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Unità/ Bologna: Scuola, in 27 istituti presidi a metà

Sono ben 27 le scuole tra Bologna e provincia che dovranno fare affidamento su un dirigente scolastico proveniente da un altro istituto

25/08/2007
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l'Unità

BOLOGNA A poco più di due settimane dall'inizio della scuola a Bologna, l'ufficio scolastico provinciale ha risolto la questione degli istituti senza preside. Sono ben 27 le scuole tra Bologna e provincia che dovranno fare affidamento su un dirigente scolastico proveniente da un altro istituto. Due le conferme, per i presidi D'Amore e Spadaro. Gli altri 25 casi sono stati coperti non senza qualche difficoltà, come ammette paolo marcheselli, dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale. «La dimensione e la complessità degli istituti di titolarità- spiega in una nota Marcheselli- ha messo in evidente imbarazzo e difficoltà i dirigenti nel valutare l'offerta di una reggenza in istitui anch'essi sovradimensionati o in zone distanti. Si sono comunque cercate con forza le condizioni per evitare provvedimenti d'ufficio- aggiunge il provveditore- che sicuramente non sarebbero stati graditi agli interessati». Dieci saranno le scuole di Bologna città ad avere il reggente, la metà dei quali verrà da istituti della provincia: come la preside dell'istituto comprensivo di Monterenzio, Filomena Massaro, a cui è stato affidato anche l'Istituto commerciale 12 nel quartiere Savena. Nove invece le scuole in montagna senza un proprio dirigente. Solo due i presidi dirottati da Bologna città: Cinzia Quirini, dalla zona S.Stefano a Loiano, e Amneris Vigarani, dal Navile a Monghidoro. Piccola curiosità: tra i presidi a cui toccherà fare più chilometri spicca Paola Mambelli, titolare a Riolo Terme ma reggente a Pianoro.
La questione dei presidi era stata sollevata già un anno fa. «È un allarme reale, nasconderlo non giova», disse a suo tempo. Paolo Marcheselli. La situazione è però parzialmente migliorara perché l’anno scorso furono 32 le scuole bolognesi dovettero dividersi il preside “a metà”. I dati inevitabilmente furono sottoposti anche al ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni, che proprio a Bologna inaugurò l’anno scolastico nell’aula magna di via Castiglione, su invito della Regione Emilia-Romagna. Le «reggenze» dei presidi per un intero anno scolastico - con dirigenti che dunque vanno a presiedere oltre al proprio anche un secondo istituto, visto che non ci sono abbastanza titolari - sono una sfida senza precedenti, riconobbe il direttore del Csa.