Certificazione competenze: nozze con i fichi secchi
La lunga e complessa circolare ministeriale sulla certificazione delle competenze prevede impegni importanti per le scuole ma non stanzia di fatto quasi nulla per la realizzazione della sperimentazione di cui si parla.
Reginaldo PAlermo
Dopo anni che se ne parla, finalmente arrivano le indicazioni ministeriali su come affrontare il complesso tema della certificazione delle competenze.
Va detto innanzitutto che il Ministero non si è risparmiato nella produzione dei documenti: 5 pagine fitte fitte di circolare, 15 di linee guida e 4 di schema finale (2 da usare all'uscita della primaria e 2 all'uscita conclusiva dalla scuola del primo ciclo). Un bel "malloppo" che richiederà tempo e pazienza per essere letto, esaminato e studiato.
L'idea complessiva sembra interessante dal momento che la circolare prevede che per quest'anno l'adesione da parte delle scuole sia puramente facoltativa e sperimentale.
Ma, per altri versi, proprio questo rappresenta un punto di debolezza. Provare e sperimentare è un'ottima cosa, ma c'è da chiedersi con quali risorse umane, strumentali e finanziarie le scuole potranno dare avvio ad un percorso di approfondimento e ricerca.
La circolare suggerisce di istituire gruppi di studio e di lavoro a livello di scuola, ma non si capisce davvero come sia possibile, a questo punto dell'anno scolastico "infilare" anche questo impegno all'interno di un piano di attività che è già stato adottato.
Comunque per il 2015/2016 il modello proposto dovrà essere sperimentato in tutte le scuole in modo da arrivare al 2016/2017 ad una adozione generalizzata e obbligatoria della certificazione.