Il Mattino."Giù le mani dalla scuola pubblica"
"Giù le mani dalla scuola pubblica" SALVATORE ARIETE Ragazze con il piercing al naso e alle orecchie, altre con i capelli stile punk, con colori dal viola al rosso fuoco, ma anche giovani con mag...
"Giù le mani dalla scuola pubblica"
SALVATORE ARIETE
Ragazze con il piercing al naso e alle orecchie, altre con i capelli stile punk, con colori dal viola al rosso fuoco, ma anche giovani con magliette con "Che Guevara" o baschetti da anarchici, con l'emblema della A cerchiata. I giovani ieri, in tutt'Italia, a Milano come a Palermo sono scesi in duecentomila nelle piazze di tutt'Italia "per difendere il diritto alla cultura".
Sfilano per le strade di Roma migliaia di studenti delle scuole romane e dell'università (25 mila secondo gli organizzatori, 8 mila secondo le forze dell'ordine) nel corteo indetto dall'Uds. Da piazza Risorgimento raggiungono piazza Santi Apostoli, dove su di un improvvisato palco diversi studenti parlano a nome dei rispettivi istituti. "La riforma Moratti - dice Simona - tende a far chiudere le scuole professionali per favorire quelle private. Le ore di frequenza settimanale sono state aumentate da 35 a 40 e molti studenti hanno cambiato indirizzo". Maria e Marco, del Levi Civita, dicono che a causa dei mancati finanziamenti le scuole statali sono diventate "invivibili". Elena, studentessa del Dante, aggiunge che "la riforma Moratti tende a fare della scuola un laboratorio di formazione-lavoro a disposizione delle imprese". Secondo gli studenti occorre difendere la funzione culturale della scuola, non "svendendola agli interessi di imprese private".
Tutti dietro un lungo striscione bianco con la scritta "Demorattiziamo la scuola", gli studenti milanesi invadono (in 5mila secondo gli organizzatori) le strade della città. Parole d'ordine: gratuità totale delle superiori, autogoverno della scuola contro la decisione di riformare gli organi collegiali, scuola di qualità per tutti. "L'Italia è tra i paesi europei che spende meno per la scuola pubblica - spiegano - Non vogliamo scuole di serie A o B, non vogliamo che lo stato o la regione diano soldi a chi li ha già".
Anche gli studenti delle Accademie di Belle Arti hanno ieri annunciato di entrare in sciopero contro il ministro Moratti: lunedì sono previste manifestazioni in tutta Italia. "Le Accademie - spiega la Confederazione degli studenti (Cds) - si mobiliteranno contro la mancanza di applicazione da parte del ministro della legge di riforma delle Accademie e degli istituti musicali pareggiati". Il testo del ministro, affermano gli studenti, "non solo contraddice in molti punti i pareri espressi dal Parlamento, ma non prevede la partecipazione degli studenti agli organi studenteschi di governo".
Intanto, il ministro Moratti mentre i giovani sfilavano contro la sua idea di riforma proponeva ai rappresentanti delle associazioni di genitori di costruire insieme "un sistema di istruzione e di formazione capace di promuovere il successo educativo, culturale e professionale per tutti". Sarà creato allo scopo un "tavolo di lavoro sulle problematiche scuola-lavoro" co i contributi dei ministeri di Istruzione e Università, e di Attività produttive e Poliche Sociali.