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Expo e la scuola. «Porteremo 2 milioni di ragazzi a Milano»

Il ministro Giannini: gemellaggi con 63 Paesi, 2.500 studenti lombardi - i «volontari per un giorno» - accoglieranno nei padiglioni i loro «colleghi» da tutta Italia e dal mondo

08/02/2015
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Corriere della sera

Federica Cavadini

Expo e la Scuola. Il ruolo di ragazzi e professori italiani e stranieri nella prossima kermesse milanese che s’inaugura il 1° maggio sarà fondamentale. Lo ha detto sabato mattina il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini presentando insieme al commissario del Padiglione Italia Diana Bracco e ad alcuni studenti milanesi i tanti progetti che coinvolgeranno le scuole nell’Expo 2015. Perché «il tema del cibo, della nutrizione e della corretta alimentazione non può non essere nell’agenda didattica» delle nostre scuole, ha detto il ministro, parlando di un «doppio binario» che mira «da una parte a portare la scuola a Expo e dall’altra a portare Expo, come già avviene da molti mesi, nelle scuole italiane», dove c’è «un esercito di 10 milioni di persone (fra studenti e prof) che si è già attivato su questi temi».

Obiettivo due milioni di giovani

L’ambizione è quella di portare da maggio e ottobre oltre 2 milioni di ragazzi italiani e stranieri a visitare i padiglioni dell’Expo. Le iniziative sono tante, alcune partiranno con il fischio di inizio, altre già marciano a grande velocità. C’è il «Progetto scuola volontari per un giorno»: 2.500 studenti che «presidieranno i luoghi del sito dedicati ai ragazzi, fornendo anche informazioni utili». Il ministro si è soffermato sulla mostra delle Identità italiane all’interno di Palazzo Italia che sarà animata da oltre 11 mila studenti con i loro docenti ed educatori. Al terzo piano del palazzo ci sarà il «Vivaio» che accoglierà l’eccellenza del sistema educativo italiano e internazionale proponendo ai visitatori 736 «narrazioni digitali» selezionate dal ministero dell’Istruzione e 26 laboratori interattivi promossi da partner e sponsor. Ogni giorno poi ci saranno 50 minuti di performance musicali realizzate con la rete dei conservatori. Ma il ministro Giannini ha soprattutto sottolineato l’importanza dell’«esposizione internazionale» dell’evento così com’è veicolata dal progetto «Together in Expo»: una piattaforma digitale per gemellaggi in rete tra giovani di 63 Paesi, un modo per creare relazioni che, si auspica, durino anche oltre il termine dell’esposizione universale. «Together in Expo» vede tremila visitatori unici al giorno e ha già al suo attivo 2.000 team composti da studenti di varie classi e 2.300 docenti .

Città della Scienza sì, «ma non si è ancora parlato di risorse»

Sia il ministro Giannini che Diana Bracco hanno espresso una valutazione positiva sull’ipotesi di una cittadella universitaria sul sito di Expo da realizzare a evento concluso. Il progetto della Statale di Milano «sarebbe «perfetto e bellissimo», ha detto Bracco. «Un’opportunità», ha chiosato il ministro Giannini precisando che, quanto al capitolo risorse, «non se ne è ancora parlato. I fondi di edilizia universitaria - ha fatto notare - sono gestiti con bandi. Ci sono i percorsi consueti e non c’è bisogno di interventi straordinari».


Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

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