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Unità-Pisa, i precari si contano e chiedono risposte su malattie e maternità

Il movimento dei lavoratori precari dell’Università indice un referendum per sollevare il problema dei senza diritti

29/03/2006
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l'Unità

Pisa, i precari si contano e chiedono risposte su malattie e maternità

Il movimento dei lavoratori precari dell’Università indice
un referendum per sollevare il problema dei senza diritti

di Luciano Luongo

IN POCHE ORE hanno votato un centinaio di precari. Anche all’Università di Pisa, come del resto nel Paese, il lavoro ormai è sempre più precario e invisibile. E conseguentemente la vita. «Per questo - dice Carmelo Calabrò, del Comitato dei ricercatori precari
che ha promosso l’iniziativa - è nata una mobilitazione che sta raccogliendo consensi tra gran parte delle forze associative dell’Università e che ha indetto questo referendum per aprire un confronto. Il primo quesito referendario infatti chiede l’apertura di un tavolo di trattative con l´ateneo pisano che destini risorse adeguate ad un radicale cambiamento nelle scelte di in materia di reclutamento e precariato universitario. Gli altri sei quesiti chiedono anche la definizione di una politica della ricerca e del reclutamento, la costituzione di un anagrafica dei "non strutturati", la garanzia di condizioni di lavoro equivalenti a quelle degli strutturati in termini di malattie, maternità, ferie, congedo parentale e diritto d´assemblea, il riconoscimento delle attività di didattica e di ricerca svolte, la creazione di fondi individuali di ricerca e la titolarità dei progetti, contratti di didattica e ricerca per periodi di almeno 12 mesi, un piano d´investimento per l´assunzione a tempo indeterminato dal budget derivante dai pensionamenti.
«Vogliamo innanzitutto l’emersione del fenomeno - dice Calabrò - e lavoriamo per superare le mille categorie che ci vedono divisi nel precariato. Addirittura esiste una nuova figura che abbiamo verificato a Medicina: gli “specializzoidi”. Si tratta di medici laureati e ormai abilitati che operano nei reparti prima di diventare specializzandi. Degli aspiranti specializzandi». Non c’è dubbio su quale sarà l’esito formale del referendum pisano di oggi e domani: i quesiti appaiono quasi retorici. È importante però capire la forza che l’iniziativa farà emergere e l’attenzione che avrà dal Rettorato.
Il rettore Marco Pasquali è nel mirino della protesta. «In altre città - dice Carmine Zappacosta dottorando - è stato possibile approvare dei protocolli d’intesa in cui si stabiliscono quote minime di assunzioni stabili. A Pisa no». «Abbiamo presentato questa iniziativa al rettorato chiedendo di legittimarla ma ci sono stati poste obiezioni e rifiuti con argomenti formali - dice Calabrò -; La sostanza invece è che occorre fermare questa politica dissennata di reclutamento dando ad esempio anche un segnale: meno promozioni interne e più reclutamento insomma. Equità e scoraggiamento del lavoro precario. Che è forse la direzione di cui ha bisogno un po’ tutto il Paese». Al Comitato promotore (www.precariunipi.unmondodi.it) aderiscono giovani di diverse forze politiche. I Ds hanno espresso sostegno all’iniziativa e hanno invitato a partecipare al voto. Un appello in tal senso è stato firmato anche da decine di illustri docenti.