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Unità-Bologna-"Scuola, siamo ancora all'emergenza sociale"

"Scuola, siamo ancora all'emergenza sociale" L'assessore Bastico: insufficienti i 96 docenti in più previsti dal ministero Natascia Ronchetti BOLOGNA "Ci risiamo, come ogni anno ab...

20/03/2005
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l'Unità

"Scuola, siamo ancora all'emergenza sociale"

L'assessore Bastico: insufficienti i 96 docenti in più previsti dal ministero

Natascia Ronchetti

BOLOGNA "Ci risiamo, come ogni anno abbiamo davanti a noi un'emergenza sociale". Mariangela Bastico, assessore regionale alla Scuola, riepiloga - dopo lo sciopero di venerdì, dopo i dati diffusi dai sindacati sul numero degli insegnanti per l'anno scolastico 2005-2006 -: 96 docenti in più previsti dal ministero in Emilia Romagna, "a fronte di un aumento di 7 mila ragazzi, nelle scuole elementari, medie e superiori, 7 mila che in corso d'anno come già è accaduto diventeranno di più. Negli ultimi quattro anni c'è stata una costante crescita di studenti, diecimila ragazzi ogni anno. Non è accettabile questa modalità di rapporto, il ministero consegna i dati all'ufficio scolastico regionale, non alla Regione, sempre di più ci troviamo di fronte al fatto compiuto. Poi dobbiamo dimostrare che il numero dei docenti assegnati non è sufficiente a coprire il bisogno".
Una volta l'Emilia Romagna conosceva il calo della natalità e la crescita zero. Non è più così da anni, aumento delle nascite e degli immigrati hanno ringiovanito la popolazione. In Regione sanno che al ministero sempre si stupiscono, che si domandano come sia possibile che l'Emilia Romagna aumenti il numero dei bambini, mentre altrove, anche nel Sud, la natalità cala. "Ormai l'8% degli alunni che frequentano le nostre scuole sono stranieri", dice Bastico, osservando che gli insegnanti dovrebbero essere attribuiti in base al numero dei ragazzi che sono iscritti nelle scuole..."Ora non c'è più personale che faccia integrazione culturale per i bambini immigrati, mancano i docenti con competenze psicopedagogiche. Abbiamo una media di 21 alunni per classe, il rapporto tra insegnanti di sostegno e studenti disabili è di 1 a 2,23, la media nazionale è di 1 a 1,9. La qualità della scuola si costruisce sul numero degli insegnanti e sulla loro formazione. C'è una situazione preoccupante che sta generando stanchezza tra il personale docente, allarme tra i sindaci: non sanno come affrontare la carenza di personale, vengono chiamati a coprire le richieste di tempo pieno. Si chiedono e mi chiedono, fino a quando dobbiamo garantire supplenze? Mi dicono: dobbiamo metterci anche i bidelli? Siamo sempre stati abituati ad affrontare le emergenze, si cerca persino di inventare l'impossibile. C'è la richiesta di tempo pieno da parte delle famiglie. A Sassuolo, per esempio, è stata chiesta per una scuola elementare, il dirigente scolastico di Modena l'ha concessa, e già concedere suona male, quasi si facesse un piacere ma il tempo pieno è un diritto". Di scuola parlerà domani sera, a Modena, a un incontro organizzato dal coordinamento dell'Ulivo (Hotel Fini, alle 21.00). Ci saranno, insieme a Bastico, il sindaco di Forlì Nadia Masini (che fu sottosegretario alla Pubblica istruzione) e Umberto Ranieri. Ed è vero che le Regioni possono far leva sulle competenze conferite dalla Consulta "per l'attribuzione di personale docente alle autonomie scolastiche ma su questo abbiamo più volte chiesto al ministero l'apertura di un tavolo di confronto, senza mai ricevere risposta". Bastico rammenta anche la situazione dell'edilizia scolastica, con il fondo che fu istituito nel '96 dall'allora governo dell'Ulivo. "Mai finanziato dal governo Berlusconi, tranne nel 2004. Quest'anno nella Finanziaria è ancora a zero". Ieri intanto l'assessore alla Scuola del Comune di Bologna, Maria Virgilio, ha precisato che non è in corso la statalizzazione di sette sezioni di scuola dell'infanzia. Le attuali 204 sezioni di materne comunali non subiranno alcuna diminuzione per il prossimo anno scolastico. Allo Stato - dice Virgilio - "abbiamo solo chiesto di aggiungere 12 insegnanti statali nelle materne statali, per adempiere al suo dovere di organizzare adeguatamente le scuole dell'infanzia presenti sul territorio. In tal modo ci proponiamo di raggiungere l'obiettivo di azzerare la lista d'attesa anche per il prossimo anno".