Fumata nera Giannini-sindacati. Scuola, si tratta sulla valutazione
La ministra: trattiamo sui dettagli non sull’impianto della legge. Sindacati: resta lo sciopero degli scrutini. Renzi: «Non possiamo assumere tutti»
Niente da fare. Tra sindacati e la ministra dell’Istruzione Stefania Giannini la fumata è ancora una volta nera dopo l’incontro lunedì mattina al ministero di viale Trastevere. E lo sciopero sugli scrutini rimane. «L’impianto non si cambia» ha ribadito la Giannini.
Nessun passo indietro
Ad ascoltarla Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Gilda, Snals Confsal e Anp che chiedevano passi indietro sulla Buona Scuola appena approvata alla Camera e ora pronta ad arrivare in Senato. Nessun ripensamento su chiamata diretta dei presidi, stabilizzazione di tutti i precari, ambiti territoriali. «Sui dettagli possiamo trattare - ha spiegato la ministra -: c’è ancora la discussione al Senato, ma l’impianto della legge non cambia».
Comitato di valutazione
Qualche apertura, ha fatto capire, potrebbe arrivare sul comitato di valutazione, sul suo potere e sulla sua composizione. La creazione del comitato è stata molto contestata dai sindacati (”è offensivo”) perché affida anche a genitori e studenti la possibilità di giudicare il lavoro dei docenti facendoli partecipare alla scelta dei prof più meritevoli da premiare con il bonus. Ma comunque è tutto rimandato alla discussione in Senato, in commissione Istruzione prima e poi in Aula. Lì, fanno capire i sindacati, i numeri del governo sono piuttosto esigui rispetto a quelli alla Camera e il mondo della scuola in agitazione punta soprattutto su quella minoranza Pd che già a Montecitorio ha fatto capire di non rendere la vita troppo facile alla Buona Scuola.
Renzi: «Non possiamo assumere tutti quelli che sperano»
Quanto all’altro capitolo contestato dai sindacati (l’assunzione di poco più di centomila precari storici, quelli iscritti nelle graduatorie a esaurimento, con l’esclusione in blocco dei supplenti delle graduatorie di istituto che ogni anno coprono più della metà dei buchi nelle nostre scuole), è stato lo stesso Matteo Renzi a ribadire il punto di vista del governo. «Nessuno può pensare che sia possibile assumere tutti - ha detto Renzi a La Spezia commentando la contestazione di una decina di precari della scuola al campetto Limone -. L’obiettivo della scuola non è quello di assumere tutti quelli che sperano ma quello di fornire un servizio ai cittadini».
Appello della Giannini e sindacati contro
Ma la ministra, durante l’incontro, ha anche fatto un «appello al senso di responsabilità» dei sindacati viste le annunciate mobilitazioni nel periodo conclusivo della scuola. Ma Francesco Scrima della Cgi le risponde: «Non si può chiedere responsabilità agli altri se non si dimostra responsabilità: l’inizio del prossimo anno scolastico sarà all’insegna del caos». E la Cgil, con Mimmo Pantaleo, si dice insoddisfatta dell’incontro con la ministra che «si assume la responsabilità di alimentare il malcontento e il conflitto nelle scuole e nel Paese» e «ai senatori, a cui spetta l’esame del ddl, chiediamo un atto di responsabilità per un cambiamento profondo del testo impresentabile uscito dalla Camera». Marco Paolo Nigi dello Snals Confsal invece sottolinea che «il testo del ddl, così com’è uscito dalla Camera, presenta aspetti di possibile incostituzionalità, in particolare per le norme che possono ledere il principio della libertà di insegnamento, e si annuncia fonte di una serie infinita di contenziosi, non privi di fondamento». Anche Rino Di Meglio della Gilda prevede «migliaia di ricorsi e cause soprattutto contro il preside tuttofare».