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Unità-PAlermo-Assalto al Provveditorato il provveditore chiama la polizia i precari si fanno scortare dai carabinieri

Assalto al Provveditorato il provveditore chiama la polizia i precari si fanno scortare dai carabinieri m.t. PALERMO Un precario barricato per un'ora dentro una stanza del quarto piano,...

18/09/2004
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l'Unità

Assalto al Provveditorato il provveditore chiama la polizia i precari si fanno scortare dai carabinieri

m.t.

PALERMO Un precario barricato per un'ora dentro una stanza del quarto piano, ressa, urla e spintoni al piano terra, e persino l'intervento delle forze dell'ordine in chiave kafkiana: per impedire l'accesso dei precari inferociti che segnalavano errori nelle graduatorie il provveditore Enzo Giambalvo ha chiamato la polizia. Dal canto loro i precari per ottenere il rispetto di un diritto, e cioé il deposito dei ricorsi, hanno chiamato i carabinieri per essere scortati. Risultato: una quarantina di reclami, presentati tra le otto e le otto e un quarto, sono stati consegnati ad un funzionario da un militare dell'arma. Così, nel primo giorno delle convocazioni degli insegnanti di sostegno, il 'palazzo della scuola' di Palermo s'è trasformato in un fortino assediato da centinaia di precari cui la pubblicazione delle graduatorie, zeppe di errori, ha esasperato gli animi. A decine hanno tentato di forzare l'ingresso di via Praga e qualcuno è pure riuscito a modificare, dimostrando l'errore, la propria posizione. Il resto è affidato a ricorsi che rischiano di mandare in tilt l'anno scolastico: per questo il provveditore, siglando un accordo con i sindacati, si è impegnato a garantire i diritti degli esclusi ingiustamente disponendo un nuovo ed accurato controllo delle graduatorie. E se nel caso dei professori di sostegno i posti sono superiori alle richieste, e quindi si rischia soltanto di modificare le sedi di assegnazione, da lunedì sono in corsa i supplenti, per i quali si profila un vera e propria 'guerra di punteggi' per gli incarichi. L'accordo raggiunto è una soluzione di compromesso che rischia però di produrre cambi di cattedre ad anno scolastico avviato. "Era l'unico rimedio per garantire i diritti di tutti - dice Gaetano Ruvolo, della Cgil scuola - altrimenti le nomine sarebbero slittate a fine ottobre. In realtà ci avrebbero dovuto pensare prima: ma il sistema informatico fornito dal ministero è andato in tilt e gli impiegati del provveditorato hanno dovuto compilare le graduatorie manualmente. Speriamo che l'impegno a rivedere le convocazioni dopo le correzioni sia mnatenuto". In provincia di Palermo sono circa 15 mila gli insegnanti precari e 2-3000 i ricorsi presentati.