Blocco scrutini primo atto: "Tanti a Bologna, e da domani..."
Secondo i sindacati in Emilia-Romagna forte adesione tra ieri e oggi, ora la verifica nelle altre regioni. "Ma gli studenti non avranno problemi"
Scatta il blocco degli scrutini contro la Buona scuola di Renzi. I primi ad incrociare le braccia sono stati gli insegnanti dell'Emilia Romagna, dove le lezioni si sono concluse sabato scorso. Ma è nei prossimi giorni che si vedrà l'adesione allo sciopero indetto da Flc Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals, Cobas e Gilda. Secondo Raffaella Morsia, segretario della Flc Cgil emiliano-romagnola i primi dati parlano chiaro e sono "molto positivi". Riscontri incoraggianti anche da parte della Cisl scuola. Per il segretario generale, Francesco Scrima "i primi dati sono positivi". "Bene sul primo grado e secondo grado, ma anche alla primaria. Aspettiamo i prossimi giorni per fare un primo bilancio sull'esito della mobilitazione".
Il primo sciopero degli scrutini dal 1990 è stato indetto dai sindacati soprattutto "contro lo strapotere dei presidi-sindaci, il mega piano da 100mila assunzioni che lascia a casa 60mila supplenti di seconda fascia e contro la desindacalizzazione di parecchi aspetti scolastici". Lo sciopero, che non può interessare le classi terminali che portano gli alunni agli esami di terza media, di qualifica professionale e di maturità, riguarderà la prima ora di scrutinio - che salterà e dovrà essere riconvocato anche per l'assenza di un solo docente - nei primi due giorni calendarizzati dalle singole scuole. Ma basterà che gli insegnanti si mettano d'accordo per fare saltare tutti gli scrutini dei primi due giorni. In Emilia-Romagna e nel Molise le lezioni si sono chiuse sabato scorso e i primi scrutini si sono già svolti l'altro ieri e si svolgono in queste ore.
Oggi, 8 giugno, è prevista l'ultima campanella in Lombardia e nel Lazio. Domani chiuderanno i battenti le scuole pugliesi e a seguire tutte le altre regioni. L'esito dello sciopero, spiegano da ministero si potrà avere soltanto fra qualche giorno, in quanto le funzioni informatiche di rilevamento delle assenze durante gli scrutini saranno aperte fino al 18 giugno. Lo sciopero degli scrutini si incrocia con la maturità, che giorno 15 convoca la riunione preliminare delle commissioni d'esame. Per questo i dirigenti scolastici hanno minacciato di fare svolgere gli scrutini di domenica e fino a tarda notte. Ma per le valutazioni finali relative alle prime quattro classi ci sarà tempo anche nei pomeriggi dei giorni antecedenti le prove scritte d'esame che partiranno mercoledì 17 giugno con la prova d'Italiano.
"Non vogliamo creare disagi a studenti e famiglie - spiegano dalla Flc Cgil - che consideriamo nostri alleati nella battaglia, è solo un ulteriore passo della mobilitazione generale che stiamo portando avanti". Nei giorni scorsi, mentre il disegno di legge di riforma della scuola sta facendo il suo iter parlamentare, in tutta Italia si sono svolte manifestazioni di piazza contro la riforma Renzi-Giannini. Mentre a Genova, nel corso della Repubblica delle idee, il premier ha ammesso alcuni errori e ha annunciato altre modifiche, dopo quelle intervenute alla Camera durante le scorse settimane. Ma lo sciopero degli scrutini non verrà revocato. E a Bologna un gruppo di insegnanti è in sciopero della fame.