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Il Mattino-Lauree per i prof, no alla carriera in aula

LA POLEMICA. CONTRORIFORMA 1/ LA SCUOLA CONTRO L'ACCADEMIA "Lauree per i prof, no alla carriera in aula" Concorsi addio: corsi a numero chiuso? Prima i criteri di selezione ELENA ROMANAZZI Una o...

06/12/2001
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Il Mattino

LA POLEMICA. CONTRORIFORMA 1/ LA SCUOLA CONTRO L'ACCADEMIA
"Lauree per i prof, no alla carriera in aula"
Concorsi addio: corsi a numero chiuso? Prima i criteri di selezione
ELENA ROMANAZZI
Una o più lauree specificamente indirizzate agli insegnanti: andranno, quindi, rimodulate le "classi" stabilite anche dalla riforma universitaria per inserire le nuove triennali e specialistiche. Ed è così, la commissione Bertagna coinvolge il mondo degli universitari.
Professore di ruolo a venticinque anni, con due anni di tirocinio dentro la scuola, altri due anni per le altre specializzazioni. La riforma della scuola che porta la firma di Giuseppe Bertagna, dedica un ampio capitolo alla formazione universitaria dei futuri docenti. Una rivoluzione che elimina il meccanismo dei concorsi e introduce il numero chiuso per l'accesso alle lauree di formazione docente in base ai posti disponibili sul mercato. Il confronto sul documento è iniziato ieri con i sindacati e si concluderà con gli Stati generali convocati a Foligno per il 19 e il 20 dicembre. Positivi i commenti sul nuovo percorso di formazione. Ma tra i sindati è frattura sul fronte delle carriere decise per "legge".
Daniela Culturani della Cisl condivide in pieno la "non gerarchizzazione della formazione". Nella riforma di Berlinguer, spiega, "si prevedevano tre anni di formazione universitaria per i docenti della materna, 5 per quelli delle elementari, 5 più 1 per quelli della secondaria" mentre "ora si rivaluta l'esperienza della materna e elementare ritenendole significative al punto da pretendere una formazione universitaria allo stesso livello". Ma questi corsi saranno frequentati? "La professione di per sè ha scarso appeal, e le lauree così come sono concepite sono spendibili solo per l'insegnamento. Continuare a tenere tutto in un circuito chiuso è penalizzante". Per le carriere poi "non si può decidere per legge ma con il confronto sindacale". Massimo di Menna della Uil è rimasto sorpreso di leggere nel documento il capitolo relativo alla formazione dei docenti, perchè la "formazione universitaria non è legata all'aspetto dei cicli ma ad una questione più ampia". L'ipotesi di lavoro resta per la Uil positiva ma il punto oscuro restano "le modalità di selezione per accedere ai corsi di specializzazzione". Eliminati i concorsi "si potrebbe ripetere lo stesso schema, 30mila ipotetici aspiranti per 100 posti: è necessario stabilire un criterio di selezione che sia trasparente".
Enrico Panini della Cgil ritiene che la proposta sia di massima e che così come è formulata "non consideri il rapporto tra le lauree specialistiche e il personale precario che ancora dovrà essere immesso in ruolo. Cosa dovranno fare? Tornare all'Università?". Il nodo centrale per Panini è la mancanza "di un piano di fattibilità". saranno migliaia i docenti che usciranno dalla scuola nei prossimi anni se "non verrà sostenuta la frequenza universitaria con un sistema di borse di studio ci troveremo a non avere un numero sufficiente di personale con i titoli richiesti e questo già accade ora con gli insegnanti di materie scientifiche". Ma per Panini la proposta relativa alla carriere degli insegnanti passando per l'Università è positiva tanto che ha ricordato che già due anni fa si "discusse la stessa proposta". Per Fedele Ricciato dello Snals il percorso di formazione per il corpo docente indicato da Bertagna è positivo, come è significativo che sulla riforma sia "aperto il confronto". "È indubbio che l'Università debba avere un ruolo centrale perchè la formazione degli insegnanti deve essere ad alto livello". Positiva per Ricciato anche l'eliminazione dei concorsi.
Alessandro Ameli della Gilda ritiene che ci siano aspetti positivi nella proposta e altri che vanno invece approfonditi quali "le modalità di accesso ai corsi a numero chiuso e i criteri che verranno introdotti per le selezioni".


Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

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