ha spiegato che loro non avevano mai chiesto quel posto al Csa. E al Csa mi hanno detto che sì, c'è stato un errore, ma che non c'è niente da fare, di aspettare se mi chiama qualche scuola. Ma vuol dire lavorare poco, e in modo continuativo. Invece con il mio punteggio avrei potuto scegliere ben altro".