Il Manifesto-Moratti circolare
Moratti circolare Tre provvedimenti in 12 giorni. Il pasticcio del ministro sulle iscrizioni scolastiche A. CAM. - ROMA Balletto in casa Moratti, al ritmo della protesta contro la corsa forzata...
Moratti circolare
Tre provvedimenti in 12 giorni. Il pasticcio del ministro sulle iscrizioni scolastiche
A. CAM. - ROMA
Balletto in casa Moratti, al ritmo della protesta contro la corsa forzata alle iscrizioni anticipate. Tre circolari in 8 giorni, due già emanate dal ministero e un'altra in dirittura d'arrivo, ciascuna che nega il contenuto dell'altra. E mentre fuori il mondo della scuola aspetta, sperando che il prossimo documento in materia sia davvero l'ultimo, c'è chi per non sbagliare invita a fare le spallucce davanti ai diktat ministeriali: Giorgio Rembado, per esempio, presidente dell'Associazione nazionale presidi, che bolla l'anticipo di quindici giorni sulle date di iscrizione al primo anno come "inutile e improvvido", pubblicamente consigliando ai genitori di "fare come se non ci fosse".
Il pasticcio, in realtà, nasce insieme al primo documento emanato dal ministero dell'istruzione e destinato alle scuole, in cui venivano comunicati i nuovi termini di scadenza per le iscrizioni degli alunni alle I classi di ogni ordine e grado: ultima data utile diventava il 10 gennaio, invece del 25 gennaio, come nella prassi degli ultimi anni. Datata il 14 dicembre, la circolare è però giunta sui terminali di segreteria degli istituti scolastici soltanto sette giorni dopo, ovvero a scuole già chiuse per le vacanze natalizie. Inevitabili le proteste, prime quelle dei dirigenti scolastici, che a decine hanno invaso di fax allarmati la sede dell'Anp, il sindacato di categoria: "E' impossibile osservare il termine stabilito dal ministero" è stato il riassunto dei pareri negativi pubblicato sul sito ufficiale dell'Anp, che ha chiesto alla Moratti un tempestivo annullamento della circolare in questione.
Le nuove, inaspettate scadenze, secondo i presidi, infatti "vanificano tutto il complesso lavoro predisposto dalle scuole per orientare nella scelta i futuri alunni". Attività, queste, pianificate "a volte anche con l'impegno di risorse finanziarie", tengono a sottolineare i presidi, tra l'altro alle prese con il problema di organizzare un super-lavoro inaspettato per gli addetti alle segreterie.
Ed ecco il giro di walzer negli uffici del ministro, con la seconda circolare, arrivata ancora via Intranet alle segreterie delle scuole, e a poche ore di distanza dal primo documento contestato. "A seguito dei quesiti pervenuti - dice il testo firmato dal direttore generale per gli ordinamenti scolastici Ugo Panetta - il termine del 10 gennaio deve intendersi come ordinatorio, con la conseguenza che le iscrizioni stesse possono essere effettuate anche entro i giorni immediatamente successivi".
Querelle finita, dunque, contraddizioni a parte? Niente affatto, secondo famiglie e sindacati, perché il secondo documento, tardivo come il primo, nulla toglie all'ordine originario sull'anticipo di scadenza, aprendo solo indefiniti e confusi margini di discrezionalità. "E' mancato il preavviso alle scuole. Questo è sintomo della disorganizzazione del ministero" tuonano dall'associazione dei genitori (Age), mentre Cgil, Cisl e Uil chiedono la revoca del provvedimento: "La decisione del ministro - dichiara Enrico Panini, segretario generale della Cgil scuola - è improvvisa e centralistica. Fa saltare le assemblee già programmate nelle scuole. E' inoltre sconosciuta alle famiglie: non avvisate - come è ovvio - dagli alunni che sono assenti per le vacanze natalizie".
Tant'è. Né a nulla sono valse, almeno fino ad oggi, le spiegazioni del ministero sui perché della discussa stravaganza burocratica. Ufficialmente, infatti, l'obiettivo dell'anticipo sulle scadenze per le iscrizioni è "assicurare un ordinato inizio dell'anno scolastivo, anche attraverso la tempestiva nomina degli insegnanti".
Possibile che un paio di settimane facciano la grande differenza? Sì, secondo il ministero. Anzi, no. Perché dall'ufficio stampa di viale Trastevere, arriva nella tarda serata di ieri l'annuncio di una terza circolare, che nega tutto, e il suo contrario: il termine ultiimo per le isrizioni, fa sapere l'amministrazione, sarà quasi uguale quello originario. Il 20 gennaio, per l'esattezza. E fine della musica.