Buona Scuola, slitta a martedì la discussione delle riforme
Decreto legge e ddl delega dovevano essere presentati in Consiglio dei ministri venerdì 27 febbraio. Giovedì incontro tra il premier Renzi e il ministro Giannini
Slitta a martedì 3 marzo il Consiglio dei ministri di venerdì 27 febbraio in cui dovevano essere discussi gli attesi provvedimenti sulla «Buona scuola» (un decreto legge e un disegno di legge delega). Ennesimo rinvio forse dovuto alla difficoltà di far quadrare i numeri e le coperture del maxi piano di assunzioni messo in cantiere dal governo. Inizialmente si era parlato di quasi 150 mila prof, poi ridimensionati a 120-130 mila, tutti e solo dalle graduatorie a esaurimento: i cosiddetti precari «storici». Poi si è aperto il fronte dei precari delle graduatorie di istituto con più di tre anni di insegnamento su posto vacante la cui posizione si è rafforzata dopo la sentenza della Corte di giustizia europea che ha condannato l’Italia per aver ricorso in modo abusivo alla reiterazione dei contratti a termine. Dal Miur fanno sapere che loro sono pronti e che il rinvio del Consiglio dei ministri sarebbe dovuto ad altri impegni sopraggiunti nel frattempo. E in effetti, stamattina, con una mossa a sorpresa, il premier Matteo Renzi, nelle sue vesti di segretario del Pd, ha inviato una lettera a tutti i parlamentari democratici invitandoli al Nazareno per fare un punto sulle principali riforme in programma proprio dopodomani. «Venerdì pomeriggio abbiamo organizzato al Nazareno un punto della situazione informale su quattro temi di qualche interesse: Scuola, dalle 14 alle 15; Rai, dalle 15 alle 16; Ambiente, dalle 16 alle 17; Fisco, dalle 17 alle 18. So che il venerdì non è il giorno migliore - scrive Renzi - ma visto il duro calendario dei lavori parlamentari non vedo alternative. Vi chiedo di partecipare ai singoli gruppi che vi interessano e/o di mandare contributi scritti (brevi e scritti in un linguaggio semplice: astenetevi dal burocratese, per favore!) sui singoli temi che più vi interessano o riguardano. Un caro saluto, a venerdì. Matteo».
Giovedì l’incontro con il ministro
Della possibilità di posticipare di qualche giorno la presentazione del decreto legge e del ddl delega sulla scuola il premier ha parlato martedì con i ministri coinvolti (Giannini e Padoan) in occasione del vertice italo-francese. Lo slittamento a martedì non inciderà - assicurano dal Ministero dell’Istruzione - sui tempi necessari per l’attuazione degli interventi previsti, a cominciare dal piano di assunzioni fissato per il prossimo settembre. Diverso sarebbe, invece, il discorso se i tempi si allungassero troppo. Giovedì è comunque in programma un incontro tra il ministro Giannini e il presidente del Consiglio.
I soldi per le assunzioni
Il rinvio ha scatenato illazioni sull’effettiva disponibilità dei soldi per assumere i precari, stanziati dalla Legge di Stabilità. Pesanti le critiche dei parlamentari del M5S in Commissione Cultura di Camera e Senato, che parlano di «caos» dietro «ai proclami». «Il motivo di questo nuovo rinvio - sostengono i Cinquestelle - è chiaro a tutti: al Ministero non sanno ancora esattamente quanti e quali insegnanti verranno assunti, da quali graduatorie attingere, come coprire le cattedre di materie come Scienze e Matematica. Gli annunci di questi mesi sono serviti solo a gettare fumo negli occhi per nascondere il vuoto e la confusione che regnano sovrani».