Docenti jolly, decide il preside
Assegnati sulle cattedre a prescindere dall'abilitazione
Carlo Forte
I dirigenti scolastici utilizzeranno i docenti dell'organico dell'autonomia senza limiti di ordine e grado di scuola. Anche se non hanno l'abilitazione. E se avranno docenti a sufficienza, potranno ridurre anche il numero degli alunni per classe. È una delle novità del disegno di legge sulla Buona Scuola (si vedano le anticipazioni di ItaliaOggi di martedì scorso).
Le nuove misure potranno essere adottate dai dirigenti scolastici a patto che non comportino nuove spese. E non è ancora chiaro come questa novità possa coniugarsi con l'esigenza di provvedere alle sostituzioni, senza assumere supplenti anche per le supplenze brevi. La disposizione all'origine muove dalla necessità di agevolare la ricollocazione del personale in esubero. Ma se sarà adattata su larga scala, potrebbe ingenerare una crescita esponenziale del numero delle classi. Che inevitabilmente potrebbe comportare nuove spese, una volta giunta a regime. Il perché è presto detto.
La ratio dell'organico dell'autonomia, con relativa organizzazione in rete dei docenti attributi in aggiunta agli organici curriculari, dovrebbe essere quella di garantire le sostituzioni dei docenti assenti, grazie a una provvista di docenti pronta ad entrare in azione tempestivamente, in base alle esigenze. Così da cancellare definitivamente il fenomeno deteriore della distribuzione degli alunni, un po' per classe, quando manca un docente e non vi sono insegnanti con ore a disposizione. Cioè quasi sempre. Anche perché, non essendovi fondi a sufficienza per pagare le ore aggiuntive di insegnamento, i presidi devono arrangiarsi come possono. Il che comporta inevitabilmente danni alla qualità del processo didattico-apprenditivo e rischi aggiuntivi per l'igiene e per la sicurezza.
Si pensi al caso tutt'altro che infrequente di 35-40 alunni, appartenenti a classi diverse, stipati in una classe che può contenerne una ventina. Per non parlare di un altro fenomeno, altrettanto deteriore, che consiste nel distrarre l'insegnante di sostegno dal suo compito istituzionale, per mandarlo a fare supplenza in altra classe. Fatto, questo, particolarmente odioso, se si pensa che, così facendo, a farne le spese è l'alunno portatore di handicap.
Ne consegue che, qualora la provvista dei docenti aggiuntivi venisse impiegata stabilmente per garantire l'ordinaria amministrazione, il risultato sarebbe che, a fronte del divieto di assumere docenti per supplenze fino a 10 giorni, anziché risolvere il problema si finirebbe per acuirlo. Fin qui la questione delle sostituzioni. Ma c'è anche un ulteriore problema che potrebbe insorgere, utilizzando in via ordinaria docenti senza abilitazione.
Al riguardo, è opportuno ricordare che il principio di infungibilità degli insegnamenti, discende dal principio del merito. E dunque, se in una scuola il dirigente dovesse procedere, tout court, all'utilizzazione massiccia di docenti senza abilitazione solo per costituire più classi e abbassare il numero degli alunni, ciò potrebbe tradursi in discriminazioni a danno di alcuni alunni. ECon il rischio di scatenare il contenzioso. L'utilizzo fungibile dei docenti, infatti, è una misura che può giustificarsi solo nei casi tassativamente previsti dalle legge.