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Unità-Bologna-La protesta anti Moratti "contagia" 15 scuole

La protesta anti Moratti "contagia" 15 scuole Terminate ieri le occupazioni di metà degli istituti superiori bolognesi. Lettera degli studenti al ministro di Elisabetta Pagani / Bologna...

25/10/2005
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l'Unità

La protesta anti Moratti "contagia" 15 scuole

Terminate ieri le occupazioni di metà degli istituti
superiori bolognesi. Lettera degli studenti al ministro

di Elisabetta Pagani / Bologna

PROTESTA E PROPOSTA Due testi sono al centro del lavoro di questi giorni nei licei bolognesi. E l'indirizzo sulla busta è lo stesso: il ministero dell'Istruzione. Il mittente, invece, gli studenti. Ancora da affinare, le due bozze contengono il dissenso del mondo
studentesco e la proposta di una controriforma. Entrambi nascono dalle aule autogestite di due licei: il Galvani, classico, che sabato si è unito alla lista delle scuole occupate con un gesto di protesta che non si verificava da oltre 30 anni, e il Copernico, scientifico, uno dei primi a lasciarsi travolgere "dal fermento che serpeggiava per la città". "Il Galvani è sempre stato avulso da occupazioni e autogestioni - spiega Gianlorenzo -. Quello di sabato è stato un gesto serio, ora il ministro non può più ignorarci". Il documento, sottoscritto da tutti i rappresentanti delle scuole, chiede di chiarire il concetto di "diritto-dovere", che nella riforma sostituisce quello di "obbligo scolastico", e di rivedere, ad esempio, la riforma delle lingue straniere. "Ora sono due obbligatorie. Ma già le ore di inglese erano poche, ora si rischia di voler far tutto ma male, con orari ridottissimi". Alla lettera aperta, sarà allegato il progetto di controriforma, non ancora pronto, che prende in esame il ruolo delle Regioni, l'impostazione teorica della scuola italiana e il problema dell'abbandono scolastico.
L'ondata di dissenso del mondo studentesco si è estesa a 15 istituti su 31, come conferma, in una nota, il Provveditorato. Nata venerdì scorso nei corridoi del liceo Minghetti, da "uno stimolo spontaneo - racconta Arianna -, oltre che da una profonda condivisione del malcontento che interessa l'università", l'occupazione si è poi estesa anche a Copernico, Righi, Galvani, Da Vinci, Tanari, Sabin, Fermi, Rosa Luxemburg, Majorana, Aldini, Laura Bassi, Mattei, Piercrescenzi e Rubbiani. Ieri, nel pomeriggio o in nottata, si sono chiuse tutte le occupazioni. Il Csa (Centro servizi amministrativi) di Bologna, con una nota del dirigente Paolo Marcheselli, ha espresso "l'immediata disponibilità ad incontrare gli studenti". Marcheselli ha poi richiamato "l'attenzione sulla necessità di rispettare il diritto di chi non intende interrompere l'attività scolastica" e ha chiesto "il massimo rispetto per edifici e materiale didattico". Ieri, nei 15 licei occupati, lezioni sulla riforma Moratti e incontri con personaggi illustri, come l'appuntamento al Galvani con lo scrittore Stefano Benni, padre di uno degli studenti, o quelli con Michele Serra, atteso alle 15 al Minghetti, e Alessandro Bergonzoni. Nel pomeriggio poi, i rappresentanti delle scuole si sono dati appuntamento al Minghetti per discutere la bozza della lettera da spedire al ministro e per decidere come muoversi nei prossimi giorni. Tutti d'accordo su una cosa: le lezioni riprenderanno domani.
Con la manifestazione nazionale che questa mattina, alle 10, raccoglierà migliaia di studenti, si chiude quindi la parentesi occupazione dei licei bolognesi. Due i treni che nella notte hanno fatto tappa nel capoluogo emiliano per trasportare gli studenti a Roma. Uno occupato, e quindi gratuito. L'altro, invece, un convoglio "speciale" con prezzi ridotti: 15 euro per i ricercatori, 10 per gli universitari e 5 per gli studenti medi.
In parallelo, per chi non si è imbarcato ieri notte sul treno per Roma, un'altra manifestazione si svolgerà, questa mattina alle 9.30, in piazza del Nettuno.