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Ansa: 19 dicembre - Perugia - Non togliamo ai giovani sogni e speranze

PANINI, NON TOGLIAMO AI GIOVANI SOGNI E SPERANZE (ANSA) - PERUGIA, 19 DIC - Il progetto Moratti di riforma della SCUOLA ''toglie ai giovani sogni e speranze'': cosi' il segretario della Cgil-SCUOLA...

19/12/2001
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ANSA

PANINI, NON TOGLIAMO AI GIOVANI SOGNI E SPERANZE

(ANSA) - PERUGIA, 19 DIC - Il progetto Moratti di riforma della SCUOLA ''toglie ai giovani sogni e speranze'': cosi' il segretario della Cgil-SCUOLA, Enrico Panini, ha spiegato stamani ai giornalisti il senso della manifestazione che il sindacato ha organizzato per oggi a Perugia, dal titolo ''La SCUOLA che vogliamo'', in contemporanea con gli Stati generali in corso a Roma. ''Ad una manifestazione blindata - ha sottolineato Panini - come quella di Roma, la Cgil risponde con una manifestazione aperta. Ad una manifestazione della parola unica rispondiamo con tante parole, tanti colori e tanti suoni''. Al Centro congressi ''Capitini'' di Perugia sono presenti, oltre al segretario generale della Cgil, Sergio Cofferati, alcune centinaia fra insegnanti, studenti e rappresentanti di istituzioni ed associazioni.''Quel progetto - ha continuato Panini - deve essere modificato in due punti. Il primo e' che l' Italia ha bisogno di piu' SCUOLA, non di meno SCUOLA. Tutti i ragazzi hanno il diritto di sognare e di sperare in un mondo migliore''. Il secondo punto, secondo Panini, e' che nella proposta Moratti ''quando si chiede di scegliere a 14 anni tra un liceo della cultura alta ed un rapido avviamento al lavoro non solo si toglie la speranza del cambiamento ma si uccidono - ha conclusoPanini - anche i sogni dei giovani, e questo e' inaccettabile''.

(ANSA) - BOLZANO, 19 DIC -

Si e' svolta stamani una grande manifestazione a Bolzano contro la riforma Moratti alla quale hanno preso parte settemila studenti. Si tratta della piu' grande manifestazione studentesca che si sia stata organizzata nel capoluogo altoatesino da parecchi anni. Vi hanno preso parte studenti delle scuole di lingua italiana e tedesca provenienti da tutta la provincia. Per far confluire i manifestanti in citta' sono stati organizzati anche alcuni treni speciali, da Merano e da Bressanone. La manifestazione si e' svolta senza incidenti.

(ANSA) - Roma, 19 DIC -

'Un utile momento di confronto sul futuro della SCUOLA e ''un'occasione per ribadire il ruolo insostituibile di servizio pubblico che essa e' chiamata a svolgere, nel rispetto di quel fondamentale diritto allo studio affermato e garantito dalla nostra Costituzione''. Questo il passaggio centrale del messagio di saluto che il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha inviato ai partecipanti agli Stati generali sulla SCUOLA in corso da oggi a Roma. ''Oggi la SCUOLA italiana -scrive Ciampi- per inserirsi a pieno titolo nello spazio europeo dell'istruzione deve essere in grado di rinnovarsi. Di questa esigenza di adeguamento, profondamente avvertita nell'intero sistema educativo e formativo italiano, e' concreta testimonianza la proposta di riforma, in corso di attento e approfondito esame. L'obbligo scolastico -scrive il presidente della Repubblica- deve promuovere nei giovani la formazione di una forte coscienza civile, preparandoli al loro futuro impegno di cittadini italiani ed europei e deve altresi' fornire i giusti orientamenti in vista delle successive scelte occupazionali. E' necessario un dialogo continuo fra la SCUOLA, la societa' civile e il mondo del lavoro, con l'obbiettivo di sviluppare quelle sinergie indispensabili per affrontare le nuove sfide che i processi diintegrazione in atto pongono all'intero sistema paese. E' inoltre importante che i cambiamenti che si decideranno di introdurre nel sistema scolastico riconoscano e valorizzino pienamente il ruolo svolto dagli insegnanti, essenziale per la crescita culturale civile ed economica della societa'''

(ANSA) - ROMA, 19 DIC -

Sono 20 mila, secondo gli organizzatori, i partecipanti al corteo. Gli studenti hanno sfilato a ritmo serrato e compatti. A circa un'ora dalla partenza da piazza dei Cinquecento, la testa del corteo era giunta davanti al Colosseo. La sfilata e' stata caratterizzata da girotondi e da frequenti sprint dei ragazzi, che correvano per qualche decina di metri. Passando davanti a una SCUOLA di via Cavour, qualcuno ha lanciato pezzi di panettone

(ANSA) - ROMA, 19 DIC -

Una grande festa. Cosi' il prefetto di Roma Emilio Del Mese ha definito il corteo degli studenti. ''Ci sono girotondi - ha detto Del Mese, che passeggiava a piedi tra i manifestanti - direi che non ci sono preoccupazioni. Non ci sono invece ne' caschi ne' passamontagna. Questo da un lato, dall' altro c'e' una Polizia serena che accompagna un corteo di giovani''.

'SIAMO QUI PERCHE' AGLI STATI GENERALI NON CI FACEVANO PARLARE'

(ANSA) - PERUGIA, 19 DIC -

Valeria Pierini, giovane studentessa del liceo properzio di Assisi e' salita sul palco per raccontare di essere stata denunciata dopo aver occupato la sua SCUOLA. Cristian Goracci, della Consulta provinciale degli

studenti di Perugia ha strappato applausi affermando che la SCUOLA deve essere un laboratorio culturale: e' stata improntata ''all'apertura'' la manifestazione della Cgil a Perugia sul tema ''La SCUOLA che vogliamo''. Non una ''contro manifestazione'' rispetto agli Stati generali - e' stato subito sottolineato - ma un'occasione per ''presentare la nostra idea di SCUOLA''. Con una forte critica non solo alla stessa riforma Moratti, ma al fatto che gli stati generali siano stati ''blindati''. Cosi', a Perugia, gli interventi del segretario della Cgil, Sergio Cofferati, e del segretario della Cgil-SCUOLA, Enrico Panini, sono stati affiancati da quelli di studenti, insegnanti, operatori e della presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti. Tutti insieme per dire ''no'' al modello di SCUOLA proposto dal ministro Letizia Moratti. Una kermesse affollata, colorata, rumorosa, alla quale hanno partecipato delegazioni da Piemonte, Valle d'Aosta, Puglia Sicilia e Campania. C'era chi cantava (''Povera SCUOLA ole', povera SCUOLA ola'''), chi urlava slogan (''Alla guerra van compatti, sia Martino che Moratti, lui bombarda i talebani, lei la SCUOLA del domani''), chi esponeva striscioni (''SCUOLA ai confini della poverta'''). ''Sono qui - ha detto uno studente - perche' agli Stati generali non ci facevano parlare''. A ribadire la critica alla riforma proposta dal Governo, Domenico Chiesa, presidente del ''Cidi'' (Centro di iniziativa democratica degli insegnanti), (''Vogliamo una SCUOLA in cui si possa essere diversi''), Paola Petrillo, insegnante della SCUOLA media ''San Paolo'' di Perugia (''E' un attacco arrogante e spudorato alla SCUOLA pubblica''), Dario Missaglia, della Cgil (''Vogliamo una SCUOLA italiana''), Alessandro Perugini, del liceo classico di Foligno, Rita Montemarano, insegnante, e molti altri. Tutti ad applaudire una frase del filosofo Guido Calogero riportata all' assemblea da Panini: ''La SCUOLA deve essere il luogo dove ognuno puo' essere certo che, detta una cosa, trova nel momento stesso un' altra persona che sostiene la cosa contraria''.

(ANSA) - ROMA, 19 DIC -

Il corteo una volta giunto al Colosseo si e' sciolto. Inutili sono state le richieste di far riaprire la fermata della Metro B per consentire ai ragazzi di tornare a casa. L'autorizzazione non e' stata concessa, secondo quanto si e' appreso, perche' ieri non ne e' stata fatta richiesta nel corso dell'incontro in Questura. La fermata era stata chiusa intorno alle 11. Gli studenti si sono allora sdraiati sui giardini davanti all'Anfiteatro Flavio oppure in via dei Fori Imperiali a godersi il sole al ritmico suono dei tanti bonghi e alle armonie di qualche chitarra. Molti anche i giocolieri. Alla manifestazione e' intervenuto anche il giornalista Sandro Curzi. Tra gli slogan ironici ne spicca uno coniato dai Giovani comunisti: ''A Foligno la Moratti e' stata rimandata, a Roma sara' bocciata''. Nel pomeriggio sono previste un'assemblea dell'Unione degli Studenti nella discoteca Alpheus, un'altra nel liceo Mamiani organizzata dai collettivi e dalle scuole in autogestione. In piazza Kennedy, alle 15, e' previsto il sit-in dei Cobas.

(ANSA) - PERUGIA, 19 DIC -

''Il Governo anche per la questione della riforma scolastica usa atteggiamenti autoritari, mettendo nel cestino la concertazione: alle organizzazioni del settore non resta che far presente le proprie ragioni con la mobilitazione e la lotta''. Lo ha detto stamani alla manifestazione di Perugia della Cgil sulla SCUOLA, il segretario generale del sindacato, Sergio Cofferati.

(ANSA) - Roma, 19 dic -

Scenografia televisiva per gli stati generali della SCUOLA. Un enorme schermo campeggia nella sala del Palazzo dei congressi. Ai lati, ben in vista, due cartelloni con il motto della due giorni sul futuro dell'istruzione italiana: 'Una SCUOLA per crescere - punto e a capo'. Il ministro Moratti - 'look' impeccabile in pantaloni neri e giacca grigia - fa gli onori di casa, seduta al centro del grande palco sul quale, a semicerchio, siedono tutti i rappresentanti di insegnanti, studenti e genitori che hanno preso o prenderanno la parola nel corso della giornata. Rispetto ai tradizionali convegni, non c'e' un palco dal quale gli oratori si rivolgono ad un pubblico seduto in sala, e' stato invece creato una sorta di di gigantesco salotto, dalle fattezze molto televisive. In sala, oltre ai nomi degli esperti e dei rappresentanti di associazioni e sindacati, ci sono anche tanti 'anonimi' addetti ai lavori, professori di Brescia e Bologna, maestre di Milano e dintorni, dirigenti di Ischia e Bassano del Grappa, studenti di ogni dove. In tutto un migliaio di persone. Il 'clima' politico degli stati generali e' surriscaldato, soprattutto, o forse solo, tra gli studenti che sono abbastanza divisi fra di loro sul giudizio da dare sia agli stati generali in se', sia al contenuto del progetto di riforma. Meno infiammato il dibattito fra i professori, che hanno dedicato i loro primi interventi, tutti brevissimi, a porre domande e precise questioni sul tempo pieno, sull'anno in piu' o in meno per i licei, sull'orario di lavoro ridotto e cosi' via.

(ANSA) - PERUGIA, 19 DIC -

Il progetto Bertagna di riforma della SCUOLA ''contiene un' idea sbagliata, pericolosa, che ci riporterebbe indietro di tantissimi anni'': lo ha detto stamani il segretario generale della Cgil, Sergio Cofferati, alla manifestazione del suo sindacato a Perugia. ''La SCUOLA italiana - ha detto Cofferati - deve essere riformata e messa in condizione di alzare l' offerta di sapere e di istruzione per le giovani generazioni. Quello che invece si affaccia con il documento Bertagna e' l' esatto opposto: c' e' un ritorno al passato, percorsi separati formazione-istruzione, la soppressione dell' obbligo scolastico. Soprattutto c' e' l' illusione che la SCUOLA possa diventare un servizio utilizzato dai singoli con sempre meno qualita'''. Cofferati considera questo un ''tentativo di depotenziare la SCUOLA pubblica dando vantaggi economici alle famiglie che mandano i figli alle private: e' un' ipotesi - ha concluso Cofferati - pericolosa e sbagliata, che altera la stessa norma costituzionale''.

(ANSA) - PERUGIA, 19 DIC -

''Si nota - ha continuato Cofferati - vero e proprio disprezzo, da parte del Governo, nei confronti delle componenti della SCUOLA, dai ragazzi alle famiglie alle organizzazioni sindacali. Decidono da soli, affacciano ipotesi attraverso una pratica mediatica che non stimola la partecipazione. Questa e' una tragica caricatura della democrazia. A Roma non siamo stati chiamati neanche ad ascoltare. Ma se non c' e' confronto - ha ribadito Cofferati - e se le loro decisioni non sono condivise, l' unica strada e' di prospettare le proprie con l' iniziativa e con la lotta''. Secondo il segretario della Cgil, ''questo ministro in realta', anche se afferma il contrario, non vuole discutere con nessuno. Un governo eletto democraticamente puo' anche decidere di utilizzare questo metodo, ma se ne deve assumere tutte le responsabilita', anche perche' - ha sottolineato Cofferati - per i grandi cambiamenti occorre ricercare il consenso''

(ANSA) - ROMA, 19 DIC -

''La maggior parte degli studenti e' contro la linea politica del ministro Moratti''. E' il parere dell' Unione degli Studenti, espresso per bocca di una componente dell' esecutivo nazionale, Claudia Pratelli. ''Alcuni elementi del lavoro della commissione non vanno bene a nessuno - ha spiegato la Pratelli - Gli studenti sono assolutamente contrari ad esempio al ripristino del voto in condotta che significa sistematica repressione del dissenso. Questa mattina - ha concluso - a sfilare sono stati gli studenti romani e della provincia, nel pomeriggio arriveranno quelli dalle altre regioni''

ANSA) - ROMA, 19 DIC -

Accessibile a tutti, laica, creativa e partecipata. Con questi aggettivi, scritti sugli striscioni, gridati per strada e ripetuti ai microfoni, gli studenti hanno descritto la ''loro'' SCUOLA, quella che vorrebbero al di la' di riforme e Stati Generali. Non sono solo contestatori i giovani che a migliaia hanno deciso di protestare contro la riforma del ministro Moratti. ''Gridiamo - ha spiegato Marta, liceale dell'Augusto - per far sentire anche il nostro parere, il parere di chi vive la SCUOLA ogni giorno. Avere una SCUOLA aperta e viva non dovrebbe essere un' utopia, ma un diritto di tutti''. Gli studenti fanno richieste semplici, come edifici scolastici ''meno disastrati'', libri meno costosi e materie alternative, che vadano oltre la matematica e il latino. ''Bisogna abbassare - hanno detto gli allievi del V liceo scientifico Majorana di Guidonia - il costo dei libri se no la SCUOLA diventa una scelta di elite ed invece deve essere per tutti, per il figlio dell'operaio come per quello dell' industriale. Vogliamo, inoltre, l'apertura a campi, come il cinema, la musica, discipline bandite dalla SCUOLA e il diritto di parlare e essere ascoltati nei consigli d'istituto''. C'e' anche chi, soprattutto gli universitari, pensa ad un futuro oltre la SCUOLA ed esprime preoccupazioni per il lavoro. ''L' attuale riforma - afferma Alberto, dei Collettivi Universitari de La Sapienza - va verso una professionalita' bieca, che non prepara alla vera realta' del mondo del lavoro. Ci dovrebbe essere una preparazione diversa, piu' attenta a quello che chiede il mondo del lavoro''. E allora la soluzione e' aprire all'attualita' e ad una ''formazione che deve essere anche informazione''. ''Il 90 per cento degli studenti - dice Giulia Cesetti, della IV B di un liceo scientifico - non capisce che cosa sta succedendo in questo periodo nel mondo. Solo aprendo al sociale e alla societa' ci puo' essere una SCUOLA migliore''. E per una volta, studenti e professori si sono trovati fianco a fianco, uniti nella protesta e nell'affermazione dei loro diritti. ''Condividiamo la protesta - hanno affermato 38 docenti del liceo Kant che hanno sottoscritto un documento - perche' si vuol far passare una riforma che e' l'attacco piu' frontale alla SCUOLA italiana che ci sia mai stato. E' improprio parlare di privatizzazione perche' in realta' si punta a dequalificare, a rendere meno attraente l'istruzione''

NE' LA 'PAY SCHOOL' NE' IL BUONO SCUOLA MA UNA BUONA SCUOLA

(ANSA) - PERUGIA, 19 DIC -

E' stato soprattutto un attacco al progetto Bertagna di riforma della SCUOLA la manifestazione nazionale organizzata oggi a Perugia dalla Cgil. Un ''no'' alla ''Pay-school'' voluta dal Governo, e la proposta di una ''SCUOLA buona per tutti, e non dei buoni SCUOLA per alcuni''. Ma l' iniziativa perugina e' stata voluta dalla Cgil soprattutto per illustrare le sue contro-proposte per una riforma della SCUOLA. ''La SCUOLA che vogliamo - ha spiegato il responsabile nazionale del settore per la Cgil, Enrico Panini - comincia a cinque anni, perche' l' ultimo anno della materna deve essere obbligatorio per garantire un servizio di qualita' a tutte le bambine e i bambini d' Italia. Termina a 18 anni per consentire pari condizioni ai nostri ragazzi con quelli degli altri paesi europei. E' una SCUOLA nella quale e' garantita un' istruzione obbligatoria ed eguale fino a 16 anni, in modo da potere spostare la specializzazione in avanti consentendo di potere avere un bagaglio forte di conoscenza. La SCUOLA che vogliamo ha insegnanti bravi, qualificati, ben retribuiti, ai quali e' chiesto, con i ragazzi, di cambiare il mondo, non di fotografare le tristi differenze che questo mondo gia' ci consegna, come invece vuole la proposta della Moratti''. Molte, poi le sollecitazioni emerse dal dibattito, al quale hanno partecipato anche insegnanti e studenti. Cerchiamo - e' stato detto - una SCUOLA pubblica, laica e democratica, che sia strumento di promozione sociale, rispettosa delle fasi di crescita e delle formazioni individuali. Una SCUOLA che sviluppi il gusto e la soddisfazione per imparare, una SCUOLA in cui tutti abbiano la possibilita' di esprimersi. ''Una SCUOLA - ha detto ancora Panini - che garantisca i diritti delle donne e degli uomini: il diritto all' istruzione, il diritto al sapere, perche' la classica ripartizione tra l' eta' dello studio, del lavoro e della pensione e' saltata e ognuno di noi dovra' fare i conti nella sua vita con tanti cambiamenti. La SCUOLA del diritto al progetto di vita perche' ognuno di noi, diverso da un altro, ha il diritto di realizzare il proprio progetto di vita, di realizzare se stesso''. E poi gli attacchi, molteplici, alla proposta Bertagna. ''E' la SCUOLA della disperazione - ha detto Panini - perche' a lei si chiede di fotografare le differenze esistenti dentro al nostro Paese. E' un progetto di descolarizzazione dove un nucleo piccolo di persone potra' aspirare ad una cultura disinteressata, ad arrivare a punti alti del governo del Paese in diversi settori, e migliaia di migliaia di ragazzi e di ragazze avranno come unica prospettiva un lavoro immediato''. Una ''Pay-school'', l' ha definita uno studente. ''Una sorta di supermarket - ha ribadito il segretario nazionale della Cgil SCUOLA - dove c' e' chi puo' andare al negozio di qualita' e chi non puo' neanche entrare''.

LA RICHIESTA CONTENUTA IN UN DOCUMENTO FIRMATO DAI PRESIDENTI

(ANSA) - PERUGIA, 19 DIC -

Le Regioni pretendono di essere coinvolte nel percorso di riforma scolastica, e rifiutano una SCUOLA che ''non investa sui saperi'': lo ha detto la presidente della Giunta regionale dell' Umbria oggi durante la manifestazione della Cgil a Perugia, nel corso della quale ha illustrato un documento approvato da tutte le Regioni. ''Non ci piace - ha detto Lorenzetti - l' idea di chi vorrebbe riformare la SCUOLA senza investire sui saperi, sulla qualita' degli insegnamenti, sulle pari opportunita' che ciascuno deve avere. E non ci piace l' idea di riforma del sistema scolastico e formativo senza il coinvolgimento delle Regioni, oggi costituzionalmente titolari di competenze, quantomeno concorrenti con lo Stato, in questo campo. Difenderemo le nostre prerogative senza mezzi termini, e, se necessario, anche ricorrendo alla stessa Corte costituzionale''. La presidente, dopo aver ricordato che per la vicenda degli Stati generali della SCUOLA a Foligno le istituzioni locali, Regione e Comune, erano state ''completamente ignorate'' (''ungrave esempio di maleducazione istituzionale'', lo ha definitoLorenzetti), ha illustrato il documento approvato dalle Regioni italiane, fortemente critico sul rapporto Bertagna. Un documento, quello delle Regioni, che si apre con un forte richiamo alla correttezza dei rapporti istituzionali (''cosa che - ha ricordato la presidente - e' mancata in questa circostanza''). C' e', nella proposta Bertagna, ''soltanto un marginale e casuale richiamo al ruolo delle Regioni, senza riconoscerne - ha detto la presidente umbra - la titolarita' di competenza esclusiva che ad esse la nuova Costituzione attribuisce in materia di istruzione e formazione professionale''. Per le Regioni italiane ci sono poi alcuni punti del rapporto ''preoccupanti e problematici''. ''Non siamo d' accordo, per esempio - ha spiegato la presidente della giunta umbra - sull' abbassamento dell' obbligo scolastico a 14 anni, cosi' come non condividiamo la scelta della riduzione di un anno del percorso della SCUOLA superiore. In ogni caso riteniamo che da subito si debba aprire con il Governo un confronto approfondito sulla riforma dell' istruzione che non potra' prescindere dalla prospettiva federalista dello Stato''.

(ANSA) - VICENZA, 19 DIC -

Cortei, assemblee e occupazioni di istituti hanno caratterizzato, anche in Veneto, l'apertura degli Stati Generali della SCUOLA, in corso a Roma. A Vicenza un corteo di studenti ha percorso le vie della citta'. Gli studenti berici hanno proclamato due giorni di autogestione all'interno del Liceo scientifico Lioy, durante i quali saranno organizzati gruppi di lavoro sulla riforma della SCUOLA, dibattiti e incontri. Assemblea di studenti e insegnanti stamane anche all'Istituto tecnico Pacinotti di Mestre. All'incontro ha partecipato Andrea Ranieri, segretario generale nazionale formazione e ricerca della Cgil. La riforma Moratti, e' stato sottolineato, di fatto distrugge la SCUOLA pubblica, trasformandola in azienda, e annulla i diritti degli studenti eliminando il Comitato studentesco e lasciando ai singoli istituti la facolta' di dare rappresentanza agli studenti nei cosiddetti ''consigli d'amministrazione''.


Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

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