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UNità-Bologna-Scuola, quando un punto può decidere un anno

Scuola, quando un punto può decidere un anno Folla di precari ieri al Csa per l'uscita delle prime graduatorie. Reclami fino a martedì Adriana Comaschi "Qui siamo tutti sequestrati" s...

21/08/2004
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l'Unità

Scuola, quando un punto può decidere un anno

Folla di precari ieri al Csa per l'uscita delle prime graduatorie. Reclami fino a martedì

Adriana Comaschi

"Qui siamo tutti sequestrati" scherza Antonio Largo, veterano dell'ufficio informazioni del Csa - ex provveditorato - mentre risponde a due o tre precari per volta. Ieri a Bologna decine e decine di docenti si sono precipitati negli uffici di via de' Castagnoli, per vedere le graduatorie provvisorie di terza fascia, da cui si pesca per i posti di ruolo ma soprattutto per le supplenze dei precari. E quasi tutti, dopo aver scartabellato gli elenchi, passavano a ingrossare le file di chi voleva presentare reclamo, perché il punteggio attribuito non corrispondeva ai propri calcoli.
Il solito copione? Ressa e confusione sono quelle di sempre, ma con un pizzico di preoccupazione in più. Perché i reclami saranno, con ogni probabilità, centinaia. Solo che questa volta i tempi della loro revisione e della conseguente pubblicazione delle graduatorie definitive sono strettissimi: il 25 tutto deve essere pronto. Tanto che il Csa rimarrà aperto anche oggi, dalle 8.30 alle 12.30, per accogliere i reclami. Tra i precari qualcuno azzarda che i 5 giorni a disposizione per presentarli scadono lunedì 23, ma il direttore Paolo Marcheselli, interpellato, chiarisce: "Si parte dal 20, data di pubblicazione ufficiale delle graduatorie. Dunque la scadenza per i reclami è fissata a martedì 24 agosto".
Tutto questo per medie e superiori. Mentre sulle elementari va in scena un piccolo "giallo": ieri mattina, i primi docenti che affollano l'atrio del Csa sfogliando gli elenchi vedono che in mezzo ci sono anche quelli delle primarie. E in effetti molti le aspettavano per ieri, nonostante il comunicato ufficiale di Marcheselli sia chiaro: gli elenchi provvisori delle scuole primarie usciranno lunedì 23. E infatti c'è un dietrofront, e gli elenchi delle primarie come sono apparsi, altrettanto velocemente scompaiono: "Non abbiamo capito - commentano i docenti - se perché incomplete, o perché pronte ma piene di errori".
Tra chi se le vede sfilare di mano ci sono anche Rosaria e Nello, moglie e marito, lei precaria e lui che l'accompagna "perché ci vuole un sostegno in questi momenti", sono tornati apposta la sera prima dalla Puglia, una viaggio di 800 chilometri, "ed è da luglio che le aspettiamo". Invece, tutto rimandato a lunedì. Rosaria si sfoga, "certo, cosa puoi dare agli alunni dopo due mesi di calvario così", il marito alza la voce ma non ce l'ha con il personale del Csa, "sono stati a lavorare qui tutto agosto, non dò certo la colpa a loro, è la Moratti che ci fa diventare matti, le ultime circolari le ha fatte uscire ai primi di agosto, per forza si arriva all'ultimo momento. È un problema generale, non certo solo di Bologna".
Stesso concetto poco più in là, tra i docenti in coda per chiedere chiarimenti sui punteggi. Sono soprattutto donne, molte ormai si conoscono. Zelinda Leoni è venuta con il figlio di un anno e sua madre, che così dà un occhio al bimbo mentre lei fa la fila. "Tutte le rettifiche dei criteri fatte quest'anno dal ministero... non capisco proprio il legislatore. Le graduatorie definitive saranno pronte a pochissimi giorni dall'inizio della scuola, fino ad allora non saprò se insegno a Bologna o in provincia, magari in montagna: e io come faccio a sapere come organizzarmi con il bambino, dove iscriverlo al nido?". Anche Lorenza ha figli, due, e piccoli: "È per questo che spero di conservare il posto dello scorso anno, che è vicino a casa". In teoria, con il suo punteggio avrebbe buone possibilità. In pratica, "mi hanno tolto ben 24 punti della scuola di specializzazione. Penso sia solo una svista, ma non sono affatto tranquilla. Tra me e la persona che mi segue in graduatoria c'è solo un punto di differenza, i posti liberi quest'anno sono solo 4: se tra cinque giorni non accolgono il mio reclamo, per un solo punto perdo un anno di servizio".
Sotto accusa ci sono sempre i tempi stringati imposti da Roma. Da parte sua il personale del Csa, assicura Antonio, ha lavorato senza interruzione: "Diciamo che se già l'anno scorso abbiamo fatto un triplo salto mortale per mandare tutti in cattedra il primo giorno di scuola, questo mese abbiamo sfiorato il quadruplo. Con il rischio che ci raccogliessero con il cucchiaino".