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Viaemilianet: Sanzione a docente, Cgil annuncia ricorso

E’ scontro aperto tra Cgil Scuola e il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, Marcello Limina, dopo la sanzione disciplinare comunicata al docente del Meucci di Carpi Francesco Mele. Il professore di chimica si era battuto per far approvare dal collegio degli insegnanti un documento contro la riforma Gelmini.

03/09/2010
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Emilianet

E’ finita con una sanzione disciplinare “per comportamenti impropri” lo scontro tra il dirigente scolastico del Meucci di Carpi, Paolo Davoli, e un gruppo di docenti. La vicenda risale allo scorso marzo, quando i professori indispettiti dal fatto che il preside impediva al collegio dei docenti di votare un documento critico nei confronti della riforma Gelmini, non esitarono a chiamare le forze dell’ordine. Ne seguì un’ispezione ministeriale, voluta dall’ufficio scolastico provinciale, e tre esposti dei docenti per verificare la legittimità dell’operato del preside. Fino al 30 luglio, quando il dirigente scolastico regionale Marcello Limina ha comunicato la censura per “comportamenti impropri” al professore di chimica Francesco Mele, ritenuto il capo rivolta. Ma questo, in realtà, è solo l’inizio. Oggi infatti il professor Mele sostenuto dalla Cgil ha annunciato ricorso al giudice del lavoro contro questo provvedimento. “Una battaglia di principio - ha detto – contro chi vuole obbligare gli insegnanti al silenzio”. Ancora più duro il segretario provinciale di Flc-Cgil, Stefano Colombini, secondo cui Mele è il capro espiatorio, il prof da colpire per indurre gli altri al silenzio contro la riforma Gelmini. Per questo, oltre a ribadire la richiesta di dimissioni di Limina, il sindacato annuncia che difenderà legalmente tutti gli insegnanti che dovessero subire analoghi provvedimenti per le loro opinioni…
Scuola, sempre più scontro

229mila precari della scuola in Italia; 132mila i posti che si perderanno in tre anni, 42mila nel 2009, il primo dei tagli voluti dal Governo. Sono i numeri che fotografano il malessere che sta caratterizzando l'inizio dell'anno scolastico. “Una situazione – ha detto ieri il Ministri Gelmini – che viene dal passato”. Peccato che nel 2010, l'Italia spenda per l'istruzione 43 miliardi, una spesa che ci colloca al 18esimo posto in Europa, ben in fondo alla classifica dei paesi più sviluppati, e che i precari non siano spuntati dal nulla come funghi o si siano autogenerati, ma da sempre garantiscono l'offerta formativa nelle scuole italiane: esistono perché servono e lo Stato, in più, risparmia gli scatti di anzianità. E il paradosso è che in Emilia Romagna si tagliano docenti e ore, alle superiori, nonostante aumentino gli studenti. Inevitabile che la qualità scenda, come hanno tuonato ieri sera alla Festa provinciale del Pd, l'ex viceministro all'istruzione, Mariangela Bastico, e Francesca Puglisi, responsabile nazionale scuola dei democratici. Intanto la protesta contro i tagli del Ministro Gelmini si allarga anche all'Università. I ricercatori di dieci facoltà modenesi hanno annunciato oggi lo stato di agitazione in vista dell'inizio del prossimo anno accademico, previsto per il prossimo 20 settembre. I ricercatori minacciano la sospensione dell'attività didattica, non prevista dal contratto, ma che svolgono da sempre a tutto vantaggio degli studenti.

di Francesco Galli