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Liberazione-Una vittoria del movimento

"Una vittoria del movimento" A. A. "E' una vittoria del movimento". La deputata del Prc, Titti De Simone, commenta lo spostamento a Roma degli Stati generali deciso da Letizia Moratti, che v...

18/12/2001
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Liberazione

"Una vittoria del movimento"
A. A.
"E' una vittoria del movimento". La deputata del Prc, Titti De Simone, commenta lo spostamento a Roma degli Stati generali deciso da Letizia Moratti, che vede gli studenti altrettanto decisi ad arrivare nella capitale per il 19 e il 20, per due giornate di manifestazione prima previste a Foligno. Con De Simone, in una conferenza stampa organizzata a Montecitorio, ci sono due portavoce del Movimento degli studenti disobbedienti di Foligno, Giovanni Guidi e Marta Gammarota, e Michele De Palma dei Giovani comunisti del Prc, tutti impegnati a organizzare i Controstati "per presentare una controriforma della riforma". La scuola è in movimento anche se Moratti tenta di fare finta di nulla. Le contraddizioni iniziano però a venir fuori con nettezza. Non solo quelle esterne. "Lo spostamento - commenta la deputata di Rifondazione - palesa come ci siano autorevoli prese di distanza anche da parte della stessa commissione con cui lavora la ministra". Appuntamento per tutti a Roma, per portare avanti una battaglia contro una riforma "che - sottolinea De Simone - va nel senso dello smantellamento della scuola pubblica". Mentre il movimento si sta dando da fare per definire la nuova organizzazione dei Controstati, la deputata ha rivolto una interpellanza al ministro degli Interni, Scajola, perché il governo assicuri "un piano di accoglienza e di trasporto dei manifestanti". Non solo. De Simone chiede la libertà di movimento, senza zone rosse di sorta, né polizia armata. "Siamo un movimento pacifico - rilancia De Palma a nome dei Giovani comunisti e del Laboratorio dei disobbedienti - ma la decisione di Moratti di non tenere conto minimamente delle critiche del mondo della scuola e della società è un vero atto di guerra. Lo spostamento degli Stati generali è una vittoria parziale, perché noi restiamo convinti che non si debbano proprio fare". Invece di dialogare, Moratti fa opera di propaganda e sceglie di realizzare una kermesse, cui ha risposto una mobilitazione generale difficile da fermare: "Dicono di voler promuovere una riforma - sottolinea De Palma - ma per farla ci vogliono i soldi, mentre questo governo con la finanziaria ha già tagliato i fondi alla scuola del 15 per cento. Con questa prospettiva, neanche mago Zurlì potrebbe riuscirci". Meno soldi alle scuole pubbliche, incentivi alle private. In nome delle aziende e della privatizzazione. Gli studenti non ci stanno. E non solo occupano le scuole, ma stanno per arrivare in massa a Roma. Ne sono convinti Giovanni Guidi e Marta Gammarota che dicono: "No, gli Stati generali non si devono fare. Noi che siamo i veri attori e i veri protagonisti della scuola non siamo stati invitati. E' assurdo, e per questa ragione saremo tutti nella capitale". Organizzare tutto da capo e con pochi giorni di tempo non è il massimo. "Da questo punto di vista - sottolinea Gammarota - lo spostamento risulta anche come una provocazione. A questo punto il governo si deve impegnare per garantire la mobilitazione". La provocazione viene respinta al mittente: "Ovunque verranno spostati gli Stati generali, noi saremo lì. A dire no a questa riforma, di cui siamo ferrei critici. Affossa l'istruzione pubblica e non garantisce a tutte le culture di avere la scuola come momento di confronto e di crescita". Attenzione ministra, gli studenti hanno le idee chiare. Sono informati e vanno anche oltre la loro stretta quotidianità. Basta sentire le parole di Marta Gammarota: "Non siamo per niente d'accordo con il governo anche perché mentre tagliano i finanziamenti per la scuola pubblica, spendono più soldi per gli armamenti". Tra qualche giorno i parlamentari della maggioranza, che ora fingono indifferenza, dovranno fare i conti con gli studenti che in tanti, e da tutta Italia, stanno per scendere in piazza.


Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

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