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Il movimento della scuola a Civati: «Stop al referendum solitario»

E' polemica sulla decisione di presentare da solo un quesito (parziale) contro il «preside-manager». La docente Marina Boscaino: «Prenda le distanze dalle pratiche autoreferenziali del suo ex alleato Renzi. Ogni azione dovrebbe nascere da un contatto allargato con il mondo della scuola». Bruno Moretto, esponente del movimento bolognese: «Dev'essere una battaglia generale, culturale e di civiltà che parli trasversalmente a tutti»

18/07/2015
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il manifesto

Un refe­ren­dum per abro­gare la riforma Renzi della scuola tira l’altro. Dopo quello con­tro il «preside-manager» depo­si­tato da Pippo Civati, insieme ad un pac­chetto di sette que­siti che riguar­dano gli aspetti più sva­riati delle poli­ti­che gover­na­tive, ne arriva un altro. È stato depo­si­tato in Cas­sa­zione dal «comi­tato nazio­nale Lea­der­ship alla scuola» che vuole «abro­gare in toto la riforma». Sem­pre ammesso che la Corte giu­di­chi ammis­si­bili que­ste pro­po­ste, i pro­mo­tori dovranno rac­co­gliere 500 mila firme rispet­ti­va­mente entro il 30 e il 25 settembre.

Tutto que­sto accade nella set­ti­mana più calda dell’anno, dove i colpi di sole sono nume­rosi, dopo che il pre­si­dente della Repub­blica Ser­gio mat­ta­rella ha fir­mato il testo della legge appro­vata in maniera defi­ni­tiva dalla Camera il 9 luglio scorso. La con­fu­sione è arri­vata al punto che, dopo una serie di con­fronti con i sog­getti orga­niz­zati del movi­mento della scuola, Civati ha annun­ciato che non rac­co­glierà le firme sul que­sito della scuola.

Un’indecisione pro­dotta anche da un fuoco di fila di comu­ni­cati, docu­menti e blog con i quali il movi­mento ha cri­ti­cato l’ex depu­tato Pd alla prima prova poli­tica da outsi­der. La ten­ta­zione del refe­ren­dum con­tro la «Buona Scuola» di Renzi si è impa­dro­nita anche di Mau­ri­zio Lan­dini che l’ha riba­dita in un inter­vento all’assemblea nazio­nale della Fiom della set­ti­mana scorsa, ma con una postilla deci­siva: «È impor­tante par­tire dalle per­sone che lavo­rano nella scuola» ha detto.

Il movi­mento teme uno sfi­lac­cia­mento dell’azione poli­tica che, per la prima volta da anni, ha riu­nito tutti i sin­da­cati della scuola, creando un plu­ra­li­smo tra asso­cia­zioni e orga­niz­za­zioni stu­den­te­sche. Il rischio è anche quello della pro­li­fe­ra­zione di pro­po­ste refe­ren­da­rie incerte nella for­mu­la­zione, inge­sti­bili per la tem­pi­stica a scuole chiuse, dan­nose per la ripresa di una lotta all’inizio dell’anno sco­la­stico. Già dome­nica 12 luglio l’assemblea nazio­nale del movi­mento della scuola aveva preso le distanze da que­sto approc­cio (Il Mani­fe­sto, 15 luglio).

«Il refe­ren­dum – con­ferma Bruno Moretto, espo­nente del movi­mento bolo­gnese – deve par­tire dal mondo della scuola per allar­garsi alla società con l’obiettivo di farne una bat­ta­glia gene­rale, cul­tu­rale e di civiltà che parli tra­sver­sal­mente a tutti». La pro­po­sta è incon­trarsi in un’assemblea a Bolo­gna il pros­simo 6 set­tem­bre per deci­dere sulle moda­lità del refe­ren­dum. Il sin­da­cato Gilda ha lan­ciato un appello per costi­tuire un comi­tato pro­mo­tore a set­tem­bre. «Que­sti refe­ren­dum pos­sono affa­sci­nare una pla­tea fru­strata dal senso della scon­fitta, ma è neces­sa­rio evi­tare ini­zia­tive vel­lei­ta­rie – ha scritto ieri sul suo blog su Micro­Mega Marina Boscaino, una delle voci del movi­mento – Ogni azione dovrebbe nascere da un con­tatto allar­gato con il mondo della scuola per poi col­le­garsi ad altre ini­zia­tive refe­ren­da­rie. Occor­rono rifles­sione e ponderazione».

Il que­sito refe­ren­da­rio di Civati «rischia di depo­ten­ziare un dispo­si­tivo arti­co­lato e ricco di vir­tuali (per ora) ingiu­rie alla Costi­tu­zione — aggiunge Boscaino — Affi­dar­gli una fun­zione riso­lu­tiva rischia di con­fi­gu­rare un inganno di spen­di­bi­lità media­tica, ma di scarsa effi­ca­cia poli­tica». Il refe­ren­dum, dun­que, potrebbe essere uno degli stru­menti per attac­care la legge Renzi all’inizio dell’anno, non l’unico. «A Civati — con­clude Boscaino — chie­diamo di pren­dere dav­vero le distanze dalle pra­ti­che auto­re­fe­ren­ziali e inter­ven­ti­ste del suo ex alleato Renzi, dimo­strando con­cre­ta­mente che “è pos­si­bile” che un’idea demo­cra­tica possa ali­men­tare l’istruzione italiana».

Auto­no­mia, plu­ra­li­smo, col­le­gia­lità. Sono i temi del movi­mento della scuola sui quali potrà riflet­tere, oggi e domani, la con­ven­tion di «Pos­si­bile» a Firenze.


Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

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