Liberazione-"Noi, studenti senza voce in capitolo"
Il racconto in prima persona di Jacopo: una presa in giro l'incontro con il ministro Moratti "Noi, studenti senza voce in capitolo" Oggi scenderemo in piazza per protestare contro la riforma sco...
Il racconto in prima persona di Jacopo: una presa in giro l'incontro con il ministro Moratti
"Noi, studenti senza voce in capitolo"
Oggi scenderemo in piazza per protestare contro la riforma scolastica della Moratti. Sono ormai tre settimane che abbiamo imposto le nostre voci sull'indifferenza. Il fatto è che abbiamo molte cose da dire ma nessun potere, e questo ha scosso e continua a scuotere gli animi di migliaia di studenti. Il 13 novembre il liceo statale T. Tasso ha votato in assemblea per l'autogestione. Hanno contribuito alla sua riuscita giornalisti, opinionisti e rappresentanti di diversi partiti che hanno ascoltato, hanno discusso e hanno ragionato di fronte ad una platea più che numerosa, più che passionale. Il 18 novembre alle 23.59 è cominciato il nostro sciopero della fame. Nostro di noi 'pochi' e infine di noi 'molti' che abbiamo deciso che era arrivato il momento di farsi ascoltare. Ci è stato chiesto perché. Perché non eravamo e non siamo d'accordo sulla riforma, non siamo d'accordo sul metodo e non siamo d'accordo sulle idee: perché non ci sono state consentite altre forme di dialogo, perché la Moratti non ha accettato di incontrarci. Abbiamo deciso di parlare nel nome di tutti coloro che non erano d'accordo. Abbiamo deciso di raddoppiare gli sforzi ora che si era dimenticato lo scopo e abbiamo sentito tutti, dal primo all'ultimo, una nuova voglia di combattere. Il 21 novembre il liceo statale T. Tasso ha votato in assemblea per l'occupazione a cui è stata data la scadenza di una settimana. Il 24 novembre, dopo sei giorni di sciopero della fame, il ministro Moratti, indulgente, ci ha concesso un incontro. L'appuntamento è fissato per il 28 novembre alle 12.30 al ministero della Pubblica istruzione, anzi, faccio ancora confusione, al ministero dell'Istruzione. E' chiaro che ai suoi occhi siamo solo un gruppo di ciarlatani. Siamo rumorosi, sovreccitati, ingenui e soprattutto poco rappresentativi. Ebbene, gli eventi, i fatti, sono dalla nostra parte; e dove tuona un fatto, siatene certi, ha lampeggiato un'idea. Il ministro Moratti desidera incontrarci ad un forum degli studenti. Poi ritira la proposta. Vuole incontrarci da soli, dice. Faccia a faccia con gli studenti del Tasso. Così, con la forma più cortese del distacco, l'appuntamento viene anticipato alle 11.30. Il 28 novembre, alle 11.30, siamo al ministero. In assemblea sono stati eletti i 'delegati'. Siamo otto. Quattro scioperanti, il rappresentante d'istituto, un promotore dell'autogestione e un promotore dell'occupazione. Alle 12.30, in ritardo di un'ora, arriva la Moratti con tutti i rappresentanti del forum. Evidentemente avevamo capito male. I partecipanti al forum sono tutte le rappresentanze della destra, Azione Cattolica, una rappresentanza dell'Uds e il movimento degli studenti. net. Ci sentiamo un po' in minoranza. Durante l'incontro la Moratti ci ha preso in giro. I primi dieci minuti abbiamo avuto l'opportunità di farle qualche domanda. Dopodiché ha parlato lei, ininterrottamente, per tre quarti d'ora, senza rispondere direttamente ad una sola delle domande che le erano state poste. Quando poi abbiamo chiesto il diritto di replica, ci ha concesso "cinque minuti, poi devo scappare; vi lascio con la Aprea (il sottosegretario, ndr)". Tutto qui. Non siamo contenti, non siamo soddisfatti, non siamo appagati né gloriosi. Siamo un po' più studenti e un po' incazzati. Perché la giustizia non è ardore giovanile e risoluzione energica e impetuosa: giustizia è prima di tutto rispetto. Quello che chiediamo è una voce in capitolo.
Jacopo Sonnino