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Unità/Bologna: «Turci ha diritto di esprimersi quanto Garagnani»

Intervista a Augusto BarberaIl docente di diritto costituzionale: anomalo che l’Usr abbia risposto a Garagnani invece di girare la questione al ministro E comunque un consigliere comunale ha piena libertà di parola

28/08/2009
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l'Unità

A.COM.Sul caso Turci «in concreto» non vuole entrare. Ma quella del costituzionalista Augusto Barbera è una lezione chiarissima su quali siano i margini di libertà di espressione per un dipendente pubblico.

L’Usr bacchetta la preside Turci invocando la «lealtà» nei confronti del proprio datore di lavoro. È una posizione con un fondamento giuridico?

«Faccio due premesse. Primo, non entrerò nel merito di quanto detto da Turci. Secondo, credo che si dovrebbe prima approfondire come mai l’Usr abbia dato una risposta all’onorevole Garagnani. A lui infatti, in quanto parlamentare, avrebbe dovuto replicare la stessa Gelmini, casomai utilizzando un’istruttoria fornita dal dottor Limina: in quel caso sarebbe stato il ministero a prendersi la responsabilità politica di una censura nei confronti della preside. Questo rapporto diretto tra Usr e Garagnani invece non mi convince, l’Usr avrebbe dovuto investire della questione il ministro tanto più che Garagnani ha presentato anche un’interrogazione parlamentare».

Ma è vero che la libertà della Turci è limitata dal suo essere dipendente del ministero?

«Diciamo che non si può parlare di libertà assoluta: quella di un dipendente di un’azienda o di un’amministrazione allora è una libertà di espressione che certo non può essere compressa, come non può esserla quella dei magistrati quando criticano il ministero della Giustizia. Entrambe infatti si rifanno alla libertà di manifestazione del proprio pensiero, che in base alla nostra Costituzione deve essere garantita a tutti. Questa però deve venire ‘contemperata’ quando ci si esprime sulla propria azienda o amministrazione. Il che significa, concretamente, che chi parla deve usare espressioni rispettose, anche se fortemente critiche, e mai offensive. Ma mi pare di capire che le critiche sotto accusa si siano mantenute nell’ambito della correttezza».

Turci aveva espresso un giudizio negativo, non offensivo...

«Questo non sta a me giudicarlo. Quello che posso aggiungere è che Turci è anche una consigliera comunale. In questa veste allora il problema non si pone: la sua libertà di espressione si ‘riespande’ in modo completo, totale, perché come tale ha ricevuto un mandato politico dai suoi elettori che deve essere esercitato appunto in piena libertà. La consigliera comunale Turci in quanto eletta ha la stessa libertà di opinione che deve essere altrettanto legittimamente riconosciuta al parlamentare Garagnani».