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Manifesto: La battaglia «brunettiana» del rettore

LA SAPIENZA Frati contro i docenti «fannulloni». La protesta dei ricercatori

07/07/2010
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il manifesto

Ro. Ci.
La battaglia brunettiana intrapresa dal rettore della Sapienza di Roma Luigi Frati contro i «docenti fannulloni» conosce nuovi sviluppi. Dopo avere smentito di avere pronunciato la parola «ricercatori» nel corso dell'infuocata conferenza stampa tenuta l'altro ieri a Lettere ha garantito che, a settembre, le sue attenzioni si rivolgeranno al 9 per cento del corpo docente (400 persone) che negli ultimi dieci anni non ha prodotto alcun titolo scientifico. «Se per colpa di queste persone - si legge in una nota - vengono ridotti i fondi del fondo ordinario di finanziamento legato alla valutazione della ricerca è giusto intervenire». E, infine, la promessa: «Valuterò caso per caso se avviare procedimenti disciplinari che possono arrivare sino alla destituzione». La rete 29 aprile, il coordinamento della mobilitazione che porterà al blocco del prossimo anno accademico, ha diffuso un comunicato nel quale si ribadisce la volontà dei ricercatori di essere valutati. «Invitiamo i rettori a fare i nomi dei ricercatori, nonché dei professori associati e ordinari, evitando di fare discorsi generalizzanti che danneggiano migliaia di professionisti e le strutture per le quali lavorano». Quella di Frati - ribadisce Piero Graglia, ricercatore alla Statale di Milano - è un'arma di distrazione di massa. Sa che così facendo ha un ritorno sentimentale della pubblica opinione. La sua minaccia non è credibile. Di chi è la colpa di questo sfascio se non di chi ha prodotto questo sistema?». «Allora, se uno non pubblica può essere licenziato? - si domanda Alessandro Ferretti, ricercatore a Torino - Questa misura non è prevista nemmeno nel Ddl Gelmini che invece prevede che non vengano erogati gli scatti biennali». «Vuole scatenare una caccia alla streghe - conclude Alessandro Pezzella, ricercatore a Napoli - Da un rettore ci si aspetterebbero soluzioni. Bisogna responsabilizzare con un sistema di incentivi chi ha in mano i meccanismi di reclutamento e, al massimo togliergli i finanziamenti alla ricerca in casi come questi».