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Unità-Firenze-Flc-Cgil: anno nero per la scuola toscana

RIFORMA MORATTI Flc-Cgil: anno nero per la scuola toscana Ancora un anno difficile per il nostro sistema scolastico. La denuncia è dell'Flc toscana (la federazione della Cgil che riunis...

16/09/2005
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l'Unità

RIFORMA MORATTI

Flc-Cgil: anno nero per la scuola toscana

Ancora un anno difficile per il nostro sistema scolastico. La denuncia è dell'Flc toscana (la federazione della Cgil che riunisce docenti e personale di scuola e università), che ha fornito una serie di dati riguardo gli effetti della riforma Moratti e dell'ultima finanziaria sull'anno scolastico appena iniziato. Innanzitutto la politica dei tagli, uno dei tratti distintivi del ministro Moratti dal suo insediamento nel 2001. In cinque anni, infatti, la voce più consistente nei bilanci delle scuole, quella che riguarda il funzionamento didattico ed amministrativo (e che comprende materiale didattico, manutenzione, bollette, tasse) è passato dai 331 milioni di euro del 2001 ai 185 milioni di euro nel 2005. Anche sulla formazione dei docenti si è diminuito di circa un quarto i fondi, sempre stando alle rilevazioni del sindacato, senza contare i tagli agli enti locali che indirettamente coinvolgono le scuole. Non è una novità, come non è una novità che al ministero prediligano gli istituti privati. A questi, infatti, rispetto all'anno scorso andranno circa 84 milioni di euro in più rispetto al 2004 ed aumentano anche del 40% i contributi alle famiglie che scelgono di iscrivere i propri figli alle private (50 milioni di euro in tutto).
Per quanto riguarda la Toscana, gli studenti sono aumentati del 3,6% mentre il numero di docenti è diminuito quasi del 4%. Questo dato, per la Flc, è significativo della scarsa attenzione che il ministro concede alla qualità della scuola pubblica. "L' integrazione di alunni in situazione di handicap avviene in classi piene e di difficile gestione. Non è garantito in molti casi il tempo scuola richiesto dalle famiglie, mentre sono state azzerate tutte le risorse di personale finalizzate all' accoglienza di bambini stranieri". I fondi promessi alle scuole per appianare i debiti (che riguardano le tasse sui rifiuti) con le amministrazioni comunali non sono che briciole. Per l'intero territorio regionale è stato stanziato un milione di euro, che non riesce a coprire nemmeno il debito delle sole scuole di Firenze che ammonta a quasi due milioni di euro. E poi ci sono le altre città. Altro dato importante è quello relativo alla percentuale di lavoratori precari nella scuola: il 16% dei docenti e il 30% del personale delle scuole toscane. Questo significa circa 11mila persone che lavorano solo per un anno, con grosse difficoltà dal punto di vista della tutela sindacale, e impossibilità di formazione ed esperienza che darebbero maggiore qualità al loro servizio. La riforma dei cicli scolastici ha anche creato un braccio di ferro istituzionale. Diverse regioni, infatti, tra cui la Toscana, hanno dichiarato non applicabile la sperimentazione dei nuovi cicli delle superiori (cioè la scelta tra una scuola superiore professionalizzante e dei licei "d'eccellenza"), per " l'impossibilità di cambiare indirizzo all'interno del sistema dei licei nonchè di passare dal sistema dei licei a quello della formazione professionale". La frattura è stata ricomposta ieri, quando il ministero ha annunciato lo slittamento dell'avvio della riforma e il blocco della sperimentazione.
Salvatore Sorace