Corriere-La Moratti sembrava nostra madre"
Studenti delusi dopo l'incontro col ministro: "Ci rivedremo in piazza" Sono esasperati, quando escono: "Lo sciopero della fame non è servito. Faremo quello della sete, ci faremo ricoverare e poi...
Studenti delusi dopo l'incontro col ministro: "Ci rivedremo in piazza"
Sono esasperati, quando escono: "Lo sciopero della fame non è servito. Faremo quello della sete, ci faremo ricoverare e poi ne riparliamo". Solo un'idea detta impulsivamente, non ancora discussa in assemblea, se mai lo sarà, ma è un modo come un altro per rilanciare, a caldo, la lotta "in difesa della scuola pubblica": "Perché il ministro Moratti ci ha fatto un discorso che sembrava nostra madre, altro che darci risposte". Era il gran giorno, ieri: dopo quasi una settimana senza mangiare questi ragazzi del liceo Tasso erano riusciti ad ottenere l'incontro con il ministro della Pubblica istruzione. Sono entrati in otto, del liceo di via Sicilia, e si apettavano molto, a giudicare dalla reazione: "Ma non si è trattato di un vero incontro, è stata solo una buffonata - dice Iacopo Sonnino, capelli lunghi, abiti eleganti - ci ha fatto aspettare un'ora per darci solo risposte vaghe. Il ministro lo sappia: ci rivedremo in piazza". Domani mattina, con il corteo dell'Uds - da piazza Esedra a piazza Santi Apostoli - e dopodomani, con la manifestazione degli studenti autorganizzati. Ma questi studenti non si limitano alla piazza: ancora ospiti di "Chiambretti c'è", poi di "Sciuscià", infine sabato al congresso dei Verdi. "Moratti bocciata", ripetono tutti. E il coro dei trecento ragazzi in sit-in a viale Trastevere: "La nostra scuola non si vende, siamo classi, non siamo aziende". Ragazzi del Righi, del Mamiani, dell'artistico di via Ripetta, del Tacito: "La cosa incomprensibile è che il ministro ci ha accusato di non essere rappresentativi, anche se noi siamo coordinati anche con il Visconti, con l'Augusto, con il Cavour, con il Virgilio, con scuole a Pomezia e Ariccia. Noi rappresentiamo molto di più gli studenti di buona parte di quelli che partecipano al Forum: alternativa studentesca (vicini a F.I.) e Azione studentesca (An) hanno anche avuto un atteggiamento provocatorio per tutta la durata dell'incontro". Avevano preso posizione già prima: "Questa protesta dei ragazzi di sinistra è solo strumentalizzata dai partiti, non c'è niente di concreto".
La Sinistra Giovanile e Studenti.net hanno lanciato l'idea dei "contro stati generali", da svolgere in contemporanea con gli stati generali convocati da Moratti in dicembre: "Molte scuole romane aderiranno - dice Iacopo - perché siamo stanchi di essere presi in giro". Intanto le occupazioni lasciano le ore alle lezioni: al Tasso, al Righi, sembra, a giorni, anche al Mamiani. "Ma questo non significa che abbiamo smesso di lottare, anzi, è solo che siamo responsabili, che capiamo quanto la scuola sia importante, per questo vogliamo difenderla da chi vuole trasformarla in azienda". Letizia Moratti ha spiegato, durante l'incontro, che questa non è la sua intenzione: "La scuola è e resta una comunità, non un'azienda". E a proposito degli organi collegiali trasformati in consigli d'amministrazione, ha detto che "bisogna sapere quanto si guadagna e quanto si spende". Poi, il ministro ha negato tagli in bilancio e ha confermato investimenti tra i sedici e i diciannovemila miliardi nei prossimi cinque anni. Ma la replica dei sindacati non si è fatta attendere: "Perché non inserirne subito una parte - dice Panini della Cgil scuola - visto che i tempi e le leggi lo consentono? A questa domanda, il ministro non ha dato risposte, spero non siano solo annunci. Anche gli sgravi fiscali per il personale, se ne parla da trent'anni, e mi sembrano solo parole".
Al. Cap.