Il Mattino-Stati generali un "fiasco" e un "successo
Stati generali un "fiasco" e un "successo" Di segno completamente opposto, ma non poteva essere diversamente, le reazioni di maggioranza e minoranza dopo il meeting per la presentazione della ...
Stati generali un "fiasco" e un "successo"
Di segno completamente opposto, ma non poteva essere diversamente, le reazioni di maggioranza e minoranza dopo il meeting per la presentazione della riforma scolastica proposta dal ministro Moratti.
ROMA-Un clamoroso insuccesso, un "fiasco" come lo definisce il diessino Pietro Folena, oppure un "progetto ambizioso" secondo la risposta del ministro del lavoro Roberto Maroni. Viaggiano su questi due estremi inconciliabili le dichiarazioni in merito agli Stati generali sulla scuola e all'idea d'istruzione pubblica che è proposta con la riforma promossa da Letizia Moratti. E si capisce da questa distanza che forse la due giorni appena conclusa non è che l'inizio di un confronto che si annuncia duro e su tutta la linea.
L'OPPOSIZIONE
Come detto, per Folena l'idea di insegnamento "Brichetto" è stata ''bocciata dall'intero mondo della scuola''. Dunque il ministro Moratti dovrebbe valutare ''nell'interesse suo e soprattutto del Paese, se la riforma non vada cestinata. E ovviamente dovrebbe anche trarne tutte le conseguenze e dimettersi''. Appena dopo aver ascoltato le conclusioni della Moratti, l'esponente della direzione centrale del maggior partito dell'opposizione, sottolinea che ''mentre il ministro esponeva in un semi deserto palazzo dei Congressi la sua idea di scuola, il vero mondo della scuola, fatto da studenti, insegnanti e anche presidi, la contestava in tutto e per tutto. Non ci saranno debiti formativi o corsi di recupero che tengano: un'idea di scuola che vincola dalla giovanissima età il futuro dei giovani, che riproduce logiche da azienda è una cosa che non ha trovato sostegno''.
Paolo Cento, deputato dei Verdi, ponte politico verso il mondo dei No global, attacca dopo il discorso del Premier: "Il paternalismo di Berlusconi dimostra una sola cosa: è in difficoltà". La piazza "mobilitata in difesa della scuola pubblica" dimostra a parere dell'esponente ambientalista, come ''gli Stati Generali della
scuola sono falliti". A ripetere il concetto, dal pulpito della rappresentanza sindacale più vasta all'interno della realtà scolastica, interviene Enrico Panini segretario della Cgil scuola secondo cui il fatto che professori e studenti erano insieme è un fatto che sconvolge. "Abbiamo dato concretamente la nostra solidarietà partecipando alla loro imponente e gioiosa manifestazione con nostre delegazioni. Insegnanti e studenti stanno rivendicando a gran voce una scuola pubblica di qualità per tutti e non una scuola del mercato per pochi. Esattamente il contrario di quanto propongono il documento Bertagna e la finanziaria per il 2002".
IL GOVERNO
Pieno sostegno al progetto di riforma della scuola messo a punto dal ministro Moratti è venuto oggi dai ministri del Welfare Maroni e delle attività produttive Marzano. Entrambi, intervenendo alla tavola rotonda
degli stati generali, hanno infatti espresso un giudizio più che positivo sul testo al'esame. Maroni dice in poche battute che "il progetto di riforma è chiaro , ambizioso ed è un progetto di riforma vera e
profonda. Non bisogna avere paura quando si hanno le idee chiare. Arrivare in tempi rapidi alla definizione del progetto superando vecchi tabù e posizioni ideologiche è l'obbiettivo''. Secondo Maroni infatti ''se ci si mette nella prospettiva di dover accontentare tutti, alla fine si farà una riformetta: bisogna invece avere la forza di fare un progetto che sia coerente''.
Marzano, da parte sua, ha detto che ''spesso in passato si è tentato di trasformare le classi in sezioni di partito''. Riferendosi poi ad uno dei pilastri della riforma citati dal ministro Moratti, e cioè quello riguardante il capitale umano Marzanno ha aggiunto che ''il benessere non dipende solo dalla disponibilità di capitale finanziario o materie prime, ma dal capitale umano e dalla conoscenza. Il capitale umano può essere garantito a tutti, questa è democrazia economica''. Un'affermazione che e' stata accolta da qualche contestazione da parte della platea e qualcuno gli ha gridato "lei non e' democratico". Marzano, a quel punto ha concluso, ricordando che la riforma Berlinguer "registrò lo scontento dei due terzi dei docenti e delle famiglie italiane. Quindi, c'era l'esigenza di modificare le cose". Enrico La Loggia, come responsabile degli affari regionali, ma anche come uomo di punta di Forza Italia ha risposto a chi paventava un "isolamento della Morati in seno alla compagine di governo: "Dietro la Moratti c'è un partito, un governo, una maggioranza. Quando parla parla a nome di tutti". Per quanto riguarda quindi la proposta di riforma "nessuno ha mai detto che sia un provvedimento blindato e immodificabile, questo non è nella nostra impostazione'', e la dimostrazione è il confronto che si è avuto in questi giorni.