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Laboratori sempre aperti e apprendistato permanente

Nuovi spazi formativi, partecipano anche le imprese

10/03/2015
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ItaliaOggi

Emanuela Micucci

Il Piano Marshall per i laboratori scolastici partirà il primo settembre con l'attivazione dei «laboratori territoriali per l'occupabilità» presso gli istituti scolastici o nelle reti di scuole. Lo prevede il disegno di legge sulla Buona Scuola, che li finanzia con 40 milioni detratti dal fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche.

Utilizzabili al di fuori dell'orario scolastico e cofinanziati anche da privati, questi laboratori avranno tre obiettivi: orientamento ai settori strategici del made in Italy in base alla vocazione produttiva di ciascun territorio; riqualificazione di giovani non occupati e loro collocamento al lavoro; apertura al territorio e l'utilizzo al di fuori dell'orario scolastico. «Nuovi spazi formativi a disposizione delle scuola – si precisa nelle linee guida della Buona Scuola-, ma non sotto la sua gestione diretta, se non attraverso modelli di rete». Largo a enti locali, università, associazioni, fondazioni, enti di formazione professionale, poli tecnico-professionali, Its e imprese private per attivare i laboratori territoriali, pubblici o privati, per i quali si prevede «una strategia di accreditamento e un'azione dedicata di voucher innovativi, finanziata in grossa parte attraverso fondi europei PON».

Un piano straordinario per il quale il Miur stanzia 40 milioni rispetto a poco meno di 1 milione annuale pei laboratori scolastici finanziato negli ultimi anni con la legge 440. E che si stima possa attivare un laboratorio territoriale per provincia, anche se al Miur c'è chi ne ipotizza 15 in tutta Italia. Si guarda a laboratori d'impresa, botteghe artigiane, incubatori e ai più innovativi Fab Lab e living lab. Un modo per aggiornare e rivitalizzare i laboratori scolastici. E «per riattivare quel collegamento tra scuola e lavoro – sottolinea il sottosegretario all'istruzione Gabriele Toccafondi -, fondamentale per ridurre il 44% di disoccupazione giovanile, certificato dall'Istat. Quando questo collegamento esiste ed è efficace, i giovani trovano lavoro più velocemente».

Vi contribuisce anche la norma sull'apprendistato. Dal prossimo anno scolastico gli studenti del IV e V anno delle superiori potranno svolgere periodi di formazione in azienda attraverso la stipulazione di contratti di apprendistato, come previsto dal Jobs Act. Esperienze che saranno tenute in conto dalla commissione d'esame alla maturità nel colloquio orale. Si rende così strutturale l'apprendistato per studenti, compresi i minorenni, superando la sperimentazione avviata dal ministro dell'istruzione Maria Carrozza. I progetti in corso, come quello di Enel, proseguiranno fino a scadenza. Grazie agli incentivi alle aziende dalla defiscalizzazione dei contributi per i primi 3 anni (risorse Miur e ministero del lavoro) si punta a coinvolgere le piccole imprese. Tempi stretti per il decreto attuativo interministeriale istruzione, lavoro, economia in vista della selezione degli studenti a luglio per far partire l'apprendistato a settembre.


Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

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