da Fuoriregistro- Ditelo a Garagnani
Ditelo a Garagnani di M.B. - 30-11-2001 Resto del Carlino, 24 novembre 2001 "Quei prof fanno politica in aula" BOLOGNA '#8212; Lecce, istituto per il turismo: un'insegnante di matema...
Ditelo a Garagnani
di M.B. - 30-11-2001
Resto del Carlino, 24 novembre 2001
"Quei prof fanno politica in aula"
BOLOGNA '#8212; Lecce, istituto per il turismo: un'insegnante di matematica ha fatto costante propaganda politica contro la Casa delle libertà e contro il centro-destra "guerrafondaio". Verona, liceo scientifico: una prof di italiano e latino ha attaccato violentemente il governo. Cuneo, liceo artistico: un docente di italiano si è espresso, senza diritto di replica, a favore dei Talebani. A lezione di propaganda A Bologna la situazione è un po' più complessa. Sono almeno cinque le scuole superiori in cui si è fatto propaganda pro Ulivo e contro Berlusconi. Come? Si va dagli insegnanti di inglese che, in aula, leggono solo giornali stranieri che attaccano il Governo a prof che, invece, scelgono solo giornali italiani di "sinistra", per arrivare a una scuola dove si è dato il permesso di proiettare un video sul G8 girato dal Siulp (sindacato di Polizia), mentre non lo si è dato per quello preparato dai colleghi del sindacato autonomo. Notizie dalle scuole. Sono alcuni esempi di ciò che ha fatto emergere il "Telefono verde", istituto dall'onorevole di Forza Italia Fabio Garagnani, che è anche consigliere comunale a Bologna. Un telefono cui docenti, genitori e studenti possono rivolgersi per segnalare casi di "estrema politicizzazione, snaturamento dei fatti storici e di attacchi all'attuale governo" avvenuti a scuola. Partita ai primi di novembre, l'iniziativa conta già quasi trecento segnalazioni da tutta Italia, a fronte di un numero imprecisato di insulti. Alla base dell'idea, assicura Garagnani, non c'è voglia di liste di proscrizione nè di minacciare la libertà di insegnamento. "Lo Stato '#8212; spiega '#8212; paga gli insegnanti per insegnare e non per fare gli agitatori politici". "Sfratto" senza polemiche Molti degli episodi segnalati riguardano docenti che fanno politica in modo estremo durante le ore di lezione. Facile immaginare il vespaio di polemiche suscitate e le accuse piovute da centro-sinistra, sindacati e professori. Anche perché, in un primo momento, il numero di telefono dato faceva capo alla segreteria di Forza Italia in Comune. Situazione che ha procurato qualche mal di pancia agli azzurri, allorchè la conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari, azzurri inclusi, aveva notificato al presidente del Consiglio comunale, la richiesta di sfratto del telefono. In realtà, ha subito chiarito Ariano Fabbri, capogruppo di Fi, "da parte nostra non c'è nessuna intenzione di sfrattare il telefono. Abbiamo solo ritenuto di far cessare la sua attività, quando Garagnani non c'è: le nostre segretarie sono subissate di improperi". E così si avrà un telefono "viaggiante": a Bologna il lunedì e venerdì (051-203111), a Roma gli altri giorni (06-67605264).
Chi è
Nato a San Giovanni in Persiceto (Bologna) il 15 ottobre 1951
Laurea in giurisprudenza; funzionario alla Camera di commercio industria e artigianato di Bologna
Eletto con il sistema proporzionale nella circoscrizione XI (EMILIA-ROMAGNA)
Lista di elezione: FORZA ITALIA
Proclamato il 28 maggio 2001
Iscritto al gruppo parlamentare Forza Italia
Indirizzo di posta elettronica GARAGNANI_F@CAMERA.IT
Componente della Commissione consultiva per la concessione di ricompense al valore e al merito civile dal 9 novembre 2001
Componente della VII Commissione permanente Cultura, scienza e istruzione dal 21 giugno 2001
Componente della XII Commissione permanente Affari sociali dal 21 giugno 2001
Fonte: Camera dei deputati
VII Commissione Camera dei deputati (CULTURA) '#8211; Seduta di giovedì 29 novembre 2001 - Interrogazione n. 5-00434 Grignaffini ed altri: Libertà di insegnamento dei docenti.
LA RISPOSTA DEL SOTTOSEGRETARIO APREA
Si ritiene che le iniziative alle quali fa riferimento l'onorevole interrogante non possono in alcun modo condizionare o mettere in discussione la libertà di insegnamento in quanto i principi sanciti dalla Costituzione in materia e il nostro ordinamento sono tali da garantire pienamente tale libertà, l'autonomia della scuola ed il confronto democratico all'interno della scuola stessa.
Non si ritiene che le iniziative in questione possano determinare una concreta intromissione nell'attività didattico-educativa delle singole istituzioni scolastiche, le quali, in virtù dei principi di autonomia che le governano, hanno in se stesse gli strumenti più appropriati per ricondurre, ove necessario, nel corretto ambito il processo di formazione dei giovani; ciò risulta confermato anche dalla circostanza che dalle scuole non è pervenuta alcuna notizia al riguardo.
Infatti gli ordinamenti scolastici prevedono strumenti e sedi istituzionali per la tutela dei principi di garanzia dei diritti dei singoli e delle diverse componenti (insegnanti, genitori, studenti) e qualsiasi abuso, nell'insegnamento, del diritto della libera manifestazione del pensiero e di libera esplicazione dell'attività di trasmissione ed elaborazione della cultura, va denunciato e corretto nello stesso contesto scolastico.
L'iniziativa in questione, di cui si è avuta notizia solo dalla stampa, sembra doversi ritenere una iniziativa politica di un singolo parlamentare, per la quale, quindi, non si ravvisano estremi per uno specifico intervento.
Abbiamo piena fiducia negli insegnanti e riteniamo che essi utilizzeranno nel rapporto con gli studenti criteri rispettosi dell'opinione di ciascuno e non si adopereranno per fare operazioni di propaganda politica in classe.
Siamo anche consapevoli che va data ampia rilevanza alla iniziativa della riforma che il ministero sta attuando e, per tale motivo, è stato aperto un Forum degli studenti, per recepire tutte le loro istanze e suggerimenti, e da oggi sul sito del ministero è disponibile il testo elaborato dalla commissione Bertagna che fornisce il primo contributo di studio per pervenire alla riforma dei cicli.
LA REPLICA
Giovanna GRIGNAFFINI (DS-U), intervenendo in sede di replica, si dichiara del tutto insoddisfatta della risposta "pilatesca" fornita dal rappresentante del Governo, che ha ricondotto ad un ambito esclusivamente politico la questione prospettata nella interrogazione. Rileva in particolare che, di fatto, il sottosegretario Aprea ha sconfessato l'iniziativa messa in atto da un parlamentare della maggioranza.
Ritiene inaccettabile che il Governo, da una parte, faccia continuo riferimento alla necessità di tutelare l'autonomia scolastica
e, dall'altra, invece, non predisponga tutti gli strumenti di controllo necessari per garantire un effettivo esercizio dell'autonomia.
Giudica, inoltre, incoerenti le considerazioni del rappresentante del Governo a proposito del personale docente, alla luce dei contenuti negativi della legge finanziaria, tra l'altro, in materia di contratti per il personale docente, di organici funzionali e di supplenze.
Preannuncia l'intenzione di ripresentare l'interrogazione in esame al Presidente del Consiglio dei ministri che dovrà rispondere sia dal punto di vista politico, sia nella sua veste di Capo di un Governo che consente ad un parlamentare della sua stessa forza politica di attivare iniziative per la difesa e la tutela dell'azione dello stesso Esecutivo.