“Immagina di essere davanti ai videogame” la nuova matematica che divide la scuola
Maturità, il Miur sperimenta la tecnica “problem solving” Migliorano i voti degli studenti. Ma i prof protestano
17/03/2015
la Repubblica
ROMA .
La seconda prova di Maturità, la matematica, la più difficile e importante per i licei scientifici, cambia alla vigilia dell’esame di Stato. I ragazzi si affacceranno su un testo meno astratto, più internazionale. Un inizio, «leggero e guidato», di problem solving : la capacità di risolvere i problemi, è la contestazione internazionale, poco appartiene agli studenti italiani. Fino a ieri lo scritto di “mate” era un ripetuto “calcola!” basato su ascisse e derivate, oggi si prova a promuovere una storia credibile e comprensibile.
Lo scorso 25 febbraio il primo soft problem solving è stato offerto — attraverso una simulazione di tre ore — a 716 istituti (su 1.500 contattati) e 47.260 studenti. Una buona base statistica. Oltre l’80 per cento dei ragazzi ha scelto la prima traccia, “Una collisione tra meteoriti”. Più discorsiva, meno concettuale. Il testo parlava della simulazione di un crash in un videogioco all’interno di un museo scientifico interattivo. All’esaminando veniva chiesto di aiutare “Marco e Luca” a determinare l’equazione che rappresenta la curva del primo meteorite. Poi, bisognava aiutare i due amici, ultima di cinque domande, a trovare il tempo d’urto. “Comprendere, individuare, sviluppare il processo, argomentare”. La maggior parte degli studenti a campione c’è riuscita: il 56 per cento è risultato sufficiente (in una valutazione da uno a quindici, come accade alla Maturità). Il 19 per cento ha preso un voto superiore all’otto. Il resto, il 44 per cento — e sono comunque tanti — è sotto il sei. Il 19 per cento sotto il quattro.
Sembrano numeri pesanti, ma i dirigenti del ministero che curano la maturità dicono che “no”, i votacci in matematica da noi sono abituali e questa volta si vede un miglioramento. Il 45 per cento insufficiente è in media con la Maturità 2014 e chi ha fatto bene nella simulazione dello scorso febbraio ha fatto meglio dei predecessori di giugno 2014. Chi è stato insufficiente, ha fatto meno peggio dei precedenti maturandi. Segnalano al Miur: la tranche più larga — 17.238 studenti — ha preso un voto tra il 6 e il 6-7.
Colpisce che il risultato “45 per cento sotto il sei” sia migliore di quello dell’ultima maturità, evidentemente disastrosa in matematica. E c’è un blocco di professori del settore che ha scelto di attaccare l’esperimento. La società Mathesis, la più antica in Europa sulla materia, istituto matematico della Seconda università di Napoli, ha coinvolto 253 docenti e scritto al ministro Stefania Giannini. Questo: «Segnaliamo l’ansia e la preoccupazione che sta turbando la nostra azione, turbamento causato dalle contraddittorie direttive impartite dal Miur». La simulazione chiesta alle classi quinte «è stata una brutta prova, ci ha disorientato e una seconda simulazione è annunciata per il 22 aprile, a poco più di un mese dall’esame. Se volete andare avanti, almeno dateci le prove di cui il ministero è in possesso. Interessate la comunità scolastica piuttosto che ri- correre a una simulazione nazionale che entra nell’intimo delle progettazioni didattiche, ne detta i contenuti con un autoritarismo inappropriato. Nell’attesa del 22 aprile, nutriamo dubbi su che cosa insegnare e far apprendere ».
Il ministero dell’Istruzione andrà avanti. Ieri gli uffici hanno iniziato a esaminare la simulazione di fisica e il 22 aprile ci sarà la seconda di matematica: «Il problem solving è previsto dai programmi nazionali. Vedrete, i risultati miglioreranno ancora».