Liberazione-Maurizio Costanzo non ci sarà
Foligno, Moratti è già sotto assedio Mentre gli studenti preparano i dettagli dei "Contro stati generali", Costanzo annuncia che non sarà al party della ministra. Sindaco, regioni e commercianti ...
Foligno, Moratti è già sotto assedio
Mentre gli studenti preparano i dettagli dei "Contro stati generali", Costanzo annuncia che non sarà al party della ministra. Sindaco, regioni e commercianti tutti scontenti
Checchino Antonini
L'ultima è che Maurizio Costanzo, a Foligno, non ci sarà. Il direttore della rete ammiraglia di Sua emittenza si defila così, in zona Cesarini, dall'ingrato compito di presentare un flop mediatico: gli Stati generali (e impopolari) della ministra dell'Istruzione. Impegni sopraggiunti, fa sapere il presentatore coi baffi, tra cui lo speciale per i vent'anni del suo salotto tv. Ma ai più maligni viene in mente l'appello lanciato a Costanzo da Tom Benettollo, il presidente dell'Arci: non andare alla kermesse, gli aveva chiesto, o se proprio vuoi venire a Foligno fallo con noi no-global. Certo, per il principale della Lady di ferro non sarà difficile trovare tariconi, fiorellli e veline ma la defezione di Costanzo si va ad aggiungere a quelle già annunciate da amministratori di mezzo syivale (e soprattutto di città importanti come Roma, Venezia, Napoli) e ai mugugni interni alla maggioranza: il governatore polista del Piemonte, Ghigo, manda a dire alla Tatcher nostrana che le Regioni sono "rammaricate e imbarazzate per il tardivo coinvolgimento". Sotto l'albero di viale Trastevere, la signora potrebbe trovare - grazie alla straordinaria protesta civile della scuola pubblica - la penna, naturalmente griffata, con cui firmare le proprie dimissioni. Parodia di democrazia Anzichè come sede di successi governativi, Foligno, come Genova, sembra destinata ad essere ricordata come uno dei tanti luoghi innervati dal movimento studentesco e antiliberista. In perfetto stile berlusconiano, la ministra metterà in scena una parodia di democrazia diretta - con fantomatiche o compiacenti associazioni di docenti, studenti e genitori - mentre i contenuti della sua riforma sono già in cantiere, scritti nella finanziaria "di guerra" ormai in dirittura d'arrivo alle Camere. E' per questo che migliaia e migliaia di studenti, lavoratori e cittadini stanno per fare scalo alla stazione della cittadina umbra con la determinazione di guastarle la festa. Pacificamente, s'intende. Esperienza insegna che se le polizie si attengono al loro mandato costituzionale (ma negli ultimi giorni sono stati commessi abusi nello sgombero forzato di scuole a Genova, Benevento, Pescara, Cefalù, Salerno, Trieste, Avellino e in Sardegna) è difficile che avvengano scontri e, i promotori, si aspettano legittimamente, che le forze dell'ordine si presentino disarmate all'appuntamento. Tutta la rabbia e la creatività vista nelle piazze e nelle novecento scuole occupate in queste ultime settimane servirà a cingere d'assedio l'auditorium di Piazza S. Domenico prescelto per i cosiddetti "Stati generali". Piero Bernocchi, portavoce dei Cobas della scuola, preferisce definirli "Stati particolari della scuola privata, della scuola azienda, della scuola parrocchia". E, dopo i cortei di venerdì scorso, gli insegnanti autorganizzati sono già pronti a partire per il piccolo centro perugino dove hanno prenotato piazza Matteotti (a 2-300 metri dall'auditorium) a partire dal primo pomeriggio del 19. Oggi stesso, nell'assemblea nazionale delle realtà studentesche di una trentina di città che inizierà alle 13 a Palazzo Deli di Foligno, i Cobas metteranno questo spazio a disposizione dell'assedio. Il giorno successivo, il 20, le Rsu dei comitati di base hanno in cartello un'assemblea in una sala di via Gramsci. Il programma verrà presentato domani in una conferenza stampa alla Camera convocata da Titti De Simone, parlamentare Prc, e da rappresentanti studenteschi ma si può anticipare la nascita di un "comitato organizzatore" delle giornate del 19 e 20. Si occuperà di gestire i rapporti con le istituzioni, per assicurare a tutti gli studenti il diritto di manifestare ed è formato dai rappresentanti delle reti e delle organizzazioni studentesche e giovanili nazionali che hanno aderito all'appello dei loro colleghi indigeni. Il coordinamento dei Social forum dell'Umbria annuncerà domani un'assemblea di lavoratori, genitori, studenti, cittadini e associazioni da tenere il 19 mattina nella Sala della Corte di Piazza della Repubblica (dentro le mura). Il titolo richiama le parole d'ordine della rete delle reti - "Un'altra scuola è possibile" - che ha subito annuito entusiasta all'idea scaturita dagli studenti in lotta di "Contro-stati generali". La bozza Bertagna - dal nome del presidente dei saggi morattiana - non viene ritenuta emendabile dagli studenti che, dall'inizio dell'anno scolastico, hanno preso ad occupare, autogestire, cogestire cercando (con successo) di bucare gli schermi per comunicare con altri settori sociali vittime dei tagli e delle aziendalizzazioni. "Sarà la più grande mobilitazione studentesca degli ultimi dieci anni", assicurano i promotori della sorta di controvertice. Da Milano è quasi pronto lo "Student action express" mentre il treno Napoli-Foligno senza scali intermedi si chiamerà "Anti Moratti Express". I romani, il treno lo prenderanno solo dopo un nuovo grande corteo la mattina del 19 nella loro città, "ma già nel pomeriggio saremo a Foligno - spiega Danilo Corradi dei collettivi universitari - per iniziare l'assedio che dovrebbe culminare giovedì 20, muovendo dalla stazione in corteo fino a piazza S. Domenico, vicinissimi all'auditorium, passando per le vie a ridosso delle mura". Sindaco accogliente Intanto i commercianti folignati chiederanno i danni a Viale Trastevere o a Palazzo Chigi per la drastica riduzione degli incassi causata dalla scelta infelice di fare una messinscena così ingombrante in una città piccola e segnata dai cantieri del dopo terremoto. E il sindaco del luogo, il diessino Maurizio Salari, chiede a Regione e Prefetto di predisporre l'accoglienza dei manifestanti in mancanza della quale non potrà concedere alla ministra l'uso dell'auditorium.