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Governo: 400 milioni annui per mentor, staff, merito e anzianità

Forse chi ha scritto la bozza di decreto non ha fatto i conti giusti. Si parla di indennità del 10% di stipendio per 100mila mentor e docenti di staff. Ma se così fosse dei 400 milioni disponibili non rimarrebbe quasi nulla.

09/03/2015
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La Tecnica della Scuola

Reginaldo Palermo

C'è qualcosa di poco convincente nelle cifre segnalate nella bozza del provvedimento sulla scuola che il Governo intende approvare (o far approvare dal Parlamento) nei prossimi mesi.
E si tratta precisamente delle cifre destinate a pagare gli stipendi e a riconoscere il merito e gli impegni aggiuntivi.
All'articolo 20 della bozza che sta circolando si dice che per il calcolo di premi e indennità si farà riferimento a quanto oggi viene pagato annualmente per riconoscere gli scatti stipendiali; andando a controllare sui due CCNL sottoscritti nel 2013 e nel 2014 si scopre che tale cifra è di circa 350-400 milioni all'anno. 
La bozza del Governo stabilisce poi che ai mentor e al docente di staff spetterà comunque una indennità pari al 10% dello stipendio, diciamo quindi mediamente 3mila euro all'anno. Ma quanti saranno i docenti con questo incarico? L'articolo 19 dice che a regime potranno arrivare al 15% dell'organico. Ora, l'organico attuale è di circa 600mila unità; se andrà in porto l'operazione Renzi, si dovrebbe arrivare a non meno di 700mila unità (ci teniamo bassi, in via prudenziale). Avremmo quindi più di 100mila docenti a cui andrà pagata una indennità di 3mila euro all'anno. Totale: non meno di 300milioni di euro.
Quindi nella migliore delle ipotesi resterebbe 100milioni di euro per riconoscere premialità e anzianità.
Sempre l'articolo 20 parla di un 70% riservato alla premialità (70 milioni) e di un 30% per garantire gli scatti di anzianità.
Non c'è bisogno di andare molto oltre.
La sensazione è che chi ha scritto il testo della bozza abbia qualche problemino serio con i numeri e con la matematica perchè il nostro calcolo è molto prudenziale; se lo facessimo con un po' più di rigore (per esempio anche soltanto calcolando l'organico a 750mila unità e non a 700mila) forse si scoprirebbe che a conti fatti i soldi basterebbe appena per pagare mentor e staff.
Non solo: per semplicità di analisi non abbiamo considerato che i 400milioni annui di cui parlano i CCNL del 2013 e 2014 riguardano anche il personale ATA e non solo il persionale docente.
Può darsi che da una analisi ancora più precisa emerga che i soldi non bastino neppure per mentor e staff.  Ma forse nei prossimi giorni ne capiremo qualcosa di più.


Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

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