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Unità-Bologna-Primo giorno in classe con volantinaggi di protesta

Oggi avvio ufficiale dell'anno scolastico, tra le polemiche contro la riforma Moratti e l' "allarme" materne dei piccoli Comuni Primo giorno in classe con volantinaggi di protesta Scuola, si...

15/09/2004
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l'Unità

Oggi avvio ufficiale dell'anno scolastico, tra le polemiche contro la riforma Moratti e l' "allarme" materne dei piccoli Comuni

Primo giorno in classe con volantinaggi di protesta

Scuola, si parte: oggi si completa il ritorno tra i banchi, già avviato nei giorni scorsi, di oltre 90 mila alunni. Ad accoglierli 8 mila docenti, molti dei quali in via provvisoria, in attesa cioè di essere rimpiazzati da colleghi che ne avranno maggiore diritto, in base alla revisione delle graduatorie in corso al Csa. Ma a distrarli ci saranno anche molti messaggi, oltretutto contrastanti.
In una quindicina di istituti, ad esempio, vedranno i loro insegnanti volantinare contro i danni prodotti dalla riforma Moratti. E molte altre potrebbero aggiungersi. A S. Lazzaro e a Pianoro saranno invece i genitori a manifestare le ragioni del loro "no" alla riforma. E questa è solo la prima fase della mobilitazione del Coordinamento bolognese in difesa del tempo pieno, che sta concentrando le sue forze sulla manifestazione dell'1 ottobre. Mentre continua a crescere il numero di istituti in cui i collegi docenti firmano documenti con cui rispediscono al mittente o semplicemente sospendono per manifesta inapplicabilità le principali novità della riforma, dal tutor al "portfolio delle competenze", la nuova pagella prevista dal ministero. È andata così, negli ultimi giorni, alle Albertazzi e a S. Lazzaro, dove si è preferito "soprassedere" sulla nomina del tutor in favore di una commissione di studio sul tema. Del resto, notano molte scuole, la trattativa sindacale su questa nuova figura, a livello nazionale, non è ancora conclusa.
Tutte "orecchie" che dunque difficilmente presteranno ascolto all'invito di Lucrezia Stellacci, direttrice dell'Ufficio scolastico regionale: "Quello che ci apprestiamo a vivere è un anno scolastico denso di profondi mutamenti. È l'anno in cui la Riforma entra a regime", nota Stellacci aggiungendo però che "non si parte da zero". Allora "l'ansia è comprensibile, ma non è giusto avere paura": questo l'auspicio alle famiglie di Stellacci, che anzi vede l'attuazione della riforma come "un utile esercizio di autonomia per la scuola". Di tutt'altro parere sembrano i piccoli Comuni, messi in difficoltà dal mancato impegno del ministero a fornire i docenti necessari ad aprire nuove sezioni di scuola materna. È il caso di Castel Maggiore, come ha denunciato il sindaco Marco Monesi: "Abbiamo 52 bimbi in lista d'attesa, lo Stato ci chiede un'assunzione di responsabilità su una scuola, la materna, che i cittadini percepiscono come scuola dell'obbligo e considerano un diritto acquisito".
In un clima di oggettiva tensione c'è spazio però per un appello di pace: l'assessore provinciale alla scuola Paolo Rebaudengo invita tutti gli alunni bolognesi a ricordare la strage di Beslan "anche attraverso le studio della storia e della geografia di altri Paesi, per cercare di capire qualcosa delle origini di questa tragedia". a.com.