Corriere-Bus gratis e posti letto, altrimenti occupiamo
"Bus gratis e posti letto, altrimenti occupiamo" Gli studenti: saremo ventimila, bisogna sistemare chi viene da fuori. E, soprattutto, niente "zona rossa" "Vogliamo spazi per far dormire color...
"Bus gratis e posti letto, altrimenti occupiamo"
Gli studenti: saremo ventimila, bisogna sistemare chi viene da fuori. E, soprattutto, niente "zona rossa"
"Vogliamo spazi per far dormire coloro che arriveranno da altre città, scuole, palestre, e anche navette per spostarci. Abbiamo chiesto tutto, senza ottenere risposta. Lo sappiano: se il Comune non ci darà luoghi dove dormire, li prenderemo, li occuperemo, anche le facoltà universitarie. E poi vogliono blindare l'Eur, chiudere le stazioni delle metropolitana...non c'è bisogno di alcuna zona rossa, i nostri cortei saranno pacifici, non violenti. Ma è certo: assedieremo gli Stati generali della scuola, li disturberemo, ci avvicineremo quanto più sarà possibile". Certo sono rimasti spiazzati, gli studenti, universitari e medi, alleati, dalla decisione del ministero di spostare da Foligno a Roma gli stati generali: la chiamano "vittoria, la prima, anche se simbolica", ma sono costretti a organizzare la protesta rapidamente, tra le telefonate che arrivano da ogni parte d'Italia, e studenti che chiedono informazioni in toni urgenti. Ci sono accoglienze da organizzare, percorsi da stabilire: la giornata si consuma così, un'assemblea dopo l'altra, dal Tasso al Kant, alla Casa dello studente, dove sono arrivati da moltissimi licei, dal centro e dalla periferia. Due giorni di protesta, domani e dopodomani. Rimane solo oggi per stabilire i dettagli, la forma della contestazione: appuntamento al Visconti, occupato, alle ore quindici. Poi il piano di protesta com'è stato stabilito fin qui: si comincia domani alle nove, a piazza Esedra. Il corteo era stato fissato da una settimana, doveva arrivare a piazza Santi Apostoli: "Abbiamo cambiato - annunciano gli studenti - arriveremo al Colosseo e poi decideremo cosa fare, se trasferirci immediatamente all'Eur per organizzare un sit in in piazzale Kennedy". Difficilmente sarà concessa loro l'autorizzazione. Nel pomeriggio assemblea cittadina, alle 17: in una scuola, o in una facoltà alla Sapienza. "E la sera, poi, cosa succederà? Dove andranno a dormire le tremila persone che arriveranno a Roma domani?". In tutto, dopodomani, saranno "almeno ventimila".
E ci saranno anche i professori, che ieri si sono ritrovati al Tasso, nell'aula magna, accanto all'assemblea dei ragazzi: docenti e studenti non sono mai stati così vicini. I prof manifesteranno quasi esclusivamente dopodomani, nel corteo nazionale, quando si muoverà la gran parte dei contestatori: il percorso per arrivare "ad assediare pacificamente gli stati generali della scuola" è ancora tutto da stabilire. Le voci si inseguono, c'è anche chi propone una manifestazion da piazza della Repubblica al ministero della pubblica Istruzione. "No, non se ne parla - dicono gli studenti in movimento - perché tutti coloro che arriveranno con i treni speciali, da Milano, da Napoli, dal Nord est e da Firenze, seguiranno noi. E noi vogliamo andare a disturbare gli stati generali". Hanno discusso molto, ieri, anche con l'Unione degli Studenti, che preferiva non sfilare all'Eur. Ma in serata sembra abbiano trovato un accordo: gli stati generali della scuola subiranno un assedio. Uno, tra gli studenti, riuscirà ad entrare: il presidente della consulta provinciale, Mattia Stella: "Porterò agli Stati generali tutti i documenti che mi saranno consegnati dai rappresentati dei singoli istituti; fatto ciò, scenderò dal mio ruolo di presidente ed esporrò le mie critiche da semplice studente".
Oggi alle dieci è previsto un incontro in questura. Oltre ai quattro treni speciali, è previsto l'arrivo in città di una cinquantina di pullman, da tutta Italia.