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Unità/Roma: La preside: Vespa si guardi “Non uno di meno”

La lettera della dirigente della media Nistri: la scolarizzazione dei rom è un tema delicato, io nella mia scuola ho 40 bambini

30/09/2008
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l'Unità

di Alfonso Bianchi

«DATI imprecisi e scorretti» perché per gli alunni rom che non frequentano abitualmente le classi scolastiche sono previsti percorsi formativi alter-

nativi e inoltre, se una caduta verticale della frequenza a scuola degli alunni rom c’è stata, si è verificata «da aprile in poi», ovvero in seguito all’elezione di Alemanno a sindaco di Roma. Dopo gli articoli di Libero e de Il Tempo, che citano l’ultimo libro di Vespa, Lina Rita Volpe Rinonapoli, preside della scuola media Nistri - Respighi di Roma, ha scritto una lettera ai due quotidiani per spiegare la realtà dei fatti. «La scolarizzazione dei rom è una questione spinosa, ad altissima problematicità. Dal vicino campo di Tor de’ Cenci e dalle case di via Lorizzo ne accogliamo da anni circa 40, su 750 alunni. La prima grande sfida è la frequenza, ottenuta la quale si è alle prese con la difficoltà della convivenza, dell’integrazione, della formazione» scrive la Volpe Rinonapoli che spiega «Lavoriamo in rete, è una carta vincente: Servizi Sociali, Asl, Tribunale dei Minori, cooperative del privato sociale, Carabinieri e Pubblica Sicurezza, agenzie formative che si occupano di educazione alla legalità, Arci: a questi ultimi la Giunta Alemanno con l’assessore alla Scuola hanno di nuovo affidato il compito della scolarizzazione dei rom, ritengo dopo una verifica del lavoro svolto». Dati alla mano, nell’anno scolastico 2007-2008 nella Nistri - Respighi, gli alunni rom iscritti sono stati 37, di questi: 10 non hanno frequentato, soprattutto ragazzi che hanno compiuto 15 anni e di cui si occupa l’Arci direttamente nel Campo; 12 sono stati promossi; 6 hanno conseguito la licenza media; 9 i bocciati. «Chiarisco che - continua la preside - per alcuni ragazzi più grandi e particolarmente problematici ho stipulato un contratto formativo, firmato dalle famiglie rom, dal consiglio di classe, dall’Arci e dal ragazzo stesso che prevedeva una o due giornate settimanali di studio presso una cooperativa esterna in orario scolastico (accompagnati da un operatore Arci). In quei giorni i dati “ufficiali” dicono che l’alunno era assente. È una strategia idonea a ridurre la conflittualità all’interno delle classi tra ragazzi troppo diversi per età ed esperienze vissute per convivere, e volta a recuperare ad un progetto di vita ragazzi ad altissimo rischio di devianza». Ma il vero calo di frequenza, specifica la Volpe Rinonapoli: «Si è verificata da aprile in poi. Dopo la visita ai campi - sosta del sindaco Alemanno abbiamo percepito una diffusa paura, alcune famiglie sono scomparse e noi abbiamo perso il contatto con alcuni bambini e ragazzi con cui avevamo ottenuto risultati incoraggianti. Ora sono tornati, quasi tutti. Speriamo bene». «Io non so quanti euro “a cranio” per “questi zingarelli” a Bruno Vespa appaiano ben spesi - conclude la preside -; consiglio a lui e ad altri giornalisti la visione di un ottimo film di produzione cinese, “Non uno di meno”, e di riservare la propria vis polemica verso altri sprechi molto meno nobili, compresi certi contratti Rai (canone pubblico) a ragazzotti e ragazzotte che nella mia scuola prenderebbero sicuramente 5 in italiano e penso anche in condotta».


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