Il Nuovo-Scuola, poco dialogo con gli insegnanti
Scuola, poco dialogo con gli insegnanti Chiedono più confidenza con gli insegnanti. Ma poi non parlano dei propri problemi personali. Neppure nel caso di episodi di bullismo di cui sono state vi...
Scuola, poco dialogo con gli insegnanti
Chiedono più confidenza con gli insegnanti. Ma poi non parlano dei propri problemi personali. Neppure nel caso di episodi di bullismo di cui sono state vittime. E' la foto dei giovani intervistati dalla fondazione Iard.
MILANO - Conflittuale. E' l'aggettivo adatto per definire il rapporto tra i giovani e la scuola. Gli studenti chiedono professori più disponibili al dialogo. Ma poi preferiscono non confidarsi. Lo rivela una ricerca condotta dalla fondazione Iard su oltre 2500 ragazzi degli istituti superiori lombardi. "E' una fotografia che mostra uno scarto tra quello che gli studenti si aspettano e quello che la scuola offre loro", dice Mario Giacomo Dutto, direttore scolastico regionale lombardo.
Il 54,5 per cento degli studenti chiede una partecipazione maggiore da parte degli insegnanti ai propri problemi personali. Ma il 54,2 per cento ribadisce che non si confiderebbe mai con un docente. Un ristretto 18,4 per cento, infine, afferma convinto "meno ti fai conoscere dai professori meglio è".
Più preoccupante il quadro del disagio giovanile che emerge dalla ricerca: il 62 per cento degli studenti afferma di aver asistito a un episodio di bullismo. Oltre il 50 per cento degli intervistati è stato vittima di un'offesa verbale o di una presa in giro tra le mura scolastiche. Ben il 23,2 peer cento degli studenti degli istituti professionali è stato vittima di provocazioni con scherzi pesanti, contro il 10,4 per cento del liceo classico. Il primato di minacce e ricatti rivolte ai giovani spetta ancora agli istituti professionali, con il 9,6 per cento. Meno del dieci per cento è stato vittima di vere e proprie a aggressioni.
Allarmante la reazione degli studenti nel caso in cui siano stati vittime di offese: oltre il 50 per cento aspetterebbe l'occasione più adatta per vendicarsi, mentre il 70 per cento farebbe gli amici. Ma a sorpresa, emerge che il restante 50 per cento degli studenti riferirebbe l'offesa a un insegante. "Dalla ricerca è emerso un forte divario tra aspettative e percezioni - sottolinea Dutto - Il nostro compito sarà sensibilizzare gli insegnanti, puntando maggiori energie sulla sfera relazionale".