Italia in piazza contro i tagli alla scuola
In oltre novanta città studenti, professori e precari hanno sfilato per il diritto all'istruzione. Lo sciopero indetto dalla Flc mentre Cisl, Uil e autonomi decidono lo stop per lunedì. E' rottura sugli scatti di anzianità e il ddl Stabilità che porta l'orario a 24 ore. Pd: persi migliaia di supplenti. Profumo: "Più ore per i docenti
ROMA - Nessun disordine, nessuno scontro. E carote al posto di lacrimogeni. È stata questa la risposta degli studenti all'affermazione del ministro Profumo 1, secondo cui con loro ci vorrebbe il bastone e la carota. "Abbiamo visto solo il bastone, le carote ce le siamo portate da casa" hanno risposto oggi gli studenti. Scesi a migliaia per le strade di tutta Italia, in oltre novanta città. Molte sotto la prima pioggia di un autunno iniziato lentamente e scandito da riforme che preoccupano studenti, insegnanti, precari e genitori. E non solo. Perché dalle finestre delle strade dove passavano i cortei, si sono affacciati i cittadini, e li hanno applauditi.
Il ministro dell'istruzione Francesco Profumo sta lavorando ai tagli 2. Nella legge di stabilità approvata dall'esecutivo Monti ci sarebbe una decurtazione di un miliardo sulla scuola, da concretizzare aumentando l'orario di lavoro dei docenti di medie e superiori per risparmiare sulle supplenze. Lo sciopero di oggi del personale della scuola e della formazione professionale è stato indetto dalla Flc Cgil contro queste proposte, mentre la mobilitazione studentesca è stata lanciata dall'Unione degli universitari e dalla Rete degli studenti medi.
LA SCHEDA Le ragioni della protesta 3
Retribuzioni, finanziamenti, edilizia scolastica oltre che il ddl 953 (ex-Aprea) che eliminerebbe le rappresentanze studentesche dai consigli d'istituto. Ma anche la richiesta del ministro dell'Istruzione agli insegnanti delle scuole di ogni grado (dalle elementari alle secondarie) di aumentare il numero di ore lavorate a parità di stipendio, portandole da 18 a 24 ore a settimana (alle elementari questo è già l'orario di fatto). Un aumento consistente, pari a un terzo dell'orario oggi in vigore.
VIDEO 4 - GOVERNO Le risposte 5 - TWITTER 6
Per Profumo resta necessario anche portare il livello di impegno dei docenti sugli standard dell'Europa occidentale. Il Pd, avverso all'ennesima riforma, ha contabilizzato in 6.400 la perdita di insegnanti supplenti. "E' la scuola che ha pagato l'86 per cento del risparmio della spesa statale", ha detto Francesca Puglisi, responsabile scuola del Partito democratico. E a Roma (FOTO 7) la Rete degli studenti medi ha iniziato la giornata con un blitz davanti alla sede del Parlamento europeo: "Stamattina abbiamo dato la sveglia a questo governo sotto alla sede del Parlamento europeo per chiedere che la nostra scuola entri veramente in Europa", ha tuonato Daniele Lanni, il portavoce.
"L'Europa ci chiede di ridurre gli abbandoni scolastici del 10 per cento, di aumentare il numero dei laureati, di raggiungere il traguardo dell'85 per cento dei 22enni diplomati, l'Europa ci chiede una sistema d'Istruzione di qualità!". Ma, ha continuato Lanni, "le nostre scuole cadono a pezzi, viviamo in una condizione di assenza di una legge nazionale sul diritto allo studio che permetta realmente a tutti di poter andare a scuola, il nostro sistema didattico è preistorico, nessun tipo di innovazione è arrivata negli ultimi vent'anni nelle nostre scuole, non esiste un sistema di servizi per gli studenti, i nostri programmi scolastici sono fermi da sessanta anni, la rappresentanza studentesca continua a subire attacchi. Non siamo più disposti a sopportare questa situazione 8".
A Bologna 9 (FOTO 10),Torino 11 (FOTO) 12, Genova 13 (FOTO) 14, Firenze 15 (FOTO 16), PARMA 17 (FOTO) 18, Palermo 19 (FOTO) 20, Bari 21 (FOTO) 22 o Milano 23 (FOTO 24 - VIDEO 25) in migliaia sono tornati in piazza "pronti a rivendicare diritti e a difendere il proprio futuro" e "per manifestare contro la svendita della scuola pubblica e la distruzione dell'università", ha spiegato Roberto Campanelli coordinatore nazionale dell'Unione degli studenti. "Oggi sono presenti anche molti studenti universitari - ha dichiarato Luca Spadon, portavoce nazionale di Link coordinamento universitario - per dimostrare a questo governo che gli studenti non sono disponibili a fare dei passi indietro sui temi della conoscenza e per ribadire con forza la nostra contrarietà all'aumento delle tasse per i fuori corso voluta dal ministro Profumo e alla diminuzione dei fondi sul diritto allo studio, provvedimenti drammatici questi che non permetteranno a tanti giovani di iscriversi all'università".
A Firenze oltre duemila studenti e professori hanno dato vita a una grande catena umana "in difesa della scuola" che da piazza della Signoria si è snodata fino a via Martelli concentrandosi davanti al liceo Galileo dove nei giorni scorsi è crollato un controsoffitto. A sfilare, docenti, precari, personale scolastico, studenti e anche genitori.
Oggi nell'Italia dell'istruzione non ci sono stati disordini, ma carote. Carote in mano a Roma (FOTO 26), dove i manifestanti sono stati diecimila, e carote lanciate davanti alla sede del ministero dell'Istruzione e della ricerca di Torino.
Solo a Milano c'è stato qualche disordine. Uova sulla filiale Unicredit di piazza Cordusio e bandiere strappate a Palazzo Lombardia, sede della Giunta regionale. Per il resto a Trento come a Oristano, in Puglia o a Cagliari e Carbonia, i cortei hanno seguito il loro tragitto senza che si creassero tensioni. Ma quello che hanno lanciato in un educato silenzio è stato, come ha detto Nichi Vendola che a Bari ha incontrato i manifestanti, il "loro grido di dolore". "La scuola è tornata in piazza", ha dichiarato il presidente della Regione Puglia. "Dopo gli anni nefasti del ministro Gelmini che ha colpito al cuore gli apparati della formazione, trasformandoli in aree di parcheggio, dequalificandoli - ha aggiunto Vendola - oggi ci aspettavamo dal governo Monti e dal ministro Profumo un'inversione di tendenza. Ma non c'è un'inversione di tendenza".
Per il segretario generale della Flc Cgil, Mimmo Pantaleo, le manifestazioni in corso in Italia devono indurre il governo a cambiare atteggiamento e aprire un tavolo di confronto. "Mi aspetto che dopo questa mobilitazione il governo abbia l'umiltà di ascoltare il sindacato e i giovani, non può procedere in maniera autoritaria". Secondo il sindacalista il governo Monti "massacra i diritti dei lavoratori per salvare la finanza e gli speculatori. Questo governo ha un'idea autoritaria, pensa che pochi tecnici possano decidere le sorti del Paese". E per l'Idv "l'ampia partecipazione dei docenti e degli studenti, in tante piazze italiane, alle manifestazioni e allo sciopero indetto per oggi dalla Cgil è un inequivocabile segnale della profonda sofferenza della scuola pubblica italiana. Si tratta del comparto che, di fatto, ha pagato il dazio più alto alle politiche di taglio della spesa pubblica perseguite dal 2008 a oggi", ha detto Giulia Rodano, responsabile cultura e istruzione di Italia dei Valori.
E mentre Cisl, Uil e autonomi hanno deciso e confermato lo stop per lunedì, dopo le occupazioni del Pirellone a Milano e del Maschio Angioino a Napoli, e dopo le carote, gli studenti hanno deciso di rilanciare tre giorni di mobilitazione, coordinati in tutte le scuole e le università italiane, previsti per il 24-25-26 ottobre. "Vogliamo cambiare i luoghi della formazione dal basso - ha detto Federico Del Giudice portavoce della Rete della conoscenza - e lo faremo riprendendoci aule delle scuole e delle facoltà il 24, 25 e 26 ottobre. Bloccheremo scuole e università, praticando un nuovo modo di viverle