I sindacati ai parlamentari: la Buona scuola è tutta da rifare
Intanto inizia la mobilitazione: niente attività aggiuntive
Carlo Forte
I docenti e il personale Ata della scuola, appartenenti ai 5 sindacati rappresentativi delle scuola, incroceranno le braccia dal 9 al 18 aprile, astenendosi da tutte le attività non obbligatorie. La protesta è stata posta in atto dai segretari di Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, Cisl scuola, Francesco Scrima, Uil scuola, Massimo Di Menna, Snals-Conflsal, Marco Nigi, e Gilda, Rino Di Meglio. Tutti uniti nel manifestare al governo e al parlamento la netta contrarietà dei lavoratori della scuola rispetto alle scelte dell'esecutivo sulle assunzioni, giudicate insufficienti, sull'assegnazione del merito, sui nuovi poteri dei dirigenti. E per chiedere il rinnovo del contratto. Argomentazioni che sono state esposte nel corso della prima manifestazione unitaria di protesta che si è tenuta a Roma il 25 marzo, presso l'Auditorium di via Palermo dove le sigle hanno incontrato i responsabili scuola dei vari partiti, per esporre i problemi e spiegare le loro rivendicazioni auspicando che si tramutino in proposte emendative
In particolare i sindacati contestano l'insufficienza del piano di assunzioni previsto dal disegno di legge sulla scuola varato dal governo il 12 marzo scorso. E chiedono che il piano debba comprendere tutti i precari inseriti nelle graduatorie a esaurimento, nella seconda fascia delle graduatorie di istituto e quelli con 36 mesi di servizio, prevedendo a tal fine anche una gestione pluriennale. Le 5 sigle rappresentative chiedono una soluzione anche per gli idonei al concorso e per i precari con 36 mesi senza abilitazione. Idem per quanto riguarda tutto il personale Ata precario. Infine, sempre in materia di precariato, Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda chiedono che venga cancellata dal disegno di legge la norma sul divieto di assunzione a tempo determinato dopo 36 mesi di supplenza. Infine, sempre in tema di assunzioni, chiedono che il governo si attivi per procedere alle immissioni in ruolo tramite un provvedimento d'urgenza.
Sull'ulteriore inasprimento del rapporto gerarchico verticale tra dirigente e docenti previsto dal disegno di legge, Le 5 sigle rappresentative rilanciano ricordando che la progettazione dell attività educativa delle scuole autonome è competenza del collegio dei docenti e per renderla il più possibile efficace non può essere affidata solo al dirigente scolastico. Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda considerano, inoltre, inaccettabile affidare al dirigente scolastico la chiamata diretta dei docenti e l attribuzione del salario accessorio legato alla premialità. E affermano che indispensabile definire un bilanciamento dei poteri tra dirigente scolastico, collegio dei docenti e consiglio d istituto.
La richiesta al governo è di procedere all'immediata emanazione dell atto d'indirizzo per l apertura delle trattative contrattuali. Secondo le organizzazioni il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro è indispensabile non solo per rimettere in ordine una disciplina dissestata dai numerosi provvedimenti legislativi intervenuti su materie contrattuali, ma per decidere in sede negoziale tutto ciò che riguarda salario, orario, diritti e doveri del personale. Dopo sette anni di blocco del contratto, argomentano all'unisono Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda, non è accettabile l ipotesi di discuterne solo gli aspetti normativi, rinviando la parte economica.
Le sigle hanno giò concordato che, dal 9 al 18 aprile, docenti e Ata manifesteranno il loro dissenso rifiutando di effettuare le attività aggiuntive. I docenti bloccheranno i progetti, le attività di collaborazione con il dirigente scolastico, i corsi di recupero e le attività complementari di educazione fisica. E gli Ata si asterranno dalle sostituzioni e dallo svolgimento degli altri incarichi non obbligatori. Manifestazione nazionale il 18 aprile a Roma in piazza Farnese.