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Liberazione-Il governo schiacciasassi

Il governo schiacciasassi Dalla scuola alla sanità, dalla giustizia alle grandi opere: in arrivo i regali natalizi del premier al paese Frida Nacinovich Va bene De Gasperi, passi per Napoleo...

15/12/2001
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Liberazione

Il governo schiacciasassi
Dalla scuola alla sanità, dalla giustizia alle grandi opere: in arrivo i regali natalizi del premier al paese
Frida Nacinovich
Va bene De Gasperi, passi per Napoleone, ma Dio in persona è un obiettivo irraggiungibile. Silvio Berlusconi non mangia. L'appello del Papa non c'entra, lui ha altro da fare. Deve lavorare. Per l'Italia che ha in mente, però, sei giorni non bastano. Allora il premier si rimbocca le maniche anche la domenica. Così domani il Parlamento resterà aperto per le votazioni sulla Finanziaria. A Berlusconi discutere piace, soprattutto se all'altra parte del tavolo c'è Bruno Vespa. Meglio farlo però dopo che le decisioni sono state prese. Un esempio? Letizia Moratti può affrontare serenamente la trasferta a Foligno per gli Stati generali della scuola. E se mezzo paese non vede l'ora di mostrarle il suo dissenso sulla (contro) riforma dell'istruzione, poco male. La Camera delle libertà ha appena approvato le misure sull'organizzazione scolastica contenute nell'articolo 17 della legge Finanziaria. Si parla di economie di spesa per il personale docente. Traduzione: tagli. In Aula c'è bagarre, i berluscones ormai ci sono abituati. E questa volta non c'è la Tv, solo Radio parlamento e Radio radicale. Dirette riservate ai fan del genere, che non intaccano l'immagine cui tanto tiene il Berlusconi 2. La legge passa con la netta opposizione di Rifondazione comunista e del centrosinistra, così come erano state approvate le nuove regole su falso in bilancio e rogatorie internazionali. Imprigionati a Montecitorio rimangono giudizi taglienti ("diplomifici", "scuola self service"), e purtroppo azzeccati. Il dibattito viene addirittura interrotto dal ministro per i rapporti con il Parlamento. "Tutte le norme - spiega Carlo Giovanardi - paiono accomunate, oltre che da obiettivi specifici, dalla medesima finalità di conseguire economie di spesa per il personale docente". Alleanza nazionale vorrebbe utilizzare professori specializzati per l'insegnamento delle lingue e di educazione fisica. Ma l'emendamento è stato ritenuto troppo oneroso per cui il governo e il relatore si sono dichiarati contrari. Non importa, si va avanti. "Oggi è stata una giornata disastrosa - commenta di Titti De Simone, Rifondazione comunista - è stato votato l'articolo 17 di una Finanziaria che priva la scuola delle risorse fondamentali, volta a smantellare il diritto allo studio e la scuola pubblica, in una logica liberista orientata ai bisogni delle imprese e ad agevolare le scuole private". Un buon pezzo d'Italia è in piazza, ma Berlusconi se ne frega. E tira dritto. Così l'invito della ministra Moratti all'appuntamento di Foligno viene stracciato direttamente in aula. Sarà il solito summit ad uso e consumo delle televisioni, a giochi chiusi. Comunque sia Rifondazione non si arrende. "Invito tutte e tutti alla partecipazione - dice Titti De Simone - ai contro stati generali, per una mobilitazione civile e democratica". Anche a Roma fa freddo. Eppure a piazza Colonna c'è gente, tanta gente. Uniti "in difesa della scuola pubblica, minacciata dalla Finanziaria, dalla riduzione di fondi e organici, dalla soppressione di commissari esterni all'esame di Stato". Manifestano insieme studenti e professori di alcuni licei romani (Tasso, Righi, Orazio e Visconti), seduti di fronte al Parlamento. Si uniscono altri manifestanti, sono i giovani e meno giovani che hanno già protestato tutta la mattina. Tre onorevoli diessine, Giovanna Grignaffini, Piera Capitelli e Alba Sasso, escono dall'aula. "Oggi abbiamo discusso 4 ore e mezza sull'articolo 17 della Finanziaria. Sono passati solo due emendamenti, presentati dalla Lega e da Alleanza nazionale, che prevedono una riduzione minore dell'organico funzionale per i portatori di handicap e le scuole di montagna". Le donne del centrosinistra e di Rifondazione non possono che allargare le braccia. Anche se oggi nell'aula di Montecitorio sono state proprio le voci femminili ad alzarsi più in alto per protestare contro la "riforma" del ministro della privata istruzione Letizia Moratti. Le donne di sinistra sono poche, ma si sentono. Stati Generali? No grazie! Nove comuni declinano l'invito per Foligno. Gli assessori alla pubblica istruzione di Torino, Prato, Pisa, Modena, Roma, Napoli, Venezia, Firenze e Genova, hanno deciso di non aderire all'appuntamento fissato per il 19 e 20 dicembre. Ma il governo non si ferma. Non l'ha fatto coi magistrati, figuriamoci se lo fa con insegnanti e studenti. Accusati ancora oggi di essere al centro di un complotto contro il governo, pubblici ministeri e giudici di Milano si rivolgono direttamente a Carlo Azeglio Ciampi per essere tutelati. A dar voce a questa richiesta è il procuratore generale Francesco Borrelli, che preannuncia addirittura "iniziative istituzionali" per ottenere un pronunciamento da parte del Quirinale. Le parole di Borrelli sono chiare: "Da una campagna ispirata a questi toni, possono nascere rischi gravissimi per l'incolumità personale di Ilda Boccassini. E' gravissimo attizzare la campagna di odio contro un magistrato e, in definitiva, additarlo come un personaggio che sarebbe meglio non ci fosse. Questo è veramente un comportamento irresponsabile". Silvio Berlusconi non ascolta nemmeno. Lui accarezza il sogno di riformare la giustizia, a modo suo s'intende. Il premier è talmente sicuro di sé da non curarsi nemmeno dello scontro al calor bianco fra i suoi ministri Ruggiero e Buttiglione, da non sentire Umberto Bossi che boccia senza appello il mandato di cattura europeo. "Il governo non è bello se non è litigarello", commenta il cavaliere che vuol cambiare l'Italia. I numeri li ha. E se tutto questo non succederà in sei giorni, pazienza. In quanto ai cittadini, che protestino e scioperino pure. Tanto il voto lo hanno già dato.


Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

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