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Unità/Firenze: Tagli alla scuola torna la protesta 10mila in piazza con il sindacato

I numeri del corteo di ieri riportano in primo piano i temi della scuola, università e ricerca. Sfilano i precari mascherati da “insegnanti fantasma”: «Fra qualche mese saremo un’esercito di disoccupati».

19/03/2009
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l'Unità

SILVIA CASAGRANDESe l’autunno è stato caldo, le temperature, sul fronte delle lotte sociali, non accennano a diminuire nemmeno in primavera. In 10mila sono tornati a sfilare ieri contro i tagli del governo a scuola, università e ricerca. «Chi pensava che il tema scuola fosse stato derubricato - ha commentato il segretario regionale della Cgil Alessio Gramolati - si sbagliava: la domanda di futuro non si è sopita in questi mesi». Sul futuro, la ricetta del sindacato è opposta a quella del governo: «Investire in innovazione, come fanno negli Stati Uniti», spiega Gramolati dal microfono, lanciando l’appuntamento nazionale del 4 aprile.

cercano di ZITTIRci

«Siamo in 2mila», racconta Lorenzo Zolfanelli del coordinamento studenti medi, che da ottobre si riunisce tutti i venerdì. Gli stessi studenti che mesi fa recitavano a memoria il testo delle leggi 133 e della 137, ieri parlavano del ddl Aprea, che li tocca ancora più da vicino: «I consigli di istituto trasformati in consigli di amministrazione, cui parteciperanno enti privati con voce in capitolo sulle assunzioni dei docenti. I dirigenti scolastici non avranno più l’obbligo di convocare i rappresentanti di genitori, insegnanti e studenti. Altro modo, insieme al 5 in condotta, per cercare di zittirci»

DIRITTO DI SCIOPERO

“Uniti nella lotta”, recita lo striscione di solidarietà ai lavoratori, «cui si vuole togliere perfino il diritto di sciopero», spiega Lorenzo. «Oggi abbiamo causato qualche disagio alle famiglie - racconta Sebastiano Busia, insegnante elementare - ma in generale appoggiano le nostre lotte, perché capiscono che non stiamo difendendo privilegi o stipendi, ma la scuola pubblica e quindi il futuro dei loro figli».

TEMPO PIENO

Un futuro a dir poco incerto: «Da noi 148 famiglie su 153 hanno chiesto il tempo pieno - racconta Stefano - ma non si sa se queste richieste potranno essere soddisfatte, visti i tagli agli organici». Diminuiscono gli insegnanti, mentre aumentano gli alunni per classe e si tagliano bidelli e segretari. Intanto sono già 1500 le famiglie che, imitando il comune di Fiesole, hanno fatto ricorso al Tar contro la circolare per le iscrizioni al prossimo anno.

lavorare gratis

In corteo tanti precari che rischiano il posto senza alcun paracadute sociale. Ed è di ieri la denuncia dei docenti della facoltà di Scienze politiche, che assegnerà contratti di insegnamento a titolo gratuito: «Saremo sostituti da chi “fa la fila” per lavorare gratis in questa prestigiosa facoltà, come ci è stato autorevolmente fatto notare».