Gli emendamenti del Pd al ddl scuola, c'è attenzione alle criticità
Naturalmente, occorrerà verificare i testi dei singoli emendamenti, non ancora caricati sul sito della Camera, la loro ammissibilità e la determinazione della Commissione nel votarli.
Autonomia delle scuole, nessun docente di serie A e di serie B, collegialità e valutazione dei dirigenti, coinvolgimento degli studenti, centri per la gestione amministrativa, lotta all’analfabetismo di ritorno, ridefinizione delle deleghe, concorso per soli abilitati". Sono questi alcuni degli obiettivi cui puntano gli emendamenti al ddl sulla scuola presentati dai deputati Pd della Commissione Cultura (cfr. Ddl scuola, 2100 emendamenti. Attesa per quelli del Pd), secondo quanto rendono noto i medesimi in una nota stampa.
“Autonomia delle scuole – si addentrano nella spiegazione i deputati democratici – deve sempre essere considerato come punto centrale. Gli organici funzionali saranno garantiti con un potenziamento dell'8% in più di docenti per ogni scuola, per una scuola davvero coerente con le richieste degli studenti, delle famiglie e del territorio. I docenti dell'autonomia non vengono impegnati sui posti vacanti ma come vera ricchezza a disposizione della scuola perché tutti sono organico dell' autonomia”.
“Il dirigente scolastico sarà chiamato ad assumere responsabilità maggiori, da vero leader educativo – proseguono i deputati Pd - e le sue scelte saranno sottoposte a valutazione. Non abbiamo trascurato il ruolo degli organi collegiali che elaborano e approvano il piano triennale e abbiamo proposto non solo un maggior coinvolgimento degli studenti nel processo decisionale ma la valorizzazione del loro curriculum nella valutazione finale per gli esami. Inoltre lo staff organizzativo e di supporto didattico del dirigente potrà essere costituito dal 10% dei docenti dell'istituto”.
“Come avevamo detto - aggiungono i deputati Pd - abbiamo previsto un piano straordinario di mobilità per i docenti già di ruolo con superamento del vincolo triennale, abbiamo ridefinito gli albi territoriali, che coincidono con le reti di scuole. In questo modo nessuna esclusione di personale, ma risorse in comune, soprattutto per garantire l'opzionalità dei curricula degli studenti. Previsti poi centri di servizio per la gestione di aspetti amministrativi".
"Fondamentale - proseguono - la scelta del concorso per i soli abilitati con diverse modalità che valorizzano titoli professionali e servizio da definire nel bando; attenzione a tutti coloro che sono inseriti nelle graduatorie di merito del concorso 2012 e finalmente uno spazio all'educazione degli adulti contro il preoccupante analfabetismo di ritorno”.
“Si punta poi a una diminuzione delle deleghe, con una più chiara definizione di alcune di esse: nuove modalità per diventare docenti, una valutazione degli alunni coerente con il ruolo formativo e di orientamento, nuove modalità per gli esami del primo e del secondo ciclo, una nuova delega per valorizzare anche la bellezza del made in Italy attraverso la scuola”, concludono i deputati democratici della Commissione Cultura.
Fin qui, il testo del comunicato. In sede di primo commento, si nota certamente un processo di approfondimento delle criticità del disegno di legge da parte dei parlamentari del partito di maggioranza alla Camera: dall'attenuazione dei poteri dei dirigenti scolastici mediante un maggiore coinvolgimento nella governance degli organi collegiali, alla mobilità straordinaria dei docenti prima delle assunzioni (un vero e proprio deja vu nella storia del reclutamento italiano, a tutela del personale già in ruolo rispetto ai neoassunti); dal concorso per soli abilitati, che sembra venire incontro alle istanze più “morbide” dei 'tieffini' e dei 'passini' (potrebbero dunque essere esclusi dalle future selezioni i semplici 'laureati d'annata'), al tentativo di soluzione della deroga al Testo Unico in odore di incostituzionalità per quello che riguarda i cosiddetti idonei 2012 (per definire i quali si usa finalmente il termine scolasticamente corretto “inseriti nelle graduatorie di merito del concorso 2012”). Spicca infine la volontà di dare concretezza al sistema di deleghe in bianco di cui all'articolo 21 del disegno di legge, che a molti erano parse troppo ampie.
Naturalmente, occorrerà verificare i testi dei singoli emendamenti, non ancora caricati sul sito della Camera, la loro ammissibilità e la determinazione della Commissione nel votarli. L'attesa non pare lunga però, visto il calendario – molto intenso - dei lavori che si prospetta nella VII Cultura, convocata per lunedì 27 aprile alle ore 10 in sede referente e poi ogni mattina fino a giovedì 30 alle 8,30, e con votazioni quotidiane al termine di ogni giornata, presumibilmente in notturna.