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Unità-Bologna-La Strada per le Scuole Materne

La Strada per le Scuole Materne Fulvio Ramponi* Parliamo di scuola dell'infanzia. Siamo alle battute finali di una vicenda che non si chiude certo bene. I fatti: la nostra regione è int...

03/11/2004
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l'Unità

La Strada per le Scuole Materne

Fulvio Ramponi*

Parliamo di scuola dell'infanzia. Siamo alle battute finali di una vicenda che non si chiude certo bene.
I fatti: la nostra regione è interessata da anni, ormai, da un sensibile incremento demografico con il conseguente aumento di richieste per la scuola dell'infanzia. Ci vogliono, quest'anno, oltre duecento nuovi insegnanti.
A tutt'oggi, però, non è stato assegnato uno. Nonostante l'impegno e la mobilitazione. Sono circolati molti numeri. C'è chi dà per certo che arriveranno presto (a metà novembre!!) 46 insegnanti.
A tutt'oggi, però, non è dato ancora sapere se 46 è il numero che possiamo effettivamente giocare.
Un dato è invece sicuro: circa 2500 bambini saranno privati della loro scuola, mentre le famiglie dovranno cercare di risolvere i problemi col fai-da-te, sapendo che spesso questo vuol dire l'obbligo del part-time (se non la rinuncia al lavoro) per le madri e una soluzione di ripiego per i bambini. Ed il prossimo anno la situazione si aggraverà.
Questa è una deriva che deve essere fermata. È l'impegno che dobbiamo assumere e l'obiettivo da perseguire.
Siamo quindi chiamati tutti a fare qualcosa. Tutti a fare di più.
C'è un terreno di iniziativa politica nazionale perché si dia seguito a quella sentenza della Corte Costituzionale che ha accolto il ricorso dell'Emilia Romagna, assegnando alle regioni il compito e la funzione di organizzare il sistema scolastico, personale compreso.
Perchè solo così possiamo ragionare in termini di efficienza ed efficacia a partire dalla qualità del nostro sistema; che deve essere salvaguardata e rilanciata.
Ma bisogna cambiare, in primo luogo, i criteri nazionali di ripartizione mettendo al primo posto l'andamento dei trend demografici.
C'è un terreno di iniziativa locale: dobbiamo assumere la legge regionale Bastico ("Tutti, non uno di meno") quale riferimento per utilizzare al massimo della loro efficacia gli strumenti di cui si è dotato il nostro sistema scolastico.
Fare di più, in Emilia Romagna, vuol dire portare a sistema tutte le azioni - e le risorse disponibili nei territori - per mettere in condizioni le istituzioni scolastiche di rispondere ai nuovi bisogni formativi.
La proposta avanzata prima in sede di Conferenza Regionale, oggi accolta anche dal sindacato, di assegnare direttamente alle istituzioni scolastiche le risorse per aprire nuove sezioni di scuola per l'infanzia o per andare a completamento di orario, pone la questione in termini nuovi e diversi.
Questa proposta deve trovare nelle Conferenze Provinciali e nelle Conferenze Territoriali le sedi naturali per il confronto, la concertazione, la programmazione. Soprattutto pensando ai prossimi difficili anni.
Praticare questa strada non è semplice né scontato; è un terreno di lavoro in parte nuovo: per gli Enti Locali visto il ruolo di governo complessivo del sistema scolastico che sono chiamati ad esercitare; per le scuole autonome considerata la funzione sociale che il sistema scolastico è chiamato ad assolvere.
Tornando alla scuola dell'infanzia: è necessario che già oggi - se possibile - risorse statali e comunali, risorse pubbliche, siano destinate alle scuole autonome affinché esse, disponendo di locali ed arredi, possano aprire nuove sezioni. Sembra ovvio. Ma non è così.
*Fulvio Ramponi, responsabile regionale Scuola Ds