Messaggero-Presentato il piano per l'istruzione: quattro anni di secondaria
Presentato il piano per l'istruzione: quattro anni di secondaria di ANNA MARIA SERSALE ROMA - Il ministro Letizia Moratti ha messo sul piatto diciannovemila miliardi e l'innalzamento dell'obbli...
Presentato il piano per l'istruzione: quattro anni di secondaria
di ANNA MARIA SERSALE
ROMA - Il ministro Letizia Moratti ha messo sul piatto diciannovemila miliardi e l'innalzamento dell'obbligo scolastico a 18 anni. Incontrando i vertici sindacali della scuola ha presentato il piano di investimenti pluriennali per il quinquennio 2003-2007 e ha spiegato che sono tre gli obiettivi strategici: innovazione, qualità dell'istruzione, riqualificazione degli insegnanti. Il ministro ha detto di parlare a nome del governo: "Porteremo la scuola italiana ai livelli degli altri Paesi Ocse". Quanto alla disponibilità dei 19 mila miliardi, ha precisato: "Nel 2003 saranno già disponibili 2.000 miliardi, se la congiuntura sarà favorevole". Gli altri 17 mila miliardi, invece, dipenderanno dalla politica economica del governo. "Perciò sono certi", ha sottolineato il ministro rivolgendosi ai sindacati.
Il ciclone-Moratti ha anche presentato il rapporto finale della commissione Bertagna: la novità più importante è l'estensione dell'obbligo fino a 18 anni. Tutti dovranno restare tra i banchi, inseriti in un sistema flessibile, con più opportunità di scelta, che consentirà di cambiare percorso a chi si accorge di avere sbagliato indirizzo. La secondaria durerà quattro anni e i ragazzi potranno decidere se assolvere l'obbligo frequentando tecnici e licei o scuole di formazione professionale, che con la riforma verranno equiparate.
Ma torniamo al piano di investimenti, il primo dopo anni di attesa. Il mondo sindacale e politico ha reagito schierandosi su fronti contrapposti. Anche gli studenti sono divisi: quelli di sinistra insoddisfatti dell'incontro lanciano la mobilitazione, mentre cattolici e destra plaudono alle iniziative del ministro. Positivo il giudizio di Cisl e Snals. "Cifre significative - ha commentato Daniela Colturani, Cisl - ora dovremo capire come verranno spese". E Fedele Ricciato, leader del sindacato autonomo: "Si tratta di investimenti cospicui, un passo avanti". Massimo Di Menna, Uil, apprezza gli sforzi, ma conserva qualche preplessità: "Mi preoccupa la destinazione dei fondi, per noi è irrinunciabile il sostegno alla scuola pubblica". La Cgil spara a zero: "Promesse o impegni? Non ci sono certezze - osserva Enrico Panini - E soprattutto non si è capito come verranno reperite le somme di cui parla il ministro". I dubbi di Panini riguardano gli organici: "Ancora una volta non si tratta di investimenti veri, questi soldi hanno tutta l'aria di essere il frutto dei tagli al personale e ai servizi".
La Gilda degli insegnanti, che aveva assunto posizioni analoghe alla Cgil, stempera i toni: "Finalmente c'è un segnale autentico e un cambio di rotta". Però anche Alessandro Ameli, il segretario dell'associazione, sulla manovra economica vorrebbe maggiore chiarezza: "Non si capisce quanto dei 19 mila miliardi derivi da risorse del governo e quanto dai "risparmi" della scuola. Temo altri tagli al personale".
I Cobas alzano il tiro e promettono battaglia: "Aderiremo allo sciopero generale del 14 dicembre - sostiene il portavoce Piero Bernocchi - E stavolta in piazza ci saranno tutti i sindacati. Difendiamo la scuola pubblica contro la catastrofica prospettiva della scuola-azienda".
La Moratti va dritta per la sua strada. E parla di "impegni del governo" anche se questo primo stanziamento straordinario potrebbe essere messo in discussione "se l'andamento economico mondiale e italiano non dovesse mantenere un trend positivo". L'obiettivo "strategico" è riportare la scuola italiana a livelli di eccellenza nel confronto internazionale, puntando anche, all'interno del sistema, al sostegno delle zone più deboli con interventi di solidarietà. "Il piano - spiega il ministro - è concepito per essere realizzato insieme ai sindacati".
Sull'entità dei finanziamenti le dichiarazioni sono tutto sommato positive, non si può dire altrettanto quando si toccano i capitoli di spesa, abbozzati per grandi linee. Sindacati, studenti e partiti della Sinistra temono che si dia il via libera ai soldi per le private. E si riapre lo scontro. Ecco che cosa ribadisce Di Menna, Uil: "I soldi che provengono dal bilancio dello Stato possono essere spesi soltanto per le scuole pubbliche statali. E' folle pensare il contrario". I Diesse parlano in termini espliciti di controriforma. E la senatrice Maria Grazia Pagano avverte: "L'istruzione deve essere libera e autonoma, non si possono prevedere privilegi per pochi". Anche i Verdi bollano il piano: "Il ministro - affermano i senatori Mauro Romanelli e Fiorello Cortiana - dovrebbe stare attenta a sparare cifre, le famiglie sanno che i risparmi ottenuti dai tagli sulla scuola sono stati ben più consistenti".