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Unità-Bologna-Paradossi della riforma Moratti: "Scuole costrette a bocciare"

Allarme della Cgil: 750 famiglie non potranno accedere ai servizi d'infanzia, mentre gli istituti useranno i ripetenti per attivare più classi Paradossi della riforma Moratti: "Scuole costrett...

04/06/2004
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l'Unità

Allarme della Cgil: 750 famiglie non potranno accedere ai servizi d'infanzia, mentre gli istituti useranno i ripetenti per attivare più classi

Paradossi della riforma Moratti: "Scuole costrette a bocciare"

BOLOGNA La riforma Moratti mette "in ginocchio" la scuola bolognese. Non si tratta di una previsione pessimistica, ma della realtà comprovata da documenti che attestano, nero su bianco, le gravi difficoltà di istituti e docenti. Una situazione che addirittura spingerà alcune scuole "bocciare per forza", come spiega Nara Orsi, segretaria provinciale della Cgil Scuola di Bologna. Per esempio l'Itis "Belluzzi", che si è visto riconosciuto solo otto delle nove classi richieste per far fronte alle circa 200 iscrizioni (tra cui anche 9 disabili, di cui sei gravi, e 20 ragazzi stranieri). Ma l'elenco dei problemi e dei rischi di disfunzioni è ben più lungo: al sindacato hanno già raccolto documenti provenienti da docenti, dirigenti di istituto e genitori che segnalano allarmi in almeno l'80% delle scuole bolognesi.
Oggi Enrico Panini, segretario nazionale Cgil Scuola, sarà dalle 15 alla Camera del lavoro di Bologna, in via Marconi 67/2, per parlare degli effetti della riforma Moratti. Ma già ieri il sindacato ha fornito un assaggio, per ogni livello di istruzione, di cosa ci sia dietro "la doccia fredda ricevuta dai parlamentari di Bologna quando ci hanno detto che sugli organici esiste una chiusura" e quindi che in città mancheranno 46 classi a tempo pieno alle elementari e 31 a tempo prolungato di tempo parziale.
Per quanto riguarda la scuola dell'infanzia, la mancata attivazione di 30 sezioni metterà nei guai 750 famiglie che non sanno dove mettere i propri figli. Resteranno a piedi anche 60 docenti e 30 collaboratori scolastici. Non va meglio alle elementari. L'istituto comprensivo di Minerbio ha deciso di sborsare di tasca propria 2.500 euro per pagare insegnanti che, oltre l'orario di servizio, garantiranno ore di tempo pieno che vengono a mancare, una sorta di "straordinario costante".
In una scuola di Altedo, invece, ci sono 25 alunni in una stessa classe, ma divisi in tre gruppi: chi fa 27 ore (due pomeriggi), chi 30 (3 pomeriggi), chi 40 (5 pomeriggi). "Come si fa quindi a dare a tutti le stesse possibilità, la stessa offerta formativa in una scuola dove la classe si smembra dopo due giorni?", conclude Orsi.
Tra le altre criticità, ci sono le scuole medie "Besta" di Bologna, in viale Aldo Moro, dove mancano due cattedre di educazione tecnica. Orsi chiude con un appello: "Chiediamo che chiunque venga a governarci si impegni a mantenere l'offerta formativa che era stata promessa e che ora non c'è più".