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5 maggio: sciopero unitario contro il Ddl

Giannini: rispetto per chi sciopera, ma si va avanti

18/04/2015
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Tuttoscuola

Sciopero dei lavoratori della scuola il 5 maggio. E' stato annunciato dai sindacati del settore dal palco della manifestazione delle Rsu in corso a Roma in Piazza Santi Apostoli. Lo sciopero è indetto da Flc-Cgil, Uil scuola, Cisl scuola, Gilda-Unams, Snals-Confsal, contro il ddl "buona scuola".

Per Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, lo sciopero del 5 maggio "non deve essere la conclusione di un periodo di lotta, ma l'inizio, a costo di scioperare anche nel periodo degli scrutini". Perciò occorre "fare in modo che le scuole siano tutte chiuse, è una battaglia che vinciamo se dimostriamo la nostra unità" contro un ddl che "lede le norme costituzionali", ad esempio "con l'assunzione diretta dei docenti".

La Cisl, per bocca della segretaria generale confederale Annamaria Furlan, chiede al Governo di fare un decreto legge per l'assunzione dei precari della scuola. ''Quella degli insegnanti e del personale della scuola è una protesta sacrosanta" - ha detto il leader del sindacato, e visto che  "questo Governo è quello che in assoluto ha fatto più decreti", allora "ne faccia uno per fare da subito le assunzioni nella scuola", altrimenti "sarà davvero complicato fare le assunzioni entro settembre. Non si fanno le riforme con le consultazioni on line. La vera scuola è quella della Costituzione, della partecipazione e della collegialità. Tutte cose che mancano del tutto nel disegno di legge del Governo. Ecco perché chiediamo di rivederlo''. 

Domenico Pantaleo, segretario generale FLC CGIL, ha a sua volta dichiarato che "Non è una riforma (né tantomeno una buona scuola) quella che si fa senza coinvolgere veramente i lavoratori che ci lavorano ogni giorno, ascoltando i loro bisogni".  "Noi chiediamo l'immediata stabilizzazione dei precari – ha proseguito il sindacalista –, il rinnovo del contratto, e che si realizzi, finalmente, una scuola autonoma, libera da molestie burocratiche e basata sulla partecipazione e la cooperazione tra i soggetti che operano nella scuola e nel territorio. Del disegno di legge va cambiato tutto e noi non possiamo più aspettare". 

Alla manifestazione ha partecipato anche Stefano Fassina (Pd, ma della minoranza): "Il ddl la Buona scuola", ha detto, "rischia di aggravare le condizioni della scuola pubblica". Perciò "Il ddl va profondamente corretto: c'è una parte positiva, in controtendenza col passato che prevede l'assunzione di 100 mila precari e altre parti che vanno radicalmente corrette: non si possono sbattere fuori decine di migliaia di docenti qualificati che nella precarietà hanno mandato avanti la scuola pubblica per anni. Anche il principio dell'autonomia - ha concluso - non può essere declinato in modo verticistico con il dirigente scolastico capo assoluto: bisogna coinvolgere gli insegnanti perché la scuola non è una caserma con un maresciallo che dà gli ordini. La scuola deve essere coinvolgente e collegiale".

Il commento a caldo del ministro Giannini alla proclamazione dello sciopero è lapidario, e arriva via tweet: "Manifesto rispetto per chi sciopera. Stiamo cercando di costruire consenso su #labuonascuola, riforma culturale rivoluzionaria". Rispetto, insomma, ma si va avanti.


Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

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