Unità/Bologna: Scuola, sui voti lo sciopero dei genitori:«Non firmeremo quelle pagelle»
Mentre due maestre delle Fortuzzi imitano le colleghe delle Longhena e danno «8» in tutte le materie ai bambini, alcuni genitori aderiscono alla protesta anti-Gelmini e si rifiutano di firmare le pagelle con i voti.
Mentre due maestre delle Fortuzzi imitano le colleghe delle Longhena e danno «8» in tutte le materie ai bambini, alcuni genitori aderiscono alla protesta anti-Gelmini e si rifiutano di firmare le pagelle con i voti. Otto in tutte le materie a tutti i bambini. Dopo le Longhena, due insegnanti delle elementari «Fortuzzi» hanno deciso di protestare contro la riforma Gelmini con il voto unico in pagella. Così, 24 bimbi della II B si sono ritrovati con 8 in tutte le materie, dall’italiano alla matematica. Prima di dar vita alla protesta, i due maestri, Francesca Gattullo e Francesco Tripodi, hanno avvisato le famiglie con una lettera, consegnata 10 giorni prima delle pagelle. «Nella nostra esperienza la collaborazione tra i bambini e con gli insegnanti sono sempre stati il vero motore della motivazione all’apprendimento e dello stare bene in classe – si legge nella lettera -. La competizione, invece, ha effetti molto differenziati sui bambini. Alcuni ne sono stimolati, altri bloccati e molti altri inibiti, fino all’ansia e al calo di autostima».
VOTI BUONI SOLO PER LE CLASSIFICHE
Il voto numerico «è lo strumento ideale per fare classifiche» e creare quindi competizione. «La nostra è una classe composta da alunni di 7 anni – dice Gattullo - al suo interno vi sono differenze enormi. C’è un bimbo italiano che sta imparando a leggere e scrivere, altri che hanno già enormi competenze, quattro alunni stranieri. Il nostro obiettivo è costruire un gruppo coeso, un clima di collaborazione, amicizia e solidarietà. Etichettare i bimbi con un numero a metà anno ci sembrava un modo per vanificare il nostro lavoro, dal punto di vista pedagogico e didattico». Quando hanno deciso di dare il voto unico, i due maestri non erano a conoscenza dell’iniziativa delle Longhena. «Abbiamo riflettuto a lungo. Tutti gli alunni sono partiti da un punto e hanno lavorato e raggiunto degli obiettivi – prosegue Gattullo – quindi il voto unico ha un significato simbolico. I giudizi analitici, invece, che tratteggiano il profilo globale di ciascun alunno ed i progressi compiuti rispetto ai singoli obiettivi in ogni disciplina, li spiegheremo ai genitori, durante i colloqui individuali». Il voto unico alle Fortuzzi ha trovato il favore dei genitori; solo due famiglie hanno protestato. Se i maestri si sono dunque rifiutati di fare i conti con i voti, mamme e papà hanno appoggiato la protesta. Anzi, in tutte le scuole gruppi di genitori agguerriti stanno preparando lo sciopero della firma delle pagelle. «Io non firmerò la pagella dei miei figli – afferma Simona Blosi – per contrastare questa modalità di voti e dare un ulteriore segno di dissenso alla riforma Gelmini, che uccide la scuola dal punto di vista pedagogico». Anna Maria Angradi ha una figlia alle Longhena. «Se le maestre dovranno strappare le pagelle già fatte io non firmerò quelle nuove – dice -. Siamo già un gruppo di genitori con la stessa intenzione. Lottiamo contro la riforma Gelmini da inizio anno, lo sciopero della firma contro i voti è parte della nostra protesta».
ALICE LORETI
BOLOGNA
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