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Corriere: Scuola privata, record di rimborsi La protesta: fondi tolti al pubblico

Finanziamenti per 40 milioni, contributi statali e buono regionale. Il Pirellone: scelta di libertà

25/05/2011
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Corriere della sera

I presidi: i nostri istituti cadono a pezzi e non abbiamo soldi per pagare i supplenti
Quaranta milioni di euro alle private lombarde. Più il contributo statale destinato agli alunni delle paritarie, più il buono scuola del Pirellone. È in arrivo una pioggia di euro sulle famiglie che hanno iscritto i figli in un istituto non statale di Milano e della Regione. A conti fatti, una coppia con reddito medio potrebbero ricevere fino a 1.396 euro di rimborso per ogni figlio. E già esplodono le polemiche: «Le nostre classi cadono a pezzi - dicono i presidi delle statali - e mancano i fondi per pagare i supplenti. Quei soldi servivano a noi».

PIÙ FONDI ALLA LOMBARDIA - La circolare ministeriale del 29 marzo assegna agli uffici scolastici regionali 190,4 milioni di euro da distribuire alle materne paritarie (le comunali, a Milano) e alle elementari parificate (19 mila euro per ogni classe). Il denaro stanziato servirà anche per il sostegno ai disabili e ai progetti di medie e superiori. Alla Lombardia va il record dei finanziamenti: quasi 41 milioni di euro. Seguono la Campania (31,5 milioni) e il Veneto (20,7).
Altri trenta milioni di euro (statali) andranno agli alunni delle paritarie (iscritti alle medie e al primo anno delle superiori) e a quelli delle elementari non parificate. Gli assegni sono pronti: da 220 a 346 euro (a seconda dell’età) da ritirare negli uffici postali. Ne potevano fare richiesta tutti i genitori: non esistono limiti di reddito.

BUONO SCUOLA CUMULABILE - Da aggiungere al contributo ministeriale, è in arrivo anche il buono scuola regionale per chi va alle private: entro luglio saranno distribuiti oltre 40 milioni di euro. Assegno massimo previsto: 1.050 euro. Beneficiarie, circa 54 mila famiglie lombarde, di cui 25-28 mila milanesi.
E mentre i consiglieri regionali di Rifondazione comunista insorgono («Lo scandalo si rinnova», ha detto più volte Luciano Muhlbauer»), l’assessore regionale all’Istruzione, Alberto Guglielmo, commenta: «Anche se questi contributi incidono sul bilancio, è una strada che vogliamo percorrere perché è una scelta di libertà».

LE PROTESTE - Wolfango Pirelli, segretario regionale di Cgil scuola, è furioso: «Ancora un volta vengono spostate risorse dalla scuola pubblica alla privata. L’assurdità sta nei numeri: in Lombardia sono iscritti alle paritarie 63 mila ragazzi contro il milione delle pubbliche».
Anche mamme e insegnanti delle scuole statali protestano: dall’istituto Gonzaga di via Vigevano al circolo didattico Galvani, dalla Casa del Sole alla Martinengo alla Bergognone, sono tanti i consigli di istituto che denunciano tagli (fino al 35 per cento rispetto allo scorso anno per le supplenze). «Siamo preoccupati - dice Maurizio Brioschi, presidente del consiglio di istituto della scuola di via Morosini -: a settembre la Lombardia avrà 320 cattedre in meno. Con queste premesse è a rischio il tempo pieno».

LA REPLICA -Maria Grazia Colombo, presidente dell’Agesc, l’associazione che riunisce i genitori delle scuole cattoliche, replica: «Le famiglie delle paritarie sono uguali agli altri ed hanno diritto a un riconoscimento che comunque è irrisorio rispetto alla retta pagata. Chi governerà avrà di fronte il problema grosso della distribuzione delle risorse, il che non vuol dire togliere contributi alle statali ma utilizzarli in modo più corretto. È un discorso da cittadini, non da genitori che si fanno la guerra».

Annachiara Sacchi