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Unità/Roma: Nei licei è caccia alle «matricole scientifiche»

Studenti universitari testimonial in tour nei licei e negli istituti superiori per promuovere le facoltà scientifiche Iniziativa de La Sapienza contro il calo di iscritti. In troppi scelgono le umanistiche, boom di Comunicazione

22/08/2006
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l'Unità

di Dora Marchi

Studenti universitari testimonial in tour nei licei e negli istituti superiori per promuovere le facoltà scientifiche. È una delle iniziative messe in campo da La Sapienza per avvicinare i neodiplomati a facoltà come Fisica, Chimica, Matematica, Statistica, che negli ultimi anni, in Italia come nel resto d'Europa, in termini di iscritti fanno fatica a tenere il passo con gli insegnamenti umanistici, specialmente le nuove facoltà legate ai media e alla comunicazione. «A questo scopo - spiega Pietro Lucisano, prorettore agli Studenti de La Sapienza - l'ateneo più grande d'Europa ha formato un gruppo di 30 studenti universitari vicini alla laurea triennale, o che l'hanno appena conseguita, che a partire dal mese di ottobre andranno nelle scuole superiori romane a raccontare le loro esperienze e a illustrare metodologie e materie di studio. Solo con un grande lavoro nelle scuole superiori che sarà possibile promuovere la cultura scientifica e stimolare la passione dei ragazzi per questo tipo di studi». Niente «3 X 2», dunque, a La Sapienza. Iniziative come quelle di dare la possibilità alle matricole delle facoltà scientifiche di non pagare il primo anno di studi, non sono in programma. «Il problema è far uscire dalle superiori studenti che siano appassionati al sapere scientifico, perché l'ostacolo non è rappresentato certo dagli 800, 1.000 o 1.500 euro l'anno che si pagano per frequentare l'università, bensì dallo scarso appeal che oggi emanano le facoltà scientifiche». La Sapienza, spiega Lucisano, che pure negli anni accademici 2004-2005 e 2005-2006 ha scontato in maniera consistente la prima rata del primo anno per queste facoltà, cerca di rispondere al problema attraverso un lavoro di raccordo con le scuole superiori. «Fortunatamente - prosegue Lucisano - la tradizione de La Sapienza consente a facoltà come Fisica Biologia e Matematica di tenere un buon numero di studenti, ma ci sono facoltà come Statistica che fanno fatica. Tuttavia, la ‘fuga’ degli studenti dal sapere scientifico ha caratteristiche strutturali e culturali: «Come si può pretendere che i giovani si appassionino a queste materie in un Paese dove gli investimenti sulla ricerca, soprattutto da parte del privato, sono irrisori? Nessuno, poi, si avvicinerà alla fisica o alla matematica quando sa che posti di lavoro da fisico o da matematico non ce ne saranno».

«LA TRADIZIONE de La Sapienza fa tenere a facoltà come Fisica e Matematica»